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Come riconoscere un buon bar, dalla pulizia al caffè: i consigli utili

Parola d'ordine pulizia: un buon bar lo riconosci anche solo "a prima vista". 99 Caffè ci porta alla scoperta delle caratteristiche che un bar dovrebbe avere

Per una colazione da gustare, un caffè con gli amici, per una semplice pausa: riconoscere un buon bar è importante, perché è lì che trascorriamo piccoli momenti speciali, ogni giorno. Quali sono, però, le caratteristiche che deve avere un buon bar? A questa e a molte altre domande risponde il nuovo appuntamento di “99 Caffè”, la rubrica social dell’aquilano Claudio Calvisi.

PUBBLIREDAZIONALE – 99 Caffè, il canale youtube e la torrefazione di Claudio Calvisi ci porta a scoprire come riconoscere un buon bar, con i consigli dell’esperto Riccardo Palazzesi. Dopo averci guidato nella formazione necessaria per diventare barista – nell’appuntamento che vi consigliamo di guardare qui – oggi scopriamo che già “a prima vista” si riconosce un buon bar.

Il fattore x? La pulizia. “Basta entrare per accorgersi se il locale è ben pulito e ordinato. Quindi è importante l’illuminazione: non bisogna mai spegnere le luci, neanche di giorno”, illustra Palazzesi.
Se è vero, allora, che anche l’occhio vuole la sua parte, pulizia e igiene sono le condizioni necessarie affinché si possa parlare di un buon bar. Intendendo, per pulizia, anche “quella relativa alla macchina del caffè, alla sua posizione, al bancone, alla disposizione di paste e cornetti. Nello specifico delle componenti della macchina, macinino, tramoggia, pressini, griglia caffè: ogni sua parte deve essere perfettamente pulita, in qualsiasi momento”, sottolinea Palazzesi.

“Quindi sfatiamo il mito che il caffè più buono sia quello fatto a fine giornata, con la macchina ‘sporca’?”, chiede Calvisi.
“Assolutamente sì. È il primo caffè ad essere il più buono. Affinché sia buono anche l’ultimo caffè, bisogna dedicarsi ad una precisa e costante pulizia della macchina e delle sue componenti”.
Anche la lancia vapore deve essere tenuta pulita, naturalmente, facendo attenzione alle incrostazioni che si possono creare per l’utilizzo ripetuto del latte. “La lancia va pulita con un panno apposito e personale, che deve essere sempre a portata di mano, per evitare contaminazioni batteriche”. 
Quali sono, invece, gli aspetti per valutare la riuscita di un buon caffè?
“Partiamo dal colore: in questo caso (spiega Palazzesi riferendosi al caffè fatto nel corso dell’intervista ndr) abbiamo un color nocciola, che perde qualche tono essendo contenuto in un bicchiere in vetro, che permette di vedere più in trasparenza. Nella crema non c’era alcun bottone bianco nell’estrazione. Non è bruciato, né presenta aspetti negativi: all’assaggio è risultato ben presente in bocca. Naturalmente, un barista esperto può variare la tipologia del caffè offerto al cliente, in base al gradimento dello stesso cliente. Ciò dipende dalla bravura e dalla preparazione del barista”.

bar

Qui il video di Claudio Calvisi per l’appuntamento di 99 Caffè.

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