Cronaca

Chieti, il primario corrotto accusato di molestie

L'inchiesta per corruzione che ha portato ai cinque provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari del Gip del Tribunale di Chieti, Paolo Di Geronimo, sarebbe scaturita da intercettazioni ambientali cui era sottoposto il primario del reparto di neonatologia del policlinico di Chieti - il professor Giuseppe Sabatino, 64 anni, origini calabresi ma da anni residente a Chieti, una delle cinque persone ai domiciliari - denunciato per molestie sessuali alle donne che accompagnavano i loro figli per le visite.

Tali intercettazioni ambientali avrebbero documentato però fatti più gravi, che hanno condotto il sostituto procuratore Lucia Campo a ipotizzare per Sabatino anche il reato di violenza sessuale (609 bis del codice penale), oltre a evidenziare la corruzione.

Le somme promesse e in parte consegnate ammontano complessivamente a 20.000 euro. I quattro informatori medico scientifici ai domiciliari perché indagati con il medico per corruzione lavorano per due società estranee alla vicenda e sono Marco D'Errico, 54 anni, residente in provincia di Lecce, Luigi Leccese di 58 anni e Antonio De Panfilis di 52 entrambi residenti a Pescara e Gabriele Bellia, 50 anni, residente in provincia di Milano. Per l'accusa, avrebbero consegnato somme di denaro a Sabatino affinché questi prescrivesse latte e integratori alimentari prodotti dalle case per cui lavoravano.

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