L'anniversario

Tragedia oratorio San Pelino, un anno fa la scomparsa della piccola Alessia Prendi

Un anno fa la tragica scomparsa della piccola Alessia Prendi, travolta e uccisa da un'altalena nel parco dell'oratorio San Pelino.

È passato un anno da quel maledetto 31 agosto: la piccola Alessia Prendi, era con gli amici nel parco dell’oratorio di San Pelino, una frazione di Avezzano. All’improvviso, l’altalena su cu stava giocando, ha ceduto, travolgendola e uccidendola. Una tragedia che colpì molto la comunità marsicana, dove la piccola viveva con la famiglia ed era ben integrata.

Alessia Prendi aveva 11 anni, frequentava le scuole medie all’istituto Corradini di Avezzano. Tutta la comunità di San Pelino  si strinse intorno alla famiglia, alla nonna paterna arrivata dall’Albania, ai genitori Petrit ed Eda distrutti dal dolore, insieme con la sorella maggiore di Alessia, Julia.Il padre della piccola è un imprenditore edile che lavora nella Marsica, molto stimato. un volo di colombe e tanti palloncini rosa accompagnarono l’ultimo salito alla piccola. Era una ragazzina serena, con tanti sogni e progetti da realizzare, come tutti i suoi coetanei.

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Ad accorgersi di quanto stava accadendo sono stati gli altri bambini, che stavano giocando come lei tra il prato e i campetti di calcio. Il primo a soccorrerla fu Amleto Magnante, un 42 enne del posto (scomparso a gennaio scorso n.d.r.) che, da un muretto poco distante dov’era seduto, si era reso conto della gravità della situazione e provò a rianimarla. Contemporaneamente furono allertati il 118 e i carabinieri della Compagnia di Avezzano. Da L’Aquila partì anche l’elisoccorso. Alessia fu stabilizzata sul posto, sottoposta a manovre rianimatorie, trasportata all’ospedale di Avezzano, dove è deceduta nel giro di poco tempo per i gravi traumi interni che ha riportato.

La tragica scomparsa della piccola Alessia Prendi riaprì una ferita nella Marsica: a ottobre 2020, a Rocca di Botte, un’altra bambina, Sofia, perse la vita a soli 5 anni, schiacciata dalla porta di calcio di un campetto comunale in disuso dove stava giocando con i suoi genitori. 

Tragedia Rocca di Botte, le responsabilità in una relazione

Tragedia oratorio: il punto sulle indagini

Per quella assurda tragedia fu aperta un’inchiesta che facesse luce su eventuali responsabilità. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Maurizio Cerraro. L’oratorio di San Pelino dove stavano giocando è di proprietà della Curia, ma la gestione era stata demandata al Comune, per il tramite di una cooperativa. Un anno dopo nel registro degli indagati ci sono tre persone, per accuse tutte da dimostrare. Si tratta del vicesindaco di Avezzano, Domenico Di Berardino, che al tempo svolgeva le funzioni di sindaco, del dirigente comunale Antonio Ferretti e del parroco della frazione don Antonio Allegritti.

Dopo la tragedia l’area dell’oratorio era stata posta sotto sequestro e i periti avevano effettuato – a ottobre scorso – un sopralluogo. Incaricato dalla procura, Cristiano Ruggeri (incaricato anche nella tragedia dell’asilo Primo maggio a L’Aquila costata la vita al piccolo Tommaso) e il tecnico agronomo Nicola Ranalli. La Procura ha incaricato Ruggeri di esaminare luoghi e documentazione agli atti per ricostruire la dinamica dell’incidente e a Ranalli spetta il compito di analizzare lo stato dei due tronchi di pino su cui poggiava la trave dell’altalena. Da queste perizie potrebbero uscire fuori anche responsabilità a carico di altre persone. Sono stati ascoltati anche diversi testimoni che avevano assistito alla tragedia. Si attendono quindi delle risposte nei prossimi mesi.

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