Cronaca

Crollo cantiere Firenze, lutto cittadino a Montorio per Luigi Coclite

Lutto cittadino a Montorio al Vomano per la scomparsa di Luigi Coclite, l'operaio morto nel crollo di Firenze. Il ricordo del sindaco Fabio Altitonante

Lutto cittadino a Montorio al Vomano, nel Teramano, nel giorno dei funerali di Luigi Coclite, l’operaio 60enne, la prima vittima accertata del crollo nel supermercato in costruzione a Firenze. A Firenze è stato proclamato il lutto cittadino con un minuto di silenzio alle 15.

Luigi Coclite aveva lasciato l’Abruzzo 30 anni fa e viveva a Livorno, ma aveva mantenuto i contatti con la famiglia di origine, tornava spesso a trovare la mamma Italia e i fratelli in Abruzzo. La sua era una vita dedicata al lavoro e alla famiglia. Nella tragedia insieme a lui hanno perso la vita altri 4 lavoratori, diversi i feriti. Dalle informazioni raccolte, Coclite lavorava come camionista delle betoniere e aveva lavorato anche nel cantiere per la realizzazione della tramvia a Firenze. L’incidente sul lavoro – il più grave mai avvenuto a Firenze – è stato causato dal cedimento di una trave che ha provocato un crollo a catena dei solai: otto le persone travolte tra gli operai impegnati nella costruzione di un supermercato. L’azienda che ha costruito la trave è la Rdb Italprefabbricati, impresa abruzzese della famiglia D’Eugenio, leader nazionale nella prefabbricazione.

Coclite lascia due figli, di 18 e 22 anni, e la moglie che aveva conosciuto durante una gita nella costa toscana e si erano sposati nel 1999. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social da parte di amici e parenti che ricordano l’uomo come un grande lavoratore, onesto, appassionato.

Crollo cantiere Firenze, azienda abruzzese coinvolta

“Siamo profondamente addolorati per questa terribile tragedia, che ha colpito l’Italia e la nostra piccola comunità”, è il commento del sindaco di Montorio al Vomano, Fabio Altitonante. “È una famiglia che conoscevo sin da bambino. Siamo una piccola comunità, e la vicenda ci colpisce e vogliamo stare vicini alla mamma Italia e ai fratelli Marco e Simone. Un abbraccio va anche ai figli di Luigi, Alessio e Lucrezia. È una famiglia di lavoratori, spesso colpita dalle difficoltà della vita come tutti. Io conoscevo meno bene Luigi proprio perché anni fa aveva scelto la strada della Toscana per lavorare”.

Crollo in un cantiere a Firenze, una delle vittime era abruzzese

 

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