Megalò 2, via libera dal Consiglio di Stato: nuovo passaggio al VIA

Torna in pista il progetto per la realizzazione di Megalò 2: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso.
Torna in pista il progetto per la realizzazione di Megalò 2: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della Sile Costruzioni s.r.l. proprietaria dei terreni in cui dovrebbe sorgere il cosiddetto Megalò 2 e di fatto rilancia il progetto, che era stato bocciato dal VIA regionale. Il TAR nel 2023 aveva respinto il ricorso della società contro il parare regionale, ma il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione, stabilendo che i titoli edilizi rilasciati a suo tempo (il permesso a costruire risale al 2013) sono ancora validi e la bocciatura del VIA non ne altera l’efficacia. Così, ci sarà un nuovo passaggio al VIA.
La vicenda nasce nel 2012, quando, dopo la realizzazione del Centro commerciale Megalò, a Chieti, l’azienda ha proposto la realizzazione di un secondo complesso (cd Megalò 2), a cui il Comitato aveva dato parere favorevole. Un parere che però durava cinque anni, passati i quali il Comitato VIA è stato chiamato ad esprimersi di nuovo, visto che il progetto non era stato concluso. Questa volta, mutate le condizioni ambientali, il VIA ha dato parere negativo, ma l’azienda non si è arresa. Dopo un tortuoso percorso di ricorsi e opposizioni, la Sile Costruzioni ha comunque portato avanti le procedure autorizzative, iniziando a realizzare alcune strutture, ottenendo dal giudice la possibilità di acquisire una VIA “a posteriori”. Possibilità che però non è servita a cambiare le cose: nel 2022, infatti, il Comitato VIA ha dato nuovo parere negativo, con i manufatti già realizzati da demolire e multa per le realizzazioni effettuate senza VIA. Nel 2023 la sentenza del TAR che respingeva il ricorso della società, mentre ora il Consiglio di Stato rimette in pista il progetto.
“Comprendo le esigenze, nonché l’interesse, della società Sile di perseverare nella realizzazione e/o ampliamento del nuovo centro commerciale, individuato come Megalò 2, – afferma l’ex assessore e consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo – ma la sentenza del Consiglio di Stato, nella sostanza, non modifica i termini e il quadro generale. La società, in precedenza, aveva chiesto un riesame postumo del Via ma questa procedura era stata rigettata dallo stesso Comitato. In primo grado il Tar aveva convalidato l’operato del Via mentre il Consiglio di Stato ha rilevato che esistono gli estremi per l’accoglimento della istanza. Le argomentazioni che negli anni sono state sollevate dalla Sile, mirate all’ampliamento del centro commerciale Megalò, sono state sempre respinte dal Comitato Via e non essendoci state evidenti modifiche mi pare evidente che la posizione della Regione sia sempre la stessa. Nell’area metropolitana Chieti-Pescara, infatti, si registra un’alta concentrazione di siti per la GDO, tra le più alte d’Europa, e per questo non si ritiene necessario ai fini socio-economici un ulteriore insediamento, fermo restando che restano in piedi le questioni legate al rischio idraulico, e non solo, della zona in cui dovrebbe sorgere il Megalò 2. Resto comunque basito della inerzia da parte delle due amministrazione comunali, Chieti e Cepagatti, rispetto alle decisioni prese in precedenza, e a più riprese, dagli organi amministrativi. I manufatti che attualmente persistono nell’area sono stati realizzati senza le dovute autorizzazioni e comunque in difformità rispetto ai vari pronunciamenti. La posizione della Regione Abruzzo era e resta la stessa: contraria. Inoltre, negli ultimi anni, diversi interventi normativi regionali, proposti dal sottoscritto e portati all’approvazione del Consiglio regionale, hanno posto le basi per una moratoria agli insediamenti e/o ampliamenti della GDO”.