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Nuclei cure primarie, la protesta va avanti: “No a cittadini di serie A e cittadini di serie B”

Prosegue la protesta e anche l'occupazione relativa alla questione Nuclei cure primarie: "La nostra lotta andrà avanti".

L’AQUILA – Prosegue la protesta e anche l’occupazione relativa alla questione Nuclei cure primarie. Intanto i medici di medicina generale confermano: “La nostra lotta andrà avanti, no a cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

Si preannuncia altra giornata campale a L’Aquila, dopo le proteste che ieri hanno portato all’occupazione di uffici ASL da parte di manifestanti riuniti dai sindacati sindacati Fimmg, Smi, Snami e Cgil. Il tema, sempre quello dei Nuclei cure primarie, su cui torna il segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) dell’Aquila Vito Albano, rispondendo alla Asl mentre è ancora in corso l’occupazione simbolica della sede della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, in via Saragat: “La Asl 1 dichiara in una nota inviata in serata che il subentro di nuovi medici di medicina generale nei nuclei per le cure primarie in sostituzione di coloro che sono andati in pensione sia illegittimo. Dichiarazioni senza fondamento, dato che non esiste alcuna legge che vieti la sostituzione dei medici in quiescenza, anzi, con questa presa di posizione, in pratica la Asl della provincia dell’Aquila sta sostenendo che tutte le altre Asl abruzzesi hanno sinora, invece, compiuto atti illegittimi, avendo effettuato tali sostituzioni sino a qualche giorno fa. Inoltre si precisa che non esistono più nuclei in sovrannumero di medici o di pazienti, come sostiene la Asl, in quanto i vari pensionamenti che si sono susseguiti sino a oggi hanno portato tutti i nuclei molto al di sotto del massimo consentito. Riguardo al fatto che i nuclei non chiuderanno, si sottolinea con forza che se viene ridotto il numero dei medici attivi nei nuclei per le cure primarie automaticamente diminuiscono notevolmente anche i pazienti che hanno il diritto di fruire del servizio, negandolo a tutti gli altri cittadini. Di fatto, non soltanto si sta tagliando un servizio fondamentale, ma si stanno creando cittadini di serie A e cittadini di serie B, esattamente l’opposto di quanto pronunciato dalla Costituzione italiana. Non soltanto le dichiarazioni della Asl sono mendaci ma, addirittura, i vertici sanitari asseriscono che la Fimmg regionale sia d’accordo sulle loro posizioni quando la cosa non è assolutamente vera. Quella della Asl 1 è una posizione non condivisa né dal segretario regionale Mauro Petrucci, né da me, segretario provinciale. La Fimmg – conclude Albano – continua la sua lotta e diffida la Asl ad asserire e sbandierare un consenso che non le è mai stato dato”.

Nuclei Cure primarie protesta sede asl

E una replica è arrivata anche dai giovani medici della Federazione italiana dei medici di medicina generale a proposito della battaglia in difesa della tutela dei nuclei per le cure primarie, gli studi medici associati che costituiscono dei veri e propri presìdi medici nel territorio, aperti 12 ore al giorno garantendo assistenza medica, infermieristica e di segreteria, a difesa dei quali è in corso un’occupazione simbolica della direzione sanitaria della Asl 1, in via Saragat. “In merito alla questione di presunta illegittimità dell’assunzione dei nuovi medici in sostituzione dei colleghi andati in pensione ci chiediamo come mai facendo riferimento a degli accordi regionali, la questione riguardi solo e soltanto la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila e non le altre aziende sanitarie abruzzesi – scrivono in una nota i giovani medici della Federazione italiana dei medici di medicina generale della provincia dell’Aquila (Fimmg) -; e a proposito di giovani medici, sono due anni che aspettiamo fiduciosi che avvenga il subentro di chi è andato in pensione, fidandoci appunto delle parole e delle promesse dei dirigenti della Asl 1, e ora ci dicono che c’è qualcuno più giovane e più fiducioso di noi che aspetta l’approvazione del nuovo Air: siamo diventati troppo vecchi da poter ambire al subentro, ma non lo siamo ancora abbastanza come i colleghi che invece per anni hanno lavorato nei nuclei? La Asl parla, nella sua nota, di ‘indennità e di privilegio’ riferendosi alla retribuzione per i medici in subentro: merita un’importante e doverosa sottolineatura il fatto che le indennità percepite servono per coprire le spese per il mantenimento dei nuclei e per il personale che ci lavora, non sono risorse economiche che percepiamo in più in aggiunta al nostro stipendio, e per dimostrare ciò basta rendicontarne la destinazione, come ci sembra naturale e corretto fare. Infine, per quanto riguarda le richieste di subentro per medici che operavano in aree urbane, probabilmente la dirigenza di questa azienda sanitaria dimentica che noi medici rispondiamo e apriamo i nostri ambulatori in base a delle zone carenti che l’azienda sanitaria stessa definisce. La questione non riguarda noi, a cui l’azienda sanitaria rivolge le precisazioni, ma gli assistiti per i quali lavoriamo. Le nostre domande di subentro sono legate ai colleghi andati in pensione che lavoravano in città. Se la maggioranza della popolazione insiste nell’area urbana e i nostri pazienti risiedono in città – concludono i giovani medici della Fimmg -, che senso avrebbe illuderli di poter avere un servizio di medicina sul territorio 12 ore al giorno quando il nucleo per le cure primarie si troverebbe a chilometri di distanza, magari in montagna?”.

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