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Giovani portieri crescono: sul campo del Gran Sasso d’Italia l’Academy Vivere da numeri 1

Sono tantissimi gli ambiti nei quali i portieri devono lavorare per perfezionarsi e migliorare. A #nonsolocalcio andiamo a conoscere i portieri in erba allenati da numeri 1 del calcio italiano

Sono tantissimi gli ambiti nei quali i portieri devono lavorare per perfezionarsi e migliorare e diventare dei veri e propri numeri 1: strategia, tecnica, preparazione, psicologia. All’Aquila in questi giorni, nello stadio Gran Sasso d’Italia, fra i colori rossoblu, tanti ragazzi stanno studiando nell’Academy promossa, fra tutti, da Leonello Piccinini e Giancarlo Petrocco.

Le interviste di Eleonora Falci a Giancarlo Petrocco – preparatore dei portieri dell’ L’Aquila 1927 ; il maestro Mauro Cherubini, storico preparatore di portieri di serie A; Bruno Federici, allenatore dei portieri della nazionale italiana under 18 e collaboratore della Roma femminile; e la piccola Claudia Di Nardo, unica ragazza a indossare i guantoni da portiere, con una grinta e un carattere esemplari.

portieri academy

Tutti i segreti dei portieri: a #nonsolocalcio l’Academy di perfezionamento “Vivere da numeri 1”

“Volevamo far conoscere ai ragazzi le sensazioni e le motivazioni che spingono i portieri di serie A a fare sacrifici”, spiega Mauro Cherubini ai microfoni del Capoluogo. “Il portiere è il regista della squadra, è un uomo sempre solo, soprattutto se consideriamo quanto è grande e alta la porta da calcio“. 

portieri nonsolocalcio
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“L’idea dello stage è nata insieme a Leonello Piccinini, collaboratore e socio per dare la possibilità a tanti ragazzi del territorio e di fuori regione di prepararsi e crescere a livello tecnico, tattico, comportamentale”, prosegue Giancarlo Petrocco, attuale preparatore dei portieri dell’Aquila 1927. “Un portiere gioca quasi uno sport a parte, sapendo che dovrà agire da solitario in porta. Non possiamo sapere oggi chi di loro farà questo nella vita: intanto, la prima cosa che consiglio a questi ragazzi è divertirsi e studiare. Lo studio, infatti, aiuta moltissimo a giocare a calcio: soprattutto per quanto riguarda questo ruolo, c’è bisogno di tantissima geometria. La seconda:  nel calcio non si molla mai. Testa alta, petto in fuori e si fa la guerra!”. 

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Ha partecipato allo stage anche Bruno Federici, preparatore dei portieri per la nazionale under 18 e collaboratore della Roma femminile, con alle spalle tantissime presenze sul campo da calcio e prezioso nel corso della nostra intervista anche per analizzare e comprendere le differenze nell’allenamento per i ragazzi e per le ragazze. Che cosa significa indossare i guantoni da portiere fin da bambino? “La mia storia calcistica comincia a 10 anni. È stata una passione vera ed eterna che forse certe persone non riescono nemmeno a capire. Se sono ancora in mezzo ai campi da calcio è proprio perchè è stato un amore talmente grande che non se ne può più fare a meno”. 

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E poi, c’è lei, Claudia Di Nardo, 12 anni, portiere da 2, rossoblu’ nel cuore e nella squadra nella quale milita. Una passione coltivata all’inizio quasi per gioco. “Giocavo con mio fratello – spiega ai microfoni del Capoluogoe mi sono ritrovata in porta per caso. Ho visto che mi piaceva tuffarmi, parare e ho continuato. So che devo essere molto concentrata e non mi spaventa essere sola. Siamo una squadra e ne faccio parte anche dalla porta”.  Un manifesto per il calcio femminile, le sue parole: mai mollare!

 

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