Tradizioni

La spartizione dei pani a Scoppito: si ripete la tradizione della condivisione a Ognissanti

Si è ripetuta, nonostante la pioggia, la spartizione dei pani a Scoppito: un rito collettivo che si trasmette di generazione in generazione

C’era la pioggia, ieri, ad accompagnare la spartizione dei pani, a Scoppito: ma non ha fermato quello che è considerato un momento sacro, di unione e condivisione, che ha conosciuto pochissime interruzioni – per cause di forza maggiore – nel corso degli anni.

Una tradizione rimasta immutata nel tempo e che vede la distribuzione di pagnotte di pane (“spartiamo lo pà“) a tutto il paese. Pane preparato e cotto dalle quattro famiglie che, un tempo, erano collocate in diversi punti del paese ed erano le più abbienti di Scoppito: De Carolis, le due famiglie Capulli, Valentini e Maurizi. 

spartizione dei pani scoppito

Famiglia De Carolis

spartizione dei pani scoppito

Famiglia Capulli

spartizione dei pani scoppito

Famiglia Capulli

spartizione dei pani scoppito

Famiglia Valentini e Maurizi

Un rito collettivo che si trasmette di generazione in generazione: e non erano, infatti, pochi i bambini che hanno partecipato alla spartizione.

Spartizione dei pani di Scoppito: la storia

Il primo novembre, giorno di tutti i Santi, tradizione vuole che quattro famiglie di Scoppito, ognuna collocata in diversi punti del paese, donino delle pagnotte di pane. Il prete, dopo la funzione religiosa, si reca, seguito da una processione, presso le case di queste famiglie: lì benedice il pane che verrà poi distribuito a tutta la popolazione.

spartizione dei pani scoppito

Spartizione dei Pani di Scoppito: un rito anche la preparazione e la cottura delle pagnotte

La tradizione di fare il pane ha un processo che inizia già dalla sera precedente all’infornata. -Nelle ultime ore del giorno prima, avviene la così detta missitura, ovvero l’impasto a mano di lievito, farina, sale ed acqua tiepida.
Una volta fatto l’impasto, lo si fa riposare al caldo, coperto da un panno, per una notte intera, finchè il composto risulterà raddoppiato. All’alba la prima ammassata, ovvero l’unione della missitura con la farina, acqua e patate per formare poi i filoncini o, ancora, per lasciarlo lievitare una seconda volta, per ulteriori tre ore.
Uno degli strumenti che venivano utilizzati in passato per mantenere caldo l’ambiente era lo scaldaletto o il braciere.

Poi segue la spianatura, con la formazione dei filoni di pane, sopra ai quali si incide una croce. Ultimo passaggio, la cottura per circa due ore in quello che è un vero e proprio rito collettivo.
Tutti i filoni del pane venivano infatti cotti nel forno a legna del paese. Il più utilizzato era quello nella piazza di Collepenne, conosciuto con il nome della proprietaria: negli anni si sono alternate prima Sira e poi Iolanda.

spartizione dei pani scoppito
spartizione dei pani scoppito

Rituali fissi e ben rodati: l’accensione del forno spettava alle donne scelte nei giorni precedenti alla festa di Ognissanti. Ogni donna portava con sè una fascina di legna a seconda del numero di filoni di pane che si dovevano cuocere. Appena il forno diventava bianco tutto intorno – si verificava col metodo “caccia l’anta” – era pronto. Per pulirlo si usava “ju munnulu“, un bastone coperto da un panno imbevuto d’acqua. A questo punto, si infornavano i filoni, circondati da “crustuli“, ovvero pezzi di impasto non ancora cotti posti attorno all’apertura del forno.

spartizione dei pani scoppito
spartizione dei pani scoppito

Il resto, è condivisione. E una bella tradizione che non cede il passo allo scorrere del tempo.

leggi anche
l'aquila per la vita Estè beauty clinic
L'aquila
L’Aquila per la Vita, assegno da mille euro dalla Estè beauty clinic