Commemorazione dei defunti a Cabbia di Montereale, un giorno per ricordare coloro che sono andati avanti.

La commemorazione dei defunti è una pratica diffusa in tutto il mondo, con riti e usanze diverse per ogni cultura e credo religioso. Nel nostro Paese, le tradizioni possono variare da regione a regione, ma il 2 novembre è esclusivamente dedicato alla loro memoria e al ricordo
La commemorazione dei defunti è una pratica diffusa in tutto il mondo, con riti e usanze diverse per ogni cultura e credo religioso. Nel nostro Paese, le tradizioni possono variare da regione a regione, ma il 2 novembre è esclusivamente dedicato alla loro memoria e al ricordo.
L’ amore per la propria Comunità, l’amicizia e lo spirito di generosità sono i veri valori della vita che nessuna persona dovrà mai dimenticare poiche’ attraverso essi si rendono grandi i montani borghi. Come il mio, Cabbia di Montereale, che e’ da sempre considerata, nonostante qualche problema di lieve entità, una grande famiglia. Il 2 Novembre è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “ giorno dei morti”. Le varie liturgie quotidiane, in questo giorno, riservano sempre un piccolo spazio, detto “memento, Domine…”, che vuol dire “ricordati, Signore.”
La commemorazione dei fedeli defunti appare già nel secolo IX, in continuità con l’uso monastico del secolo VII di consacrare un giorno completo alla preghiera per tutti i defunti. Da allora quel giorno rappresenta per tutti una sosta nella vita per ricordare con una certa nostalgia il passato, vissuto con i nostri cari, che il tempo e la morte han portato via, il bene che coloro che ci hanno preceduti sulla terra ed hanno lasciato all’umanità, il loro contributo all’aumento della speranza, della solidarietà. Coloro che ci hanno preceduto dimostrano a chiare note che al di la di tanti beni terreni i veri valori della vita sono altri. L’amore per il prossimo, il volersi bene, il sostegno a coloro che versano in condizioni di difficoltà.
Cio’ e’ di primaria importanza poiche’ dimostra l’attaccamento, il rispetto, il ricordo: sentimenti che fanno vivere in eterno le persone. Il 2 novembre e’ una giornata che per noi cabbiesi rappresenta un’occasione di ritrovo e d’amicizia, ma anche un momento solenne nel quale ricordare con gratitudine coloro che sono “andati avanti” lasciando un segno indelebile del loro passaggio nella materna terra. Una celebrazione che riavvicina il territorio alla tradizione passando attraverso diversi simbolici e significativi momenti. Uno dei piu’ toccanti e’ il rintocco di campana per ogni defunto che i rispettivi parenti la sera dei santi si recano a fare in chiesa in segno di ricordo e di rispetto. Il giorno successivo, dopo la funzione religiosa, ci si avvia in processione al cimitero dove ognuno raggiunge la tomba e viene impartita la benedizione.
Poi ci si avvia a fare visita a parenti, amici e conoscenti ai quali si porta un fiore o si accende un lumino ed, in un contesto di raccoglimento e riflessione, si recita una preghiera. Nel cimitero di Cabbia, un luogo familiare e sfuggente, ombroso e rilucente oltre al dolore della perdita, al lutto, può capitare di incontrare la bellezza, il mistero e la luce. L’imprevedibile sublime, oltre il banale di un grigio chiaro, sconfinato racchiuso nelle mura di cinta. Nella vita delle persone e delle Comunità s’incontrano tutti i loro problemi e le vicende, anche personali, che ne determinano la solidarietà, la grandezza, la passione, l’attaccamento al suolo natìo manifestato anche in questa particolare ricorrenza. Una questione di cultura, di rispetto e di umanità che nutriamo nei confronti di coloro che ci hanno preceduti ed hanno fatto, con il loro spirito d’impegno e di sacrificio, la storia delle proprie famiglie e del nostro meraviglioso paesello allocato sui monti. Per me la ricorrenza di quest’anno e’ particolarmente triste poiche’ manca, quella persona che e’ il sacro bene e da un senso alla vita: mia madre che ci ha lasciati il 31 dicembre dello scorso anno. Pace all’anima sua e di tutti gli altri cabbiesi la cui dipartita ha gettato nel dolore e nello sconforto le loro famiglie e la nostra piccola Comunità di montagna.