Lavoro

Sciopero fonici e trascrittori, adesione all’85 per cento: gara prorogata e nuovo tavolo a maggio

Adesione altissima per lo sciopero di fonici e trascrittori, scesi in piazza in tutta Italia e anche davanti al Tribunale dell'Aquila

Fonici e trascrittori in piazza in tutta Italia, anche davanti al Tribunale dell’Aquila: il loro sciopero ha registrato una adesione altissima.

Oltre l’85 per cento, fanno sapere dai sindacati che, a Roma, sono stati ricevuti dalla dirigenza del Ministero
della Giustizia che si occupa del servizio di documentazione degli atti processuali.
“Come Filcams, Fisascat e Uiltrasporti abbiamo rappresentato la grande tensione presente tra le lavoratrici e i lavoratori, dovuta alla grave assenza di risposte su problematiche che riguardano il lavoro di circa 1500 persone che, da oltre venti anni, portano avanti con dedizione e professionalità un servizio fondamentale per il funzionamento della Giustizia italiana”
Qualche risposta è arrivata: “La rappresentanza del Ministero della Giustizia ci ha comunicato la proroga della gara, alle medesime condizioni attuali, e si è impegnata ad incontrare Filcams, Fisascat e Uiltrasporti nella seconda metà di maggio allo scopo di effettuare un confronto sulle prospettive dell’appalto e di riprendere la discussione sull’avvio
della richiesta procedura di internalizzazione di tutte e tutti gli addetti, nessuno escluso”.
Allo stesso tempo, la delegazione aquilana è stata ricevuta dal Prefetto, che ha ascoltato le ragioni di una delegazione di lavoratori e sindacati, dimostrando interesse per la vicenda e per il suo esito.

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Il presidio di fonici, trascrittori, stenotipisti e data entry davanti al Tribunale dell’Aquila

Sciopero e presidio dei lavoratori della giustizia a L’Aquila, presso il Tribunale cittadino, nella mattinata di oggiFonici, trascrittori e stenotipisti sono scesi nuovamente in strada per protestare contro le mancate risposte arrivate dal Ministero di competenza in merito al loro futuro. Un futuro messo in discussione dalla Riforma Cartabia, che ha gettato ombre su garanzia occupazionale e salariale.

Il segretario generale Filcams CGIL Vincenzo Quaranta ha sottolineato ai nostri microfoni: “Oggi, come organizzazione sindacale, abbiamo proclamato sciopero nazionale poiché – dopo le manifestazioni di gennaio – il Ministero della Giustizia, con il Ministro Nordio, non ha dato risposte, né avviato quei processi che noi abbiamo richiesto. Ovvero il processo di internalizzazione per i 1500 lavoratori e lavatrici del settore. Lavoratori che vivono senza conoscere che ne sarà del loro impiego: nessuno, infatti, ha fatto chiarezza sul futuro occupazionale e salariale di queste persone”.
Dopo la Riforma Cartabia “c’è totale confusione sulla stabilità future dei lavoratori della giustizia, soprattutto in considerazione delle prossime gare d’appalto – aggiunge Quaranta  I lavoratori non possono continuare a vivere nell’incertezza. Chiediamo, inoltre, come processo a lungo termine, l’internalizzazione del servizio, ricordando come questo abbia un ruolo assolutamente fondamentale all’interno del sistema giustizia, garantendo la documentazione degli atti processuali”.

“Vogliamo rispetto e dignità”, uno dei messaggi dei lavoratori nel corso del presidio aquilano.

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