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Rocca di Mezzo, turismo esperenziale nel cuore del Parco Sirente Velino

Aria buona, escursioni, cibo genuino: gli ingredienti per una vacanza perfetta! Dove? A Rocca di Mezzo, sull'Altopiano delle Rocche, nel cuore del Parco Sirente Velino.

L’Altopiano delle Rocche è uno di quei luoghi incantati dell’Abruzzo interno che, negli ultimi anni, ha avuto fortissimo richiamo per i tanti turisti che fuggono dalla caotica e tentacolare Capitale – e non solo – per respirare aria buona, praticare sport e mangiare bene. Un esempio su tutti: la piccola Cortina d’Abruzzo, Rocca Di Mezzo, con 1500 residenti e 7000 seconde case. Le Rocche sono l’esempio della montagna attrattiva tutto l’anno: biciclette, cavalli, trekking, quad, moto…
Da settimane sono frequenti le carovane in motocicletta quasi in ‘pellegrinaggio’ verso il sistema di altopiani carsici situati tra i 1200 e i 1400 metri di quota, tra la catena del Sirente e quella del Velino, le più alte dell’Appennino centrale dopo il Gran Sasso. A ‘dominare’ il territorio c’è “La Rocca”, antico e suggestivo paese di Rocca di Mezzo.

Continua il “tour” esperienziale del Capoluogo.it, alla scoperta dei paesi e del territorio dell’Abruzzo interno Aquilano. Dopo Stiffe, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio, dopo la passeggiata alla scoperta dei laghi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, questa volta vi portiamo a Rocca di Mezzo, nel cuore del Parco Sirente Velino, nel territorio afferente all’Altopiano delle Rocche.

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L’Altopiano delle Rocche è sorvegliato da numerose cime – Monte Rotondo, Monte Cagno, Monte Ocre e Cefalone – tutte sopra i 2000 metri. Durante la stagione primaverile il paesaggio diventa suggestivo e commovente, con delle punte di bianco che non sono neve tardiva, ma la fioritura spontanea del narciso. Da queste parti è stato girato un film bellissimo, “La strada” di Federico Fellini e i paesi intorno, come Rocca di Mezzo, sono stati e sono tuttora il ‘buen retiro’ per eccellenza. L’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (uno dei tanti illustri abitanti di queste zone) divenne cittadino onorario di Rocca di Mezzo: da sempre appassionato di montagna, aveva una casa nel borgo montano, al quale era molto affezionato e dove trascorreva le sue vacanze. Il suo attaccamento al territorio abruzzese era grande: nel 43 – 44 due pastori gli salvarono la vita quando, da sottotenente, si rifugiò sulle montagne di Scanno per sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi.

Questa parte d’Abruzzo custodisce dei tesori che in tanti ci invidiano e che non tutti conoscono: uno di questi tesori è proprio Rocca di Mezzo, incastonata al centro dell’Altopiano delle Rocche tra le località di Rocca di Cambio, Rovere, Ovindoli e Terranera. Il paese è sede del Parco naturale regionale Sirente-Velino e il suo territorio è caratterizzato da un dislivello davvero rilevante, che va dai 925 ai 2243 metri.
I Piani di Pezza, un piccolo altopiano glaciale carsico a soli 1400 mt slm, ha un microclima che lo identifica come il luogo può freddo d’Italia.
Le origini sono antichissime, intorno all’anno Mille quando, alcune comunità di pastori si riunirono per creare il primo borgo fortificato. La vocazione turistica è arrivata solo negli anni’70, grazie all’apertura dei vicini impianti sciistici di Campo Felice e Ovindoli-Monte Magnola.

Perchè venire a Rocca di Mezzo? Per l’aria buona, il cibo genuino, per la possibilità di fare vacanze all’insegna di sport, natura, cultura e relax.

Conosciuto anche come “la Rocca”, il paese conserva ancora oggi la sua vocazione medievale con le antiche case in pietra, i vicoli con i ciottoli, le piccole chiese, come quella dedicata alla Madonna della Neve, nella parte più antica del paese, originariamente realizzata nel ‘400 e ricostruita poi nel XVIII secolo. Non solo architettura religiosa, sono presenti anche diversi edifici di grande valore architettonico, come il Palazzo del Municipio in stile tardo classico e Villa Cidonio, attualmente sede del Parco naturale regionale del Sirente Velino. La Villa è stata realizzata tra il 1925 e il 1930 in stile eclettico liberty, rievocando le forme del rinascimento italiano toscano.

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