Necrologio

Addio Elena Marinucci: se ne va un pezzo della storia politica abruzzese e italiana

La senatrice Elena Marinucci è stata una storica esponente del Partito socialista: sempre dalla parte delle donne, si spese ed ottenne l'inserimento delle quote "rosa" all'interno del partito.

È morta oggi Elena Marinucci: aveva 94 anni.
Classe 1928, la senatrice Elena Marinucci è stata una storica esponente del Partito socialista e dei Socialisti democratici italiani, sottosegretario di Stato e parlamentare europea.

Dopo gli studi presso il liceo ginnasio Domenico Cotugno dell’Aquila, Elena Marinucci si laureò in Giurisprudenza all’università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Sposatasi nel 1951 con il deputato e avvocato aquilano Nello Mariani, svolse per alcuni anni attività di avvocato presso lo studio del marito e dal 1965 al 1987 fu anche docente di diritto a L’Aquila. Diventò attiva in politica durante le manifestazioni a favore della legge Fortuna-Baslini sul divorzio, durante il suo lungo impegno politico ottenne la riduzione delle tempistiche per il divorzio con la legge 74. Nominata poi da Bettino Craxi responsabile femminile nazionale del partito, si spese ed ottenne l’inserimento delle quote “rosa” all’interno del partito. Sempre dalla parte delle donne, anche quando il femminismo ancora non era eccessivamente diffuso. Fu molto attiva anche all’interno del gruppo del Teatro della Maddalena, fondato nel 1973 da Dacia Maraini. Questa esperienza la spinse a creare, fine anni ’70, la “Lega delle donne per il socialismo”.

Alle elezioni europee del 1994 venne eletta per la IV legislatura del Parlamento europeo, nella circoscrizione Italia meridionale con 32 390 preferenze. Ricoprì in sede europea il ruolo di componente della commissione per la protezione dell’ambiente, la sanità pubblica e la tutela dei consumatori, della commissione per i diritti della donna, della delegazione per le relazioni con i paesi dell’America centrale e con il Messico e della delegazione per le relazioni con l’Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia; fu inoltre componente sostituto nella commissione per gli affari sociali e l’occupazione, nella commissione per le petizioni, nella commissione per la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’energia e nella delegazione per le relazioni con i paesi dell’America del Sud e MERCOSUR. Al termine del mandato europeo si ritirò dalla vita politica.

La sua primissima biografia, “Una rivoluzione positiva”, scritta insieme alla storica Anna Maria Isastia, racconta proprio le sue battaglie, le lotte per affermare la dignità delle donne. Diceva la senatrice Marinucci: “Nei secoli la donna – si legge nel libro – è stata sempre sottomessa al volere dell’uomo, per la famiglia, per il quieto vivere o perchè semplicemente più debole. Dopo tante battaglie per la nostra autodeterminazione, però, la violenza c’è sempre e molto spesso resta impunita. Io non mi stancherò mai di dirlo: denunciate, fatelo sempre e non abbiate paura!”.

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