Sanità Abruzzo, la Giunta approva la legge per ripianare il disavanzo

Sanità Abruzzo, la Giunta regionale approva la proposta di legge che copre il disavanzo quantificato in 113 milioni, si confida che al conto finale di luglio cali. Consiglio regionale il 6 maggio
Sanità Abruzzo, è arrivato nella tarda serata del 30 aprile il via libera della Giunta regionale alla proposta di legge per ripianare il disavanzo. L’approvazione definitiva è attesa nella seduta del Consiglio regionale del 6 maggio –
Confermate le anticipazioni sulla sanità dell’Abruzzo: visto che “ballavano” ancora circa 30 milioni su cui si sono concentrate le osservazioni del tavolo di monitoraggio ministeriali perché ritenuti fondi di esigibilità incerta, la Giunta regionale si è trovata di fatto costretta a varare un piano b, che copre anche l’eventualità che quelle poste, oltre agli oltre ottanta milioni già certificati e coperti per circa la metà con la rimodulazione delle aliquote fiscali, non venissero alla fine giudicati ammissibili. Ma i conti finali si faranno solo a luglio, quando sarà disponibile il bilancio di esercizio consolidato alla luce dei bilanci consuntivi delle Asl. Allora si capirà se la manovra approvata sarà da mettere in atto, o se serviranno più o meno risorse, anche se l’assessore Nicoletta Verì è ottimista sul fatto che alla fine le risorse accantonate “si libereranno”, rendendo così meno fosco il quadro che attiene alla sanità dell’Abruzzo.
“La Giunta regionale, nella seduta di questa sera – si legge nella nota – ha approvato la proposta di legge per la copertura del disavanzo del sistema sanitario regionale, così come risultante dal conto economico chiuso al 31 dicembre 2024. La somma da finanziare è pari a poco più di 113 milioni di euro, di cui circa 30 fanno riferimento alle poste negative sulle quali il tavolo dei ministeri affiancanti ha chiesto approfondimenti nel corso della seduta dell’11 aprile scorso (10 milioni per contenziosi pendenti, 9 milioni per partite contabili non allineate e dunque da riordinare, mentre i restanti riguardano finanziamenti del fondo di coesione assegnati, ma non ancora impegnati dalle Asl). Per quanto riguarda le coperture, 42 milioni e mezzo di euro arriveranno dalla rimodulazione dell’addizionale Irpef, 20 dagli accantonamenti già stanziati due leggi regionali dell’anno in corso (la n.1 e la n.3), 37 milioni e 600mila dalle eccedenze di gettito tributario 2024 affluite sul conto Sanità nel mese di gennaio di quest’anno, mentre gli ulteriori 13 milioni vengono reperiti con tagli lineari alle spese obbligatorie e non obbligatorie che non siano vincolate e che non riguardino funzioni fondamentali, come spese del personale, indebitamento, sociale e quote di cofinanziamento dell’Ente”.
“Quello di oggi – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, riferendosi alla fase che sta attraversando la sanità dell’Abruzzo – è un passaggio imposto dalla normativa vigente, che ci mette al riparo dalle misure sanzionatorie previste dalla legge per la mancata copertura del disavanzo. Come ho già detto, però, si tratta di una manovra prudenziale, che comprende anche quelle poste su cui i ministeri hanno chiesto chiarimenti e che comunque andavano conteggiate in questa fase. Nel prossimo tavolo di luglio, durante il quale presenteremo il bilancio consolidato dell’esercizio 2024 e forniremo tutti i chiarimenti richiesti, si arriverà alla quantificazione effettiva del disavanzo e alla conseguente ridefinizione delle coperture, con la liberazione delle risorse oggi accantonate in eccesso”. La Verì non nasconde che per la sanità abruzzese quello attuale sia un momento complicato, al pari di quello che sta avvenendo anche in altre Regioni italiane. E il riferimento politico va alla minoranza, che ha preso di mira anche la sostenibilità economico-finanziaria della rete ospedaliera approvata dal centrodestra nel 2023. “Eravamo e siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che l’articolazione dell’offerta sanitaria da noi voluta sul territorio avrebbe comportato – rimarca – ma allo stesso tempo abbiamo continuato a difendere quell’articolazione e continueremo a farlo, perché i cittadini hanno diritto all’assistenza in qualunque area del territorio vivano. Fa sorridere, dunque, che la minoranza ci attacchi sulla sostenibilità del sistema, ma poi gridi allo scandalo, con comunicati stampa, interrogazioni, risoluzioni, mobilitazioni e ricorsi alla magistratura, se solamente viene ipotizzata la trasformazione di un reparto da unità complessa a unità dipartimentale. E le cronache degli ultimi mesi sono piene di questi episodi. Ci vorrebbe un minimo di coerenza, perché non si può sostenere che il sistema così dimensionato non regga e poi urlare se viene toccata l’organizzazione (non i servizi) di un ospedale magari del proprio bacino elettorale”. Un appunto, infine, ai dati sulle proiezioni 2025 diffusi sempre dal centrosinistra che già prevede una chiusura dei conti a fine anno con una perdita di 120 milioni di euro. “Peccato – continua l’assessore – che le Asl stiano ancora caricando i dati del primo trimestre sulla piattaforma dedicata e, in ogni caso, si tratterebbe solo di una proiezione al 31 dicembre (i numeri reali saranno disponibili a luglio 2026), che non può essere presa in considerazione per i soliti motivi, che abbiamo ripetuto più volte in questi anni: non è ancora nota la quota spettante all’Abruzzo dalla ripartizione del Fondo sanitario nazionale e inoltre il primo trimestre dell’anno è notoriamente un periodo di assestamento per le aziende e solo a partire dal secondo trimestre il tendenziale annuo appare più chiaro. Mi pare, quindi, quantomeno prematuro lanciare allarmi su una nuova rimodulazione della tassazione, che in nessun caso potrebbe essere adottata quest’anno. Certo, questo non significa che la Regione stia a guardare, perché sono già state messe in campo manovre di contenimento dei costi che contribuiranno a limitare il disavanzo e già alla metà di maggio inizieranno i consueti tavoli con le singole aziende per verificare lo stato dell’arte. Il Dipartimento Sanità, coordinato dal direttore Emanuela Grimaldi, è costantemente al lavoro su queste tematiche, che scontano un problema nazionale di criteri di ripartizione del fondo sanitario, come abbiamo ribadito in tante occasioni”.
Sulla situazione della sanità dell’Abruzzo attacca il capogruppo del Partito Democratico, Silvio Paolucci: “Altro che 80 milioni: il disavanzo della sanità abruzzese per il 2024 è ormai arrivato a livelli fuori controllo, attestandosi sui 113 milioni di euro, questa la variazione contenuta nella delibera di Giunta sulla copertura del disavanzo. Un dato che smentisce in maniera definitiva e pubblica le rassicurazioni fornite finora dalla destra e che testimonia il fallimento di Marsilio anche nella programmazione sanitaria in Abruzzo. Non solo, dunque, sugli abruzzesi si abbatterà la stangata fiscale con l’aumento delle aliquote Irpef stabilito con la recente legge regionale, ma ora si profilano ulteriori tagli pesanti a settori delicatissimi. Anche i primi dati del 2025 riferiti al primo trimestre confermano che la sanità abruzzese è totalmente senza governance. Si va profilando un disavanzo abissale di almeno 120 milioni di euro che rende impossibile approvare il programma operativo 2024/2026, atto che sconta già un ritardo di 18 mesi, confermando lo sbando del sistema sanitario abruzzese. In questo contesto il rischio non è solo quello che si arrivi a nuove super tasse, ma anche un nuovo commissariamento diventa sempre più probabile. Le conseguenze potrebbero essere tagli sempre più impattanti sia sulle prestazioni sanitarie erogate e su settori delicatissimi della nostra regione, sia il blocco del turnover. In pratica lo stallo. La Giunta Marsilio ha il dovere di dire la verità, di agire con trasparenza e di cambiare subito rotta, prima di compromettere ulteriormente il diritto alla salute della nostra comunità”.
