L'intervista

Abruzzo Film Commission, l’industria cinematografica al centro: per un euro speso, se ne guadagnano tre

Il cinema ha sempre scelto l'Abruzzo, ben prima che nascessero le Film Commission. Ora che l'istituzione è realtà sarà fondamentale fare rete: "La Film Commission porterà nuovo sviluppo e possibilità occupazionali"

Nasce la Film Commission in Abruzzo. Di cosa si tratta? Che ritorno porterà sul territorio regionale? Dalla Fondazione a una vera e propria industria cinematografica in regione, che darà nuove possibilità lavorative. “Dal runner alla comparsa, fino ai tecnici. Un set che sceglie l’Abruzzo porta movimento, possibilità e un grandissimo ritorno di immagine. Ora sarà importante fare rete”, l’intervista alla Location Manager Sonia Fiucci.

Il cinema ha sempre scelto l’Abruzzo, ben prima che nascessero le cosiddette Film Commission. Ora, però, nel 2023 e dopo le numerose polemiche che hanno infiammato la politica sul tema, anche la Regione Abruzzo avrà la sua Film Commission. Di questo (e di molto altro) si parlerà a L’Aquila, nel corso di un convegno che vedrà una tavola rotonda politico-istituzionale e un focus tecnico-artistico mercoledì 19 luglio, nella Sala ipogea dell’Emiciclo, a partire dalle ore 10. Nel corso dell’evento sarà presentata la Fondazione “Abruzzo Film Commission”.
La storia tra il cinema e l’Abruzzo affonda le sue radici a cavallo degli anni ’40 e ’50 del ‘Novecento. La pagina ufficiale della Film Commission regionale riporta le locandine dei film le cui produzioni hanno scelto la nostra regione come location per girare alcune delle loro principali scene. A questo già importante elenco, tuttavia, andrebbero aggiunte le fiction girate sul territorio regionale e altre pellicole che hanno visto le telecamere immortalare strade, vicoli e scorci abruzzesi. Tra gli assenti – alcuni dei quali poiché non ancora usciti sul grande schermo – il film “Ferrari”, che ha scelto le strade selvagge del Gran Sasso e di Campo Imperatore per girare alcune delle scene più importanti del film, una pellicola che racconta l’edizione delle Mille Miglia del 1957. Così come manca all’appello il film “Grazie ragazzi”, uscito nei cinema lo scorso gennaio, con Collarmele a fare da teatro ad alcune scene. O ancora il film storico “La seconda via”, qui è l’Aremogna a fare da set a cielo aperto alle gesta del Battaglione Alpini L’Aquila e agli avvenimenti della battaglia di Nikolajewka. Mancano poi le fiction, tra le quali “L’Aquila grandi speranze”. 

Tra i relatori del convegno ci sarà Sonia Fiucci, Location Manager e Local Fixer, che Il Capoluogo ha intervistato per ritrarre una panoramica sull’importanza di un progetto come la Film Commission per l’Abruzzo. Sonia Fiucci – che lo scorso autunno ha lavorato nel ruolo di Location manager e Local Fixer per le riprese del film Ferrari sulle montagne aquilane – ha mosso i primi passi nel mondo legato al cinema e alla tv con la trasmissione “Stargate”, con Roberto Giacobbo, in onda su Telemontecarlo. “Girammo una puntata su Celestino V – ricorda – era il 1998/1999. Una vetrina che portò la Perdonanza Celestiniana sui giornali internazionali, finimmo anche sul New York Times”. Sono trascorsi 24 anni e Sonia Fiucci è oggi, sul territorio regionale, una delle professioniste che ha seguito il maggior numero di produzioni cinematografiche, spaziando tra diversi generi. Un lavoro che racconterà nel corso del convegno. E c’è sempre Sonia Fiucci dietro le quinte del film su Padre Pio (2000), prodotto da Lux Vide, per la Rai. “Girammo fra L’Aquila, Castel del Monte e Campo Imperatore. Abbiamo ricostruito le sale operatorie e sono state, inoltre, usate moltissime comparse, coinvolgendo nelle scene anche diversi attori del territorio”. Il nome di Sonia Fiucci figura anche nei professionisti che hanno lavorato alla fiction Rai Il Segreto di Arianna: un lavoro che vide il coinvolgimento di molti attori minori del territorio, oltre a quello di operai, tecnici, elettricisti, comparse. Esperienze che hanno dato vita ad una prima Film Commission nel 2001, ma non a carattere regionale: coinvolgeva infatti il Comune dell’Aquila, il Teatro Stabile d’Abruzzo, la Lanterna magica, l’Accademia dell’Immagine e la Provincia dell’Aquila. “Una realtà di supporto alle produzioni che arrivavano nel nostro territorio “, sottolinea Sonia Fiucci.

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Ora per l’Abruzzo si aprirà una nuova e importante pagina che agevolerà l’incontro tra il territorio regionale e la grande industria cinematografica.
“Per la nostra regione si tratta, finalmente, di un’opportunità da cogliere a 360 gradi. Avere una Film Commission, cioè una ‘struttura’ di riferimento per le produzioni cinematografiche o televisive nazionali ed internazionali, significa avere un rilevante ritorno di immagine. Guardiamo la Puglia: è partita dopo di noi, eppure ha già ottenuto una considerevole promozione turistica del suo territorio. Va evidenziato che una sola puntata o un film girato nelle location regionali significa avere milioni e milioni di spettatori che conosceranno quel territorio”.

Cinematograficamente parlando, i numeri sono emblematici: per ogni euro speso, se ne ricavano tre.

Verso la Film Commission, allora, cosa hanno significato – in questi anni – i numerosi film girati anche in regione?
“Bisogna precisare che, benché la lista di titoli ‘abruzzesi’ sia ricca, non tutte queste produzioni identificavano concretamente la regione. Cioè spesso e volentieri si arrivava in Abruzzo perché determinate scene non potevano essere girate altrove. Non avendo avuto, purtroppo, una Film Commission, non abbiamo potuto creare progetti ad hoc per l’Abruzzo”, specifica Sonia Fiucci.
“Solo nell’autunno scorso, ad esempio, c’è stato un grande lavoro per far sì che fosse possibile girare le scene più importanti del film Ferrari sul Gran Sasso. Va precisato che si trattava di una grandissima troupe, composta da circa 600 addetti: c’erano, inoltre, settori diversificati per i quali era stato richiesto un territorio enorme. Fondamentale la collaborazione sinergica con Questore e Prefetto dell’Aquila, i quali disposero la chiusura delle strade. Grazie ad un complesso lavoro su più fronti, siamo riusciti a girare in 3 giorni di riprese la scena dell’incidente, autentico momento clou della storia e dell’intera pellicola”.
Istituita la Film Commission, la sfida più importante sarà fare rete. Evidenzia Sonia Fiucci: Sul Gran Sasso si gira tantissimo. Dagli spot pubblicitari, a scene cinematografiche di produzioni internazionali, ma non siamo ancora in grado di fare rete. Ed anche a livello comunicativo, purtroppo, non si viene a sapere molto su questi prestigiosi progetti. Fortunatamente oggi siamo sulla strada giusta, con la Fondazione Film Commission, grazie anche alla volontà del Presidente Marsilio. La Film Commission servirà come supporto alle produzioni, poiché probabilmente non si immagina tutta la mole di lavoro precedente all’organizzazione di una location che sarà adibita a set.
Il progetto, appunto, garantirà un grande ritorno di immagine, promuovendo sviluppo e offrendo lavoro. Torino, ad esempio – che è stata una delle prime città ad avere una Film Commission – ormai è paragonabile a Cinecittà, accoglie Case di produzione e sono sempre più le persone impiegate nel settore. L’Aquila stessa ha sfornato molti professionisti che lavorano nel settore televisivo e cinematografico. Girare un film nel nostro territorio può significare, per fare anche solo un esempio, cercare comparse in zona. Ma sono moltissime le possibilità occupazionali e le potenziali forme di ritorno che porta una produzione sul territorio scelto”.
La strada a lungo termine, allora, potrebbe essere quella di una vera industria cinematografica in regione: portatrice di un infinito ritorno di immagine, economico e occupazionale. Affinché ciò sia possibile, però, sarà necessario fare rete, soprattutto su questo lavorerà la Film Commission: solo allora si spegneranno le luci e l’Abruzzo sarà il vero protagonista sul grande schermo.
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