AMA, Equizi sui bus elettrici: “Ricariche garantite e un progetto per l’ottimizzazione”

Ama e Trasporto Pubblico locale, a Grandangolo l'amministratore unico Augusto Equizi. Dallo stato di salute dell'azienda di trasporto, ai bus elettrici e alla polemica sollevata sulla capacità di carica dei mezzi. L'intervista.

Ama e Trasporto Pubblico locale, a Grandangolo l’amministratore unico Augusto Equizi. Dallo stato di salute dell’azienda di trasporto, ai bus elettrici e alla polemica sollevata sulla capacità di carica dei mezzi. L’intervista.

L’intervista del Capoluogo ad Augusto Equizi, amministratore unico Ama Spa. Ai microfoni del direttore David Filieri, Equizi illustra lo stato di salute dell’azienda del traporto pubblico aquilana, soffermandosi sulla questione che sta tenendo banco in questi giorni, quella relativa alla capacità di ricarica dei mezzi elettrici da parte dell’azienda.
Come sta l’Ama?
“Ha sofferto molto gli effetti della pandemia, come moltissime realtà del Tpl. Del resto, oltre alle disposizioni che hanno limitato gli spostamenti, c’è stato anche il contraccolpo psicologico sull’utenza, che non è stata a lungo tempo tranquilla nel salire su un bus, con molte altre persone intorno. Tutto ciò non ha di certo aiutato un bilancio che già di per sé non era brillante. I ristori, certamente, hanno aiutato”.

Recentemente c’è stata una polemica sollevata da alcuni consiglieri comunali di opposizione, relativa ad alcuni passaggi e scelte politico-amministrative dell’azienda.
“Ciò che è stato scritto riporta, in parte, il testo che io stesso ho inviato al Comune, per far richiesta di una rimodulazione degli obiettivi di risultato che sono previsti rispetto al mio ruolo. In particolare, tra gli obiettivi c’è la richiesta di implementare una procedura che fosse funzionale a ricaricare i bus elettrici”, spiega Equizi.
“Noi, ad oggi, abbiamo una struttura sufficiente alla ricarica dell’attuale parco elettrico, che si compone di 10 bus. Il problema è che, causa vetustà dell’immobile, non siamo riusciti a destinare un capannone di rimessaggio ai bus elettrici. Così le batterie, che hanno dispersioni legate alla temperatura in cui vanno in esercizio, non riescono a ricaricarsi in maniera ottimale essendo le nostre strutture non perfettamente coibentate. Però, come si vede, i bus elettrici funzionano.
Logicamente, l’obiettivo previsto dell’implementazione rientrava nell’ottica dell’arrivo di nuovi bus elettrici. In particolare era prevista una centrale elettrica più potente che servisse a ricaricare i mezzi che dovranno arrivare: ad oggi, la possibilità di ricarica dei bus elettrici è garantita, anche se non ottimale. Per implementare questa capacità si era paventata la possibilità di un cambio di sede, ma – come appunto specificato nella lettera inviata all’ente comunale – ho evidenziato che ritenevo inopportuno impegnare l’azienda con alcuni contratti relativi all’implementazione richiesta e poi, magari, doversi ritrovare a cambiare tutto per il trasferimento. Nelle more del procedimento, intanto è intervenuta una pianificazione che, grazie ai fondi del Pnrr, prevede l’implementazione possibile direttamente nella sede Ama. L’unico problema è legato alle tempistiche del PNRR. Per questo, intanto ci muoveremo con una manifestazione di interesse per vedere se c’è una struttura che possa essere funzionale alle nostre esigenze, per un periodo limitato di tempo”.