Don Chisciotte perde il pelo, non il vizio

[i]“Facile est teneros adhuc animos componere; difficulter reciduntur vitia quae nobiscum creverunt” (Seneca, De ira, 2.18.2) – “E’ facile educare bene gli animi finché son teneri; difficilmente si troncano i vizii che con gli anni sono cresciuti”.[/i]

Mia dolcissima Signora, ti piace la citazione del pensiero di Seneca a proposito dei vizi. È un concetto calzante con le abitudini della Casa Comunale. Rappresenta uno dei pochi optional di cui è dotato l’esecutivo di Don Chisciotte. Da quando abbiamo invertito i ruoli le cose sono cambiate sostanzialmente. Riesco ad ottenere da te puntuali informazioni che i miei “fedeli amici”, laici o clericali, non sono capaci di ottenere in tempo reale. Mi rallegro con te. Hai fatto progressi impensabili.

[i]Signore mio, Voi mi avete insegnato a stare attenta ad ogni mossa che il grande Hidalgo possa mettere in atto. Avete sempre chiuso le vostre illuminanti lezioni con una frase che mi è rimasta impressa nella mente: “triste l’allievo che non superò il Maestro”. Ce la sto mettendo tutta, ma non saprò mai se riuscirò a superarVi.[/i]

Mia devota vedova, non aver paura, ce la farai con molta tranquillità. Mi hanno detto che hai frequentato con successo l’Accademia della “Sant’Agnese delle Sant’Agnesi”, sponsorizzata dal Gran Maestro Massimo cittadino. Con le nozioni che hai acquisito non solo mi raggiungerai. Sicuramente mi supererai nella divulgazione delle primizie provenienti dalla “Casa del Popolo”. Con molta chiarezza devo dire che le primizie difettano. Circolano sempre più voci trite e ritrite che nessuno vuole ascoltare. È vero?

[i]Signore, apparentemente l’Hidalgo potrebbe dare questa impressione. Potrebbe assomigliare a quegli animali che vanno in letargo nella stagione invernale. C’è una radicale differenza. Mentre l’animale si limita a consumare i grassi accumulati in base a un ferreo programma per arrivare fino alla primavera, Don Chisciotte non dorme soporosamente. Nel letto del letargo pensa, ripensa ad ogni avvenimento della ricostruzione e a quelle persone che lo hanno bastonato o corretto. Elabora piani di attacco con cadenza mensile. Poi, da maldestro pirotecnico, dà fuoco non a una sola miccia, ma a due o tre di esse e fa scoppiare il putiferio. Non ditemi che non Vi siete accorto di quello che è successo negli ultimi giorni?[/i]

Carissima, forse mi hanno distratto le grandi manovre per l’elezione del Presidente della Repubblica. In questo caso potrei essere giustificato? È più importante un “mattarellum” che non un semplice Hidalgo di campagna, anche se insiste a farsi chiamare “emerito Onorevole”, o “Onorevole emerito”. Tanto non cambia nulla perché risulta ancora in voga il vecchio corollario che, inconfutabilmente, afferma: “invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia”. È vero?

[i]Signore mio, può essere anche vero tutto ciò che affermate. Sta di fatto, però, che negli ultimi giorni Don Chisciotte ha affilato la lancia e ha spronato il vecchio ronzino all’attacco della “troika sindacale” che, con una sola voce, aveva osato criticare e sminuire lo sviluppo dell’Aeroporto dei Parchi. Una lotta cruenta, senza quartiere, senza risparmio di parole più o meno corrette, contro l’operato dei Segretari sindacali.[/i]

Mia cara, cerca di essere più precisa. Non ha attaccato la “troika”, altrimenti avrebbe fatto la fine dei compagni del PD che hanno osato osteggiare l’imperatore Matteo. Quelli sono stati ridotti al silenzio.

[i]Signore, Vi prego di credermi. Forse ho commesso una piccola svista. Il Massimo cittadino non si è scagliato contro la “troika”, ma soltanto contro il Segretario della CISL. Ho capito perché ha fatto questa scelta. Se avesse coinvolto anche la CGIL avrebbe potuto perdere quel valido tutore sindacale che lo mantiene ancora in piedi. Oggi è facile scivolare. Ancora più facile cadere senza potersi rialzare. Gli altri sono restati in silenzio, anche se, intimamente, hanno capito che i voli commerciali non partiranno mai dall’Aeroporto dei Parchi.[/i]

Signora cara, mi sapresti dire in due parole verso chi nutra tanto odio quando parla di Aielli. Si tratta di quell’Amministrazione Comunale Marsicana o di qualche altra cosa?

[i]Signore, non cercate di fare il furbo con me. Sapete bene che si tratta del Commissario governativo Aielli. Don Chisciotte ha consolidato ormai questa tattica. Durante la permanenza a L’Aquila non sparla dei personaggi addetti al controllo della ricostruzione. Infatti, dopo le sonore bacchettate di Aielli sulle mani dell’Hidalgo, che si lamentava della lentezza di approvazione dei progetti, non ha più parlato perché il Commissario sciorinò una serie di attendibili cifre sul numero dei progetti approvati e sui relativi importi. Adesso, dopo la partenza, si è lasciato coinvolgere dall’ “Ira del Pelide Achille” anche per fare sfoggio di una vecchia cultura scolastica, senza ottenere alcun esito positivo.[/i]

Carissima, è vero che ha invitato il nuovo Presidente della Repubblica all’Aquila per fargli vedere le condizioni in cui versa la città? Secondo te, verrà?

[i]Mio grande Signore, come fate a porVi certe domande, quando la risposta, lo sapete meglio di me, non arriverà mai. Ha risposto Napolitano quando, con la corda al collo e il capo cosparso di cenere, gli ha chiesto scusa per le sceneggiate della riconsegna della “fascia” tricolore? No! Gli ha risposto Renzi quando lo ha invitato a L’Aquila come “grande compagno”? No! E Voi pensate che Mattarella possa venire all’Aquila?[/i]

Mia cara, le vie del Signore sono infinite. Quelle per andare da Roma a Palermo sono anche tante. Non si sa mai. Se Mattarella venisse a sapere che all’Aquila Don Chisciotte fa ancora la lotta ai mulini a vento, potrebbe anche venire a gustarsi lo spettacolo con i nipoti, tra un viaggio e l’altro per Palermo.

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[i]Signore, come devo fare per calmarlo. Adesso ha dichiarato guerra anche alla Primavera di Pescara per via di certe accuse di lassismo, di trascuratezza, di dimenticanza dei ruoli di Capoluogo di Regione, di immobilità politica. Non ho capito bene di cosa si tratti con precisione. Lo vorrei aiutare. Mi dareste una mano per metterlo sulla buona strada?[/i]

Carissima Signora, lo faccio solo per te. Non dirlo a nessuno, altrimenti apriranno un Santuario a casa tua, anche se non sono state attivate neppure le elementari procedure per la ricostruzione della tua povera casetta in pieno centro storico. Dovresti consigliare al grande Hidalgo cittadino di lasciar perdere qualsiasi polemica con la Primavera adriatica, tanto si sa bene che “una rondine non ha mai fatto Primavera”. Inoltre, dovresti raccomandare a Don Chisciotte di non fare aprire bocca al suo scudiero, perché se continua a dire che all’Aquila sono arrivati ben dodici miliardi, finirà per sbugiardare il grande Hidalgo, perché tali fondi, per il finanziamento dei corrispondenti progetti, non sono stati gestiti dal Massimo cittadino e dai suoi scudieri, ma soltanto dai vari Commissari governativi che si sono avvicendati nel tempo. O sbaglio?

[i]Signore, Voi non sbagliate mai. Vorrei trasmettere ai responsabili della ricostruzione questi preziosi suggerimenti, ma non mi ascoltano mai. Perciò, vi prego umilmente di richiamare accanto a Voi la mia povera anima per una vita in santa pace, lontana da queste spicciole polemiche e da questo continuo “scaricabarile” di responsabilità. E così sia.[/i]

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