Amadori, arrestato storico dirigente: scomparsi quasi 30 milioni di euro di carne

Amadori, arrestato storico dirigente. Accusato di aver sottratto milioni di euro di carne: l’uomo aveva incarichi sia nella stabilimento di Cesena che in quello abruzzese di Mosciano Sant’Angelo.
Amadori, arrestato storico dirigente. Accusato di aver sottratto milioni di euro di carne: l’uomo aveva incarichi sia nella stabilimento di Cesena che in quello abruzzese di Mosciano Sant’Angelo.
BOLOGNA – Dopo le faide familiari sull’assetto societario, un nuovo terremoto interno scuote Amadori. Uno storico dirigente del gruppo avicolo è statolicenziato in tronco una decina di giorni fa e ieri mattina èstato arrestato con un’accusa pesante: aver messo in piedi una sorta di organizzazione parallela – probabilmente coinvolgendo altri dipendenti – per sottrarre grandi quantità di carne. Lo riporta il Resto del Carlino che parla di un ammanco che ammonterebbe a 30 milioni di euro, anche se nel pomeriggio il gruppo ha specificato che si tratterebbe di un danno “sensibilmente inferiore”.Il dirigente si trova ai domiciliari.
All’ANSA Amadori, con una nota, dice di aver appreso dell’arresto oggi dalla stampa e ribadisce di avere una posizione di “parte lesa e offesa sull’intera vicenda. L’azienda – specifica – aveva già avviato da tempo una verifica interna,tuttora in corso, che aveva portato la scorsa settimanaall’interruzione del rapporto con il collaboratore. Al contempo,l’azienda conferma il suo pieno supporto alla Procura dellaRepubblica, perché venga fatta immediata chiarezza e piena lucesulle condotte che sembrano emergere dalle indagini”.
Il dirigente, riporta il Carlino nell’edizione cesenate, aveva incarichi nell’intero gruppo, sia nello stabilimento di San Vittore di Cesena sia in quello di Mosciano Sant’Angelo, inprovincia di Teramo. I sospetti per ammanchi di ingenti quantità di prodotti, riferisce, circolavano da tempo ma non risultavano nella contabilità aziendale. Una delle ipotesi è la messa in piedi di una sorta di mercato parallelo, al quale i commercianti potevano approvvigionarsi a prezzi scontati e senza pagare l’Iva. A lungo andare, però, il buco contabile sarebbe diventato talmente grosso da non poter più essere mascherato. Così sarebbe scattata la denuncia. Ieri l’arresto, quando il dirigente si sarebbe recato allo stabilimento di Cesena per chiedere spiegazioni sul licenziamento.
L’indagato – scrive il Carlino – sarebbe uno storico dirigente di Amadori, dove era approdato da un’altra azienda del settore avicolo. In tempi recenti era andato in pensione, ma era stato riassunto con un contratto triennale per portare a termine il sistema di automazione integrato che avrebbe dovuto collegare la sede centrale di San Vittore con il polo produttivo di Mosciano Sant’Angelo.
Le indagini proseguono per appurare se insieme al dirigente siano coinvolte altre persone interne ed esterne all’azienda.
“L’azienda rileva che, dalle prime verifiche interne e con riserva di ulteriori approfondimenti tuttora in corso, il dannostimato ad oggi per Amadori sarebbe sensibilmente inferiorerispetto a quanto riportato sugli organi di stampa”, ha specificato il gruppo in una seconda nota, inviata nel pomeriggio.