L'approfondimento

Turisti all’Aquila, la parola ai commercianti: meta ambita, al lavoro su nuove strategie per migliorare l’offerta

Turisti L'Aquila, dati molto positivi. "Occorre lavorare tutti insieme per rendere la nostra città meta di un turismo meno mordi e fuggi".

Turisti a L’Aquila, in giro per il centro e nei paesi del circondario, provenienti da tutta Italia e dall’estero: presenze anche dall’America, Francia e Germania.

È il quadro che si presenta, agli occhi di aquilani e operatori del settore turistico, nelle ultime settimane in città e nel circondario. Complici i ponti ravvicinati del 25 aprile, del primo maggio e il recente giuramento degli allievi della scuola della Guardia di Finanza, uno sciame allegro e colorato si è riversato nelle vie e nei luoghi iconici del centro storico, così come nei paesi intorno.

Turisti a L’Aquila: “La città è diventata una meta molto ambita”

L’Aquila è diventata una meta molto ambita, è il commento, pressoché unanime, registrato ascoltando le voci dei commercianti, dei ristoratori, dei titolari di attività presenti nel capoluogo d’Abruzzo. È un turismo variegato, fatto di gente che conosceva la città nel pre sisma e che l’ha trovata piacevolmente cambiata, ma ci sono anche tantissimi nuovi arrivi. E non solo turisti: è facile incrociare durante una passeggiata su corso Vittorio Emanuele II anche gli artisti di strada che improvvisano un tango, un concerto, un momento di sana allegria e pura convinzione. A destare curiosità, a fare da richiamo senza dubbio anche la recente nomina a Capitale della Cultura per il 2026.

turismo l'aquila centro storico

L’Aquila è pronta per accogliere un flusso costante nel fine settimana e destagionalizzato? Secondo diversi operatori del settore la risposta è positiva, bisogna cambiare solo la strategia e il modus operandi.

“C’è ancora da fare, ma basta creare un giusto coordinamento e una strategia che consenta di gestire al meglio questi flussi”, è il commento, rilasciato al Capoluogo, da Roberto Laglia, responsabile CNA Turismo L’Aquila.

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“È necessario – prosegue Laglia che in città dirige l’Hotel Federico II su via Strinella – un lavoro programmatico per evitare flussi turistici troppo ‘a caso’, soprattutto quando sono gestibili. Un lavoro che va spalmato durante tutto l’arco dell’anno, per evitare sovrapposizioni di ‘over-presenze’ in alcuni periodi e vuoti in altri, con le conseguenze del caso”. 

piazza duomo l'aquila

Durante lo scorso week-end i turisti a L’Aquila erano moltissimi, a fare da traino anche il giuramento del 3 maggio presso la scuola della Guardia di Finanza. Un picco di presenze che ha portato diversi commercianti a restare aperti anche il primo maggio e domenica. Una scelta personale e per qualcuno necessaria.

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Turisti a L’Aquila: “È tempo di agire, l’orario continuato aiuta”

“Gli incassi in questi giorni sono stati assolutamente positivi – spiega al Capoluogo GiuseppePeppe” Colaneri, volto storico del negozio La Luna sul Corso Stretto – la nostra città piace e le presenze lo dimostrano. La scelta di aprire e fare anche orario continuato è stata sicuramente vincente. Non è il momento di lamentarsi, ma di agire, nel nostro piccolo possiamo aiutarci perseguendo la strada dell’intraprendenza. È vero che non siamo ancora del tutto abituati e di conseguenza attrezzati a questo genere di flusso, servono ancora tante cose e altre vanno migliorate. Il centro ha bisogno di altri parcheggi, di servizi igienici pubblici (come spiegato da Peppe al Capoluogo sono diversi i commercianti che consentono ai turisti di utilizzare i proprio servizi igienici in mancanza di strutture adeguate) di altre strutture ricettive. Ma vedere il bicchiere mezzo pieno, sicuramente aiuta, c’è bisogno di lavorare tanto, ma sono certo che verrà fatto il possibile per fare in modo che il turismo fiorisca ancora di più”.

l'aquila, l'aquila capitale della cultura

Intanto, per quanto riguarda le strutture alberghiere, è notizia di questi giorni che si sta completando l’iter per l’acquisto dell’Hotel Castello che si trova vicino la Fontana Luminosa e che quindi a breve dovrebbe riaprire i battenti.

“Strutturare L’Aquila per farla diventare ‘una piccola’ Firenze”, è il suggerimento dello chef William Zonfa, titolare dell’omonimo ristorante che si trova all’interno di Palazzo Micheletti. “La città è molto visitata, ma si tratta ancora di un turismo di passaggio, troppo veloce. Dovremmo trovare una soluzione insieme a tutti gli attori del commercio, coadiuvati e supportati dalle istituzioni, per fare in modo che L’Aquila sia la scelta non solo per poche ore, ma quantomeno per il week end e ‘slegati’ dai grandi eventi o dai periodi deputati alle vacanze. Abbiamo tutto: arte, cultura, musei, la montagna e gli sport annessi, dobbiamo solo trovare il modo, tutti insieme che vada non solo ad accontentare il bisogno di lavorare di ognuno, ma che dia lustro al comprensorio”. 

l'aquila, l'aquila capitale della cultura

“La fortuna è nelle nostre mani, sta a noi saper utilizzare al meglio quello che abbiamo”. Questo l’avviso di un altro volto storico del centro, un pioniere del post sisma, tra i primi a riaprire nel cuore storico e su via Garibaldi, Fabrizio Ciotti, titolare dell’attività di ristorazione “Braci & Abbacchi”. Per Ciotti, Siamo noi imprenditori che dobbiamo andare incontro a questa offerta nuova e saper cogliere positivamente gli effetti del flusso. La scorsa settimana abbiamo avuto presenze da tutta Italia, famiglie intere che sono salite dalla Sicilia per il giuramento e si sono fermate fino a domenica. Lavora chi sa di saperlo fare e ha capito le potenzialità dell’indotto turistico. Lamentarsi non serve a niente, se non a generare quella negatività di cui non abbiamo bisogno. Dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti, senza scuse o senza cercare un capro espiatorio“. 

Turisti a L’Aquila: bisogna stringere i denti. “Speriamo che le istituzioni vogliano favorirci e aiutarci a sistemare quello che manca”

Un consiglio che trova d’accordo un altro pioniere del centro storico, lo chef Luca Totani, titolare del ristorante Connubio. “Si sta lavorando tanto e fa davvero piacere vedere queste presenze da fuori regione, in un momento dell’anno non dedicato principalmente al turismo. Gli stranieri amano molto la nostra cucina e riempie il cuore, finalmente, notare come piaccia la nostra città. Registriamo tanti commenti positivi, c’è curiosità, tutti fanno i complimenti per il lavoro imponente svolto per riportare il cuore storico ai fasti del pre sisma, migliorandolo sotto alcuni aspetti. Noi che lavoriamo nel settore della ristorazione abbiamo la possibilità di presentare un biglietto da visita che induca a scoprire le nostre tipicità, ad acquistare le nostre materie prime che potrebbero diventare dei simpatici e golosi ‘cadeau’. Bisogna cambiare un po’ la mentalità, essere già elastici, stringere i denti e restare aperti, anche quando vorresti andare a casa dai tuoi affetti o a riposare. Ci siamo lamentati tanto durante lo spopolamento conseguente il terremoto e ancora per le chiusure dovute all’emergenza sanitaria. Adesso è il momento di agire, speriamo che le istituzioni vogliano favorirci e aiutarci a sistemare quello che manca, abbiamo bisogno ancora di tante cose che potranno consentirci di strutturarci e diventare una città a vocazione totalmente turistica“. 

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