6 aprile, Parco della Memoria: un luogo vivo per ricordare

Il rumore scrosciante dell’acqua che scorre al Parco della memoria ha risuonato come sfondo alle parole in ricordo delle vittime del sisma, oggi, 6 aprile. Tredici anni dopo.

Il rumore scrosciante dell’acqua che scorre al Parco della memoria ha risuonato come sfondo alle parole in ricordo delle vittime del sisma, oggi, 6 aprile. Tredici anni dopo.

“Questo microfono è aperto a tutti, per coltivare la memoria, viva e vitale, di chi ci ha lasciato. Il Parco della Memoria, il nostro Parco, è memoria viva, per questo, oggi, è ancor più bello vedere i ragazzi presenti, perché rappresentano il nostro futuro”, l’invito di Vincenzo Vittorini che, la notte del 6 aprile, perse sua moglie e sua figlia. Dopo l’Open Mic, richiesto e promosso dal Comitato Familiari delle Vittime del Sisma, è stato piantato un nuovo albero, che crescerà e germoglierà proprio nella cornice del Parco della Memoria, un luogo che “tutti dobbiamo far vivere”. Con i nomi di chi ci ha lasciato incisi indelebilmente sulla stele.
Celebrazioni sobrie e molto sentite, dopo due anni di una pandemia che aveva tolto tante libertà, inclusa quella di vivere e condividere un lutto di una comunità. Il momento commemorativo al Parco della Memoria – che ha seguito il raccoglimento alla Casa dello Studente – è stato l’occasione per dare spazio a pensieri ed emozioni, 13 anni dopo. In quel luogo in cui gli aquilani possono, finalmente, dare forma a quei ricordi che custodiscono nel cuore.

Nelle parole del sindaco Pierluigi Biondi il ricordo di Antonietta Centofanti, guerriera del post sisma scomparsa lo scorso aprile, e un invito riferito al compito delle istituzioni verso i giovani, presenti alla commemorazione al Parco della Memoria. “Questi giovani hanno il diritto di vivere in una città sicura e noi amministratori dobbiamo lavorare in questo senso. Non bisogna più guardarsi indietro e rammaricarsi di non aver saputo costruire”.