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Dimensionamento scolastico, deroghe per le specificità territoriali

Consiglio comunale aperto sul dimensionamento scolastico, preoccupazioni per eventuali tagli delle dirigenze. Biondi: "Nessun rischio per il Comune dell'Aquila, per quanto riguarda i territori interlocuzioni aperte con il ministero per deroghe specifiche".

Consiglio comunale aperto sul dimensionamento scolastico, preoccupazioni per eventuali tagli delle dirigenze. Biondi: “Nessun rischio per il Comune dell’Aquila, per quanto riguarda i territori interlocuzioni aperte con il ministero per deroghe specifiche”.

Si è svolto oggi pomeriggio all’Emiciclo il Consiglio comunale aperto sul tema del dimensionamento scolastico, richiesto dall’opposizione per preoccupazioni riguardanti l’accorpamento di alcune dirigenze. In quella sede è stato approvato all’unanimità il documento che “impegna il sindaco e la giunta ad agire presso il presidente e la giunta regionale d’Abruzzo con l’obiettivo di attivare ogni azione a tutela del territorio e delle istituzioni scolastiche nel pieno rispetto del principio di autonomia del settore” l’ordine del giorno sul dimensionamento scolastico, approvato stasera all’unanimità dal Consiglio comunale dell’Aquila. Altro impegno richiesto al sindaco e all’esecutivo comunale con l’ordine del giorno riguarda il coinvolgimento “di tutti i parlamentari” per attivare ogni azione possibile mirata alla modifica della norma della legge di Bilancio, ottenendo la possibilità di inserire anche il cratere sismico del 2009 nella deroga “prevista attualmente soltanto per le aree colpite dal sisma degli eventi sismici del 2016 e del 2017”. Con l’integrazione proposta dalla maggioranza consiliare, sindaco e assessore competente vengono impegnati “ad aprire un’interlocuzione con il tavolo esistente della Regione Abruzzo, al fine di verificare la possibilità, nella riorganizzazione del dimensionamento scolastico, di tener conto delle specificità dei territori interessati dalle aree interne dell’Abruzzo rurali e montane”.

“Dimensionamento e accorpamento non significano chiusura plessi, – ha precisato al microfono del Capoluogo.it il sindaco Pierluigi Biondi – ma solo riorganizzazione della parte amministrativa. È una questione che non interessa le scuole dell’Aquila, ma questo non ci esime dall’approfondire un tema che potrebbe riguardare le aree interne. Da questo punto di vista, il presidente Marsilio e l’assessore Quaresimale hanno dato ampia assicurazione di un’interlocuzione aperta con il ministero dell’Istruzione e il ministro Valditara, perché poi sarà compito delle regioni dare attuazione ad un indicazione che ricordiamo viene dall’attuazione del Pnrr, per una riforme chiesta dall’Europa, e ci saranno delle deroghe annunciate su specificità territoriali”.
Critico il senatore dem Michele Fina: “Si tratta di una scelta sbagliata che incide sull’organizzazione del sistema scolastico, mettendo in difficoltà dirigenti, professori e famiglie, invece noi abbiamo bisogno di investire sulle scuole. Ho presentato più volte emendamenti per modificare questa scelta e sono stati bocciati; li ripresenterò, lo farò di nuovo in sede di manovra economica”.
“Siamo in fase di elaborazione, – ha inoltre spiegato l’assessore comunale Manuela Tursini – perché il decreto della Regione uscirà entro il 30 novembre, ma dati alla mano il territorio aquilano non verrà toccato, visto che con il nuovo decreto sono stati riconfermati tutti i dirigenti”.

consiglio comunale dimensionamento scolastico

“Siamo contrari a qualsiasi dimensionamento – ha però sottolineato il dirigente Antonio Lattanzi, anche in rappresentanza degli iscritti alla FLC Cgil – perché si tratta di deprivare i territori aree interne; ovvio che i plessi non verranno toccati, ma un conto è dirigere un istituto come il mio, quello di San Demetrio, con 6 plessi e 12 comuni, un conto accorparci ad esempio quello di Navelli, con altrettanti plessi e sindaci coinvolti”.
“Nell’aquilano – ha aggiunti il sindaco di Pizzoli e coordinatore dei sindaci del cratere, Gianni Anastasio – abbiamo 4 istituti comprensivi; ridurli ulteriormente significa dare un’altra spinta allo spopolamento in atto. Bisogna pensare a leggi diverse, come diversi sono i territori. Le istituzioni debbono farsi carico di comunicare al Governo che effettivamente c’è un problema”.

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