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Consiglio regionale, approvata la nuova rete ospedaliera

L'AQUILA - Approvata la nuova rete ospedaliera, i lavori in Consiglio regionale.

L’AQUILA – Approvata la nuova rete ospedaliera, i lavori in Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità dei presenti in Aula il progetto di legge “Reingegnerizzazione della governance sanitaria – rete ospedaliera”. Nel documento sono inseriti: la programmazione dei posti letto, la classificazione degli ospedali, la rete per l’emergenza – urgenza, le reti tempo – dipendenti, la rete per la neonatologia e i punti nascita, le reti per patologia, la rete di terapia del dolore, la rete dell’emergenza-urgenza territoriale, la continuità ospedale- territorio, l’ospedalità privata ed infine un focus per i presidi ospedalieri in deroga o riqualificati.
Tra i punti principali della nuova programmazione è prevista la seguente classificazione dei Presidi Ospedalieri: 8 Presidi Ospedalieri di I livello: PO dell’Aquila, PO di Avezzano, PO di Sulmona, PO di Chieti, PO di Lanciano, PO di Vasto, PO di Pescara, PO di Teramo. 6 Presidi Ospedalieri di base: PO di Ortona, PO di Popoli, PO di Penne, PO di Atri, PO di Giulianova e PO di S. Omero. 2 Presidi Ospedalieri in zone particolarmente disagiate, sede di Pronto Soccorso: PO di Castel di Sangro, PO di Atessa. Qualifica di DEA di II livello nell’ambito delle Reti tempo-dipendenti: San Salvatore dell’Aquila (Rete Stroke Rete Politrauma/Trauma maggiore); SS. Annunziata di Chieti (Rete Emergenze Cardiologiche); Spirito Santo di Pescara (Rete Stroke Rete Politrauma/Trauma maggiore); Mazzini di Teramo (Rete Emergenze Cardiologiche). Attualmente, le discipline più complesse che caratterizzano il DEA di II livello (così come declinate nel DM 70/2015) non sono allocate, nella loro totalità, in un unico Presidio Ospedaliero. La Regione intende pertanto programmare una serie di azioni volte all’individuazione di strutture che rispettino i requisiti previsti dal DM 70 per i DEA di II livello. Previsto quindi un cronoprogramma per l’individuazione che dovrà concludersi a 36 mesi dall’approvazione del documento. Sono identificate due Centrali operative 118, di cui una localizzata nell’Ospedale Civile S.Salvatore dell’Aquila e l’altra nell’area metropolitana Chieti-Pescara.
Precedentemente è stato approvato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Febbo, Verrecchia, D’Incecco, Montepara, D’Addazio, Cipolletti del vicepresidente Santangelo, del presidente Sospiri, del sottosegretario D’Annuntiis e dell’assessore Quaglieri. Il documento impegna il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta nel suo complesso a disporre, nell’ambito degli interventi applicativi, nel rispetto dei bacini di utenza previsti dal DM70/2015 e nel rispetto degli standard del numero dei posti letto per acuti (2.97 per mille ab.), dopo l’approvazione definitiva della rete ospedaliera da parte del Consiglio regionale, a farsi parte attiva presso il Ministro della Salute per chiedere la modifica del D.M. 2 aprile 2015, n. 70, affinché sia adeguato tenendo conto delle caratteristiche orografiche e sociali di territori fragili, come quelli presenti in gran parte nella Regione Abruzzo; migliorare alcuni percorsi specialistici al fine di valorizzare al meglio i presidi ospedalieri minori (Spoke); valutare l’opportunità, nei successivi atti aziendali e di Giunta attuativi della Rete, di mantenere attivi i posti letto ospedalieri presso lo Stabilimento di Guardiagrele; reinserire Chirurgia Generale dei Trapianti a vocazione DU con codice Chirurgia Nefrologia in sostituzione della costituenda UOC di Nefrologia dei Trapianti (Codice Disciplina); prevedere, in virtù della riapertura della Scuola di Specializzazione in Pediatria a L’Aquila, il potenziamento della struttura di Pediatria rendendola complessa in analogia alla Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti; potenziare la disciplina di radioterapia oncologica del Presidio Ospedaliero di Pescara al pari degli altri presidi Hub; prevedere l’accorpamento dell’Unità complessa di Rianimazione e Anestesia dell’Ospedale SS. Annunziata di Chieti, come già fatto per l’Aquila; potenziare, presso l’Ospedale Mazzini di Teramo, l’Unità complessa Vascolare e Interventistica e ivi prevedere una UOS di terapia intensiva neonatale; accorpare la Terapia del Dolore a Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale dell’Aquila così come già previsto nel nosocomio di Avezzano e Sulmona; prevedere UOC presso il nosocomio di Tagliacozzo per la Riabilitazione Cardiologia; unificare l’Ospedale di Avezzano e gli stabilimenti di Tagliacozzo e Pescina in una entità denominata “Ospedale dei Marsi” fermo restando che non viene modificata la rete Ospedaliera con i servizi, le strutture e le unità operative già previste; potenziare il Centro regionale di Diabetologia pediatrica e prevenzione delle patologie cardio-metaboliche, presso l’Ospedale SS. Annunziata di Chieti; dare continuità al servizio di emodinamica presso il presidio ospedaliero di Avezzano a servizio del territori Marsicano, Peligno e dell’alto Sangro e ciò al fine di garantire i giusti tempi di intervento per le patologie trattate, per le cosiddette patologie “tempo dipendenti”; inserire tutte le attività inerenti il paziente affetto da patologia renale cronica, in tutti i setting assistenziali previsti dai Pdta (ricoverati e domiciliati), nelle linee guida emanate dalla Regione per la redazione degli atti aziendali.
“Oggi in Consiglio regionale abbiamo potuto ribadire la verità dei fatti sul presidio ospedaliero di Tagliacozzo. I lavori, infatti, sono stati arricchiti dal documento ufficiale del ministero della Salute che avalla il buon operato dell’attuale Giunta regionale, che così testualmente recita ‘ la Regione Abruzzo già con il DCA 18 del 2016 prevedeva entro 6 mesi dall’adozione dello stesso una riconversione dei PPI come previsto dal DM 70/2015’”. Lo affermano, in una nota congiunta, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia e l’assessore regionale, Mario Quaglieri. “La nota – precisano –  a firma del direttore generale del ministero della Salute ‘ritiene corretta l’organizzazione proposta nella DGR 683/C del 2023 di riconduzione funzionale al P.O. di Avezzano dei posti letto ubicati nella struttura di Tagliacozzo, a cui correttamente verrà attribuita una specifica codifica identificativa al fine di garantire un costante monitoraggio dei ricoveri riabilitativi’. In sostanza, è quanto già predisposto nella delibera di Giunta che richiama come parte integrante e sostanziale quanto previsto dall’Agenzia Sanitaria regionale. Inoltre – proseguono Verrecchia e Quaglieri – la maggioranza ha approvato un ordine del giorno, da noi proposto, in base al quale sarà valutata l’opportunità di unificare l’Ospedale di Avezzano e gli stabilimenti di Tagliacozzo e Pescina in una entità denominata ‘Ospedale dei Marsi’ – senza modifica alcuna della rete ospedaliera in merito ai servizi, alle strutture e alle unità operative –  oltre che a prevedere UOC nel nosocomio di Tagliacozzo per la Riabilitazione cardiologica. La verità affermata nelle scorse settimane sull’ospedale di Tagliacozzo – concludono – è stata corroborata da documenti incontrovertibili che smentiscono tutte le illazioni create ad arte nei giorni scorsi dalle forze di opposizione”.
Approvato in Consiglio un emendamento che promuove ancora di più l’inclusione delle persone sorde: “Per me – spiega D’Incecco -, è una soddisfazione enorme, ancora di più perché 5 anni fa, in piena campagna elettorale, mi ero impegnato a migliorare le condizioni dei sordomuti. Con la modifica alla Legge Regionale 17 aprile 2014 n.17, si darà seguito al riconoscimento della Lingua dei Segni nella nostra regione e, per questo, ritengo di fondamentale importanza la realizzazione del progetto in quanto garantisce l’accessibilità all’informazione nel pieno rispetto dei diritti delle persone con disabilità uditiva e, per le pari opportunità, consentendo di abbattere le barriere della comunicazione attraverso la traduzione nella Lingua dei Segni dei notiziari. Le persone con disabilità uditiva – continua il capogruppo della Lega – devono avere la possibilità come tutti quanti di essere informati, di apprendere le notizie e di approfondirle, seguendo per intero i Tg regionali in onda su Rai 3 e sulle altre emittenti abruzzesi. Con l’avvio del progetto, l’Abruzzo andrà ad aggiungersi ad altre Regioni italiane come Lombardia, Puglia, Calabria, Emilia-Romagna, Campania e Piemonte, che hanno già attivato questo servizio”. L’iniziativa è nata dall’interlocuzione tra la Regione e i professionisti che operano nel settore. Al fine di facilitare l’informazione per le persone sorde, il progetto intende promuovere la conclusione di appositi accordi o protocolli d’intesa con la Rai e con le emittenti televisive locali, anche di concerto e in collaborazione con il Corecom, così da dotare i telegiornali, le trasmissioni e i programmi informativi, culturali o di interesse generale a carattere regionale di adeguate sottotitolazioni e traduzione simultanea nella Lingua dei Segni.

Il Consiglio ha preso atto della relazione annuale della Commissione di Vigilanza e votata all’unanimità la risoluzione urgente in merito alla salvaguardia dei livelli occupazionali del call center Tecnocall dell’Aquila sottoscritto dai consiglieri Pietrucci, Verrecchia e del vicepresidente Santangelo. La risoluzione impegna il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio regionale a farsi portavoce, attraverso l’interessamento del governo nazionale, di soluzioni normative che garantiscano la continuità lavorativa del personale impiegato addetto all’attuale servizio di contact center all’interno dell’azienda e a utilizzare ogni strumento idoneo al fine di ripristinare l’art 36 ter del decreto legge 4 maggio 2023 n.48 convertito con legge 3 luglio 2023, n.85 (proroga dei termini in materia di lavoro agile).

Inoltre, “Approvata in seduta di Consiglio Regionale Abruzzo la proposta di Legge per istituire il Festival della Sostenibilità, una misura importante per la nostra Regione data la sua vocazione ambientale caratterizzata da tre parchi nazionali, numerose aree protette e riserve naturali”. Ad annunciarlo Roberto Santangelo, primo firmatario della proposta di Legge Regionale che spiega: “La Legge eredita i propositi di valorizzazione del territorio promossi dalle Celebrazioni per i 100 anni del Parco Nazionale che si stanno concludendo e intende dare continuità a iniziative ed eventi per diffondere la cultura della sostenibilità. – Continua Santangelo – La protezione dell’ambiente rappresenta per la Regione una priorità culturale e civile ed è fondamentale porre le basi per uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. Il proposito della Legge Regionale è infatti quello di avviare un percorso di corretta gestione delle risorse, mirando all’abbassamento delle emissioni inquinanti e coniugando lo sviluppo di beni e servizi con il rispetto dell’ambiente. “I cambiamenti climatici che mostrano in modo sempre più evidente l’esigenza di un cambio di gestione nello sfruttamento delle risorse, ci spingono a fare un passo in avanti per il bene del pianeta. – conclude Roberto Santangelo – Anche l’Abruzzo fa così la sua parte per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU con proposte concrete per tutelare la biodiversità che rendono la nostra regione una terra unica”.

consiglio regionale abruzzo rete ospedaliera

Le reazioni all’approvazione della rete ospedaliera.

Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, dichiara: “Oggi è un momento storico per la Regione Abruzzo. Abbiamo approvato una legge che disegna la sanità del futuro. Tracciamo un percorso sicuro, con scadenze certe, che porterà in 36 mesi a individuare un presidio di massima eccellenza che concentri le discipline più complesse che caratterizzano il DEA di II livello, così come declinate nel DM 70/2015. Da domani, ciascuno degli ospedali maggiori delle 4 province abruzzesi sarà dotato di strutture di altissima specializzazione, garantendo le reti di emergenza cardiologica e stroke poliatriuma/trauma maggiore. Abbiamo alzato il livello dei nosocomi e garantito il diritto alle cure sanitarie sia nei grandi centri che in quelli più piccoli e assicurato una rete efficiente dell’emergenza-urgenza. L’approvazione della rete ospedaliera consentirà di attingere ai soldi stanziati per la nuova edilizia sanitaria, quindi per realizzare i nuovi ospedali che da tanto tempo questa regione attende. Queste conquiste arrivano dopo anni di commissariamento e assenza di credibilità delle politiche regionali dinnanzi alle strutture ministeriali. Questa maggioranza è orgogliosa di aver contribuito a sanare un sistema che per troppo tempo ha fatto sprofondare la nostra sanità nel ‘buco nero’ del debito e dell’impotenza amministrativa, in assenza di autonomia e indipendenza. Sono convinto che gli abruzzesi riacquisiranno fiducia nel sistema sanitario regionale e che, col miglioramento di strutture, tecnologie e qualità delle cure, questa Regione diverrà attrattiva per i migliori professionisti della sanità. Penso, infine, ai giovani medici che formiamo nelle università d’Abruzzo e mi auguro che tra qualche anno questa regione sia terra sicura d’approdo delle loro professionalità e non territorio da abbandonare”.

“L’approvazione, nella seduta odierna del Consiglio regionale, della nuova rete ospedaliera – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia – rappresenta uno degli importanti pilastri basilari e necessari per la sanità abruzzese. Una riorganizzazione puntuale e funzionale, secondo un preciso cronoprogramma proposto dalla Regione e approvato dal Ministero che per mesi ha sollecitato ad adempiere provvedimenti colposamente rimasti in sospeso dalla passata amministrazione. Siamo orgogliosi del lavoro svolto, in sinergia con tutte le parti interessate da un piano di reingegnerazione che vede da oggi quattro hub di secondo livello, quattro ospedali di primo livello, sei ospedali di base e due presidi di area disagiata, per un totale di 180 posti letto in più. Un piano al quale si affianca un cospicuo investimento per proseguire il programma relativo all’edilizia sanitaria per rendere i nostri ospedali veri punti di eccellenza. Questo è un giorno importante per l’Abruzzo e per il governo guidato da Marco Marsilio che si è occupato instancabilmente della materia per fornire soluzioni tangibili ai cittadini e a chi dedica professionalità, impegno e passione per la salute pubblica e, finalmente, dopo tanti anni, garantiamo in modo organico e progressivo una rete ospedaliera in grado di rispondere a diversificati bisogni di salute”.

“Noi abbiamo tenuto fede ad un impegno politico preso in campagna elettorale che metteva al primo punto la salvaguardia degli ospedali delle aree interne. Oggi possiamo dire serenamente agli abruzzesi che abbiamo salvato ciò che il precedente governo aveva tentato di smantellare e c’era quasi riuscito. Per fortuna, i cittadini nel 2019 hanno scelto altro, dando la possibilità a questa maggioranza di salvaguardare, ripeto, le aree interne della regione. Il documento, approvato dal consiglio, lo mette in chiaro con il bollino del ministero”. Lo sottolinea il capogruppo della Lega in Regione Abruzzo, Vincenzo D’Incecco, commentando il via libera del Consiglio regionale al progetto di legge sulla rete ospedaliera. “Ci vuole coraggio a criticare questa rete, considerandola peggiorativa rispetto a quella del 2015. Ricordo che Penne, ad esempio, era considerato un ospedale di area disagiata. Oggi invece è un ospedale di base. Il nostro – evidenzia D’Incecco – è un progetto nettamente migliorativo, lo dicono le carte, lo dicono le classificazioni degli ospedali, lo dicono i numeri anche quelli dei posti di lungodegenza, che aumenteranno”. Il capogruppo della Lega ringrazia, quindi, tutti coloro che hanno lavorato in questi anni: giunta, agenzia sanitaria regionale e tecnici, “impegnandosi per arrivare a questo punto con una dato chiaro e certo. Sì perché noi non abbiamo approvato oggi un qualcosa che deve essere ancora avallato. Noi abbiamo approvato, ciò che è stato già avallato e che migliora la situazione della sanità abruzzese. Avremo una rete – prosegue il capogruppo della Lega – misurata sulle esigenze del paziente e del territorio, che è quello che da sempre chiedono i cittadini. E ridiamo dignità a strutture che erano in odore di chiusura. Abbiamo raggiunto un traguardo e centrato un obiettivo. Adesso comunque bisogna seguitare a lavorare – sottolinea – per dare certezze agli abruzzesi anche su tempi e servizi. Dobbiamo continuare a migliorare l’abbattimento delle liste d’attesa e la funzionalità dei pronto soccorso dei grandi centri come quello di Pescara”.

“Nella seduta di Consiglio regionale di oggi – sottolinea Marianna Scoccia – ho  votato favorevolmente all’approvazione della nuova rete ospedaliera abruzzese, un atto di programmazione atteso dal 2008. In questi anni di consiliatura ho portato avanti tante battaglie a difesa dei diritti  del nostro territorio, con grande coraggio e determinazione, come ho sempre dimostrato anche con scelte impopolari e posizioni forti, ma sempre nell’interesse dei cittadini. Sono sempre stata in prima linea per la salvaguardia del Punto nascita dell’ospedale di Sulmona, è stata una mia battaglia primaria fin da quando sono stata eletta attraverso risoluzioni e ordini del giorno.  Con l’approvazione della nuova rete ospedaliera ,il nosocomio peligno diventa quindi DEA di 1º livello, mettendo, di fatto, al sicuro il nostro Punto Nascite. Ecco perché, con coerenza, ho votato a favore della riorganizzazione delle rete ospedaliera, che è un importante punto di partenza. Il mio impegno, però, non si esaurisce con la votazione di questa legge ma bisognerà concentrare gli sforzi  sull’efficientamento delle strutture ospedaliere. C’è ancora tanto da fare per una reale e concreta qualificazione del nostro ospedale e voglio continuare a lavorare con grande impegno, come ho fatto finora, per i prossimi cinque anni. Bisogna lavorare sull’abbattimento delle lunghe liste d’attesa, sul potenziamento dell’ organico e del pronto soccorso in affanno,  individuare una adeguata sede del CUP e per i servizi ad oggi situati in una palazzina fatiscente quale quella di via Gorizia. Bisogna investire nelle infrastrutture sanitarie. Dobbiamo  rimanere al passo con le innovazioni tecnologiche in campo sanitario per migliorare quanto più possibile l’assistenza ai pazienti. Una sfida, dunque, che parte da qui e che sono pronta ad affrontare per il bene del mio territorio nei prossimi anni, proseguendo in sintonia con i risultati ottenuti”.

“In cinque anni la programmazione e l’edilizia sanitaria sono ancora sulla carta. Della consiliatura Marsilio non ricorderemo opere, ma solo annunci e debiti. La sanità, fra i tanti bluff del governo regionale di centrodestra, è quello più grosso e dagli effetti peggiori per la comunità: oggi i cittadini pagano servizi e prestazioni che non ricevono. Intanto in Abruzzo crescono le liste di attesa e i deficit delle 4 Asl, arrivati ormai oltre i 170 milioni di euro, come rileva anche la Corte dei Conti. L’unico primato tangibile è aver riportato la sanità regionale indietro di dieci anni”, così i gruppi Pd, Legnini Presidente e Abruzzo in Comune sulla rete ospedaliera a seguito della conferenza stampa tenuta oggi a Pescara nella sede del Consiglio regionale di piazza Unione. “Marsilio vuol far credere agli abruzzesi di aver rivoluzionato la sanità con il gioco delle poltrone dei direttori generali, l’unico che veramente interessa il centrodestra a trazione Fratelli d’Italia – incalzano i consiglieri Silvio Paolucci, Dino Pepe, Antonio Blasioli, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto e Sandro Mariani – . Non c’è nulla che attesti che il centrodestra si stia occupando della salute degli abruzzesi, perché la rete ospedaliera approdata in Consiglio regionale dopo tanti anni di attesa non nasce per essere concretizzata. Il diritto alla cura resta al palo come le tante urgenze rimaste tali: strutture, organici, attrezzature, liste di attesa, mobilità passiva, formazione”.
Un momento storico sprecato. Il Consiglio non approva una rete ospedaliera dal lontano 2005/8. Ma nel chiedersi se il governo regionale abbia colto la rilevanza di tale approdo, salta agli occhi che così non è, visto che l’attuale rete non ha l’ambizione di essere attuata, né c’è l’interesse di farlo nei prossimi mesi. Per questo non l’abbiamo votata. È una legge approvata per procedere a una campagna elettorale, cercando di rivendicare risultati che non ci sono non ci o saranno perché ha obiettivi insostenibili. L’auspicio è che il nuovo governo, speriamo a guida di Luciano D’Amico, rimetta mano alla rete perché possa esserlo. L’ultima programmazione è del 2016, da allora a oggi tutto è rimasto congelato. L’attuale rete non risponde alle esigenze della comunità abruzzese, non migliora la qualità delle cure, non attrae professionisti a fare da motore al sistema e, dulcis in fundo, dovrebbe reggersi a invarianza di spesa. Questi sono limiti non da poco.
Il flop è nei dati. A parte la mancanza di visione, ci sono cinque anni di totale immobilità che hanno visto scendere qualità e quantità delle prestazioni della sanità abruzzese. Alcuni esempi: a Ortona, nel 2018 si erogavano 5.204 prestazioni nel 2022 siamo a 2.826, il 50 per cento in meno;  a Castel di Sangro si passa da 1.512 a 843, il 44% in meno; al Renzetti di Lanciano, si va dalle 9.051 prestazioni del 2022 a 6.287 di oggi;  Sulmona, sulla carta Dea di I livello, passa da 5.379 di quando non lo era alle 3.581 della fine del lavoro di questo governo regionale; a Vasto si passa da 10.103 a 7.425; Atri da 6.200 a 5.200; Avezzano da 14.188 a 11.173; Giulianova da 4.136 a3.850; e L’Aquila da 20.819 a16.900. L’argomentazione non può essere più il Covid che ha colpito l’Abruzzo e in altre regioni (vedere allegato).
Pazienti in fuga. Saldo mobilità passiva recita che nel 2020 -101 milioni, nel 2021 92, mentre si lasciava nel 2018 a -71 e nel 2015 -76 milioni, una crescita progressiva che rileva che chi ha potuto permetterselo ha cercato risposte fuori dall’Abruzzo, oggi non solo per prestazioni urgenti e gravi, ma anche per quelle di media e bassa complessità. Per quanto riguarda i primati, a noi più che quelli teorici sventolati da Marsilio per fare campagna elettorale con questa rete, interessa un’altra maglia nera per l’Abruzzo che fa molto clamore riguarda la percentuale di pazienti operati di tumore al colon secondo la tempistica: in Italia si va dal 49% medio al massimo del 74 per cento, qui da noi la percentuale è la peggiore di tutte, il 19%. Dietro questi numeri c’è tanto dolore che resta non affrontato e che sembra non interessare affatto a chi governa, perché negli anni non ha migliorato le performance. Un modello non condiviso con i territori. Il documento non ha subito modifiche, né può essere modificabile, è nato con poca attenzione a chi vive i territori e rappresenta le istituzioni, specie per i centri dove ci sono gli ospedali. Non c’è riscontro sulle interlocuzioni prioritarie con le voci più rappresentative e portatrici di interessi. Tutti quelli che sono stati auditi in fase di Commissione, dalle parti sociali, ai sindaci, alle associazioni, non sono stati ascoltati, perché nessuno ha avuto parole di condivisione nei confronti della reingegnerizzazione della rete ospedaliera. Così il documento si presenta come chiuso: tutti gli emendamenti sono stati rimandati al mittente, tutte le osservazioni sono state declinate. DEA o non DEA. La Regione sceglie la funzionalizzazione dei 4 ospedali ma non individua il Dea di II livello richiesto dalla legge, il DM 70. Ma la norma deve essere rispettata e richiede che si scelga almeno un DEA di II livello. Invece il centrodestra non solo non lo fa, ma rimanda di tre anni la scelta, dichiarando nell’ordine del giorno che accompagna il documento che questa rete non risponde al DM 70! Tant’è che nel testo (vedi allegato) c’è la richiesta al Presidente di impegnarsi a chiedere al Governo di modificare il DM 70, ammettendo tale lacuna. Una rete senza futuro. Il verbale dei Ministeri non risolve il problema della rete ospedaliera perché questa non risponde a nessuna delle domande poste. Il Ministero chiede di garantire le tappe dei Dea di II livello, di accelerare la tempistica per accedere alle risorse dell’articolo 20, giunto ora a 700 milioni di fondi disponibili ma che sono rimasti congelati per scelta perché non si è voluto approvare nulla. La rete dovrà trovare soluzione a problemi irrisolti come il percorso nascite a Sulmona, l’Emodinamica di Vasto. E poi c’è un passivo ormai strutturale che da -72 milioni è arrivato a -170 nel 2022 e peggiora, tanto che la Corte dei Conti rileva che c’è un livello strutturale di costi non compatibili con la sostenibilità del sistema regionale, che pur registra un aumento dei finanziamenti.

“Questa Rete Ospedaliera approvata oggi da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, rappresenta la pietra tombale per la sanità pubblica abruzzese. Parliamo di un documento preconfezionato dai tavoli ministeriali romani, con nessuna possibilità di essere modificato o migliorato. Un documento che non tiene conto delle esigenze dei cittadini, dei portatori di interesse e che centralizza ancor di più i servizi a danno delle aree interne. La maggioranza in aula ha parlato di un fantomatico ‘Modello Abruzzo’, che purtroppo non trova fondamento nella realtà che vivono ogni giorno gli abruzzesi. Non viene data nessuna risposta alle grandi criticità: 25mila prestazioni in meno rispetto al passato, mobilità passiva più che raddoppiata, liste d’attesa infinite e carenza cronica di personale” ad affermarlo è il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Francesco Taglieri che prosegue “in questi mesi si è parlato molto di soldi e di liberare risorse per l’edilizia sanitaria, ma non si è parlato di come garantire prestazioni e servizi all’interno degli ospedali, né con quale personale e né con quali strumentazioni! Si parla di nuovi ospedali, che oggi esistono solo su carta, con il rischio concreto di avere tante inutili cattedrali nel deserto, con i cittadini costretti ad andare fuori regione o peggio a rinunciare al diritto alle cure. Questo è il vero scadente ‘Modello Abruzzo’ che il Centrodestra sta imponendo all’Abruzzo con una Rete Ospedaliera che serve solo per avere qualche argomentazione in più nella prossima campagna elettorale. Questo è un documento di programmazione che arriva dopo ben 57 mesi dall’inizio della legislatura, che non vedrà l’attuazione da questa Giunta regionale e che non esprime nessuna decisione sui DEA di II livello, la cui definizione viene demandata a 36 mesi dall’Approvazione. Del resto promettere è più facile che guardare ciò che è stato fatto, altrimenti si dovrebbe certificare un fallimento su tutta la linea.
Nelle Commissioni “farsa” orchestrate dal Centrodestra – incalza Taglieri – abbiamo provato a portare la voce dei cittadini e delle loro difficoltà e attraverso i nostri emendamenti di merito abbiamo provato a ripristinare servizi e tutelare le prestazioni negli ospedali. Ma la maggioranza, con una arroganza istituzionale senza pari, ha silenziato prima le tutte opposizioni e poi i portatori d’interesse, troncando ogni possibilità di dialogo. Del resto lo sapevano già dall’inizio che quel documento non poteva essere cambiato di una virgola, altrimenti avrebbero preso l’ennesima bocciatura dai tavoli ministeriali.
La realtà dei fatti è che la Rete Ospedaliera in Abruzzo arriva tardi, non traduce la necessità dei territori. Stanno giocato con la speranza degli abruzzesi di veder garantito un diritto fondamentale come quello alle cure e di avere un Servizio Sanitario regionale a misura di cittadino. Oggi, purtroppo si è scritta l’ennesima brutta pagina a firma del Centrodestra di governo” conclude.

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