La rubrica “Tutti i Santi giorni” dell’8 settembre: la Natività della Beata Vergine Maria.
L’8 settembre si festeggia la Natività della Beata Vergine Maria. Nella data odierna le Chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita della Beata Vergine Maria, la madre del Signore. La prima fonte che racconta l’evento è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di Sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa, celebrata inizialmente dalle chiese di orientali di lingua greca, si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in occidente nel VII secolo da Sergio I, pontefice di origine siriana. Con la nascita della Vergine si pone il primo passo perché si compia il mistero dell’incarnazione del Verbo. La festività è così definita nel secondo Sermone sulla Natività di Maria di San Pier Damiani: “Oggi è il giorno in cui Dio comincia a mettere in pratica il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla. Casa bella, poiché, se la Sapienza si costruì una casa con sette colonne lavorate, questo palazzo di Maria poggia sui sette doni dello Spirito Santo. […] Questo nuovo tempio si vedrà riempito dallo stesso Dio, che viene per essere la luce delle genti”. La natività della Beata Vergine Maria fu preannunziata fin dall’inizio quando il Signore promise all’umanità decaduta un’altra donna che avrebbe schiacciato il capo al serpente. Giunta la pienezza dei tempi, Maria apparve come stella del mattino nel mare tempestoso del mondo: fu concepita senza peccato originale e piena di grazia, destinata a divenire la Madre di Dio. Come già visto, l’episodio della nascita della Vergine non è menzionato nei Vangeli canonici, ma raccontato nei testi degli Apocrifi – in particolare dal Protovangelo di Giacomo – che, tuttavia, non descrive la scena e lo spazio in cui si verifica l’evento; l’iconografia, quindi, non attinge da un modello letterario cristiano, ma, trae origine da immagini e testi precristiani che narrano della stanza del parto in occasione della nascita di un personaggio importante. Le raffigurazioni più antiche che trattano il soggetto sono costituite da un dittico del VI secolo conservato a San Pietroburgo e da un affresco della chiesa di Santa Maria Antiqua nel Foro Romano. Con il passare dei secoli, la scena si arricchisce di particolari narrativi, tanto che già nell’arte dei secoli XI-XII il soggetto comprendeva anche le raffigurazioni di Anna a letto, delle fanciulle che portano i doni e la scena della lavanda della neonata. Col tempo queste composizioni sono divenute più complesse con l’aggiunta di personaggi ed episodi legati all’infanzia di Maria.
Nell’immagine di copertina si riporta un particolare della Natività di Maria, proveniente dalla chiesa di San Domenico all’Aquila – ma forse già in Santa Maria della Misericordia – e oggi conservato al MuNDA. L’opera, realizzata intorno al 1531 da Francesco da Montereale, raffigura come tema principale la Natività della Vergine, legata ad altri momenti temporalmente successivi, come il bagno della neonata in primo piano a sinistra e la presentazione della Vergine a Gioacchino sulla destra.
