Cronaca

Matteo Messina Denaro al 41bis dell’Aquila, reparto oncologico e vicinanza a Roma: il motivo della scelta

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza, si trova nel super carcere delle Costarelle dell'Aquila, Le ragioni della scelta.

L’AQUILA – Il boss mafioso Matteo Messina Denaro, arrestato dopo 30 anni di latitanza, si trova nel super carcere delle Costarelle. Le prime parole all’ingresso del carcere: “Fino a stanotte ero incensurato, poi non so cosa è successo”.

L’aggiornamento del 18 gennaio Trapelano le prime indiscrezioni sull’ingresso del boss mafioso Matteo Messina Denaro al carcere delle Costarelle. Così si è presentato all’anagrafica: “Fino a stanotte ero incensurato, poi non so cos’è successo”. Se nel covo del boss latitante da trent’anno gli investigatori non hanno ancora trovato la “pistola fumante”, rappresentata dalla famigerata cassaforte di Totò Riina, dal carcere dell’Aquila Matteo Messina Denaro lascia trapelare atteggiamenti di chiaro stampo mafioso, forse un “segnale” ad inquirenti e non che non è disposto a collaborare. All’ingresso alle Costarelle, infatti, nel momento di riempire la sua anagrafica, alla domanda sui precedenti penali ha risposto: “Fino a stanotte ero incensurato, poi non so cos’è successo“. Stesso atteggiamento sulla residenza: “Non ne ho mai avuta una”, ha risposto con un sorriso. D’altra parte aveva già anticipato la volontà di non collaborare al procuratore Maurizio De Lucia e all’aggiunto Paolo Guido.

La prima notizia del 17 gennaio – L’indiscrezione che dalla serata di ieri ha iniziato a serpeggiare nelle redazioni giornalistiche è diventata ufficiale: fonti penitenziarie citate dall’Ansa confermano che il super boss della mafia siciliana, Matteo Messina Denaro, arrestato ieri dopo 30 anni di latitanza, si trova presso il carcere “Le Costarelle” dell’Aquila, attrezzato per il regime del 41bis. In mattinata, è arrivata la firma del ministro Carlo Nordio per il regime carcerario duro a carico dell’arrestato. La scelta è apparsa inevitabile, considerate le condizioni di salute del boss, malato di cancro. Il carcere aquilano, infatti, ha un ottimo reparto di medicina oncologica. Inoltre, la vicinanza a Roma permette veloci trasferimenti per gli interrogatori.
Di contro, però, nello stesso carcere, oltre alla brigatista Nadia Lioce, ci sono anche altri nomi di rilievo di Cosa Nostra, da Filippo Graviano a Ignazio Ribisi e Carlo Greco. Il regime del 41bis, comunque, dovrebbe garantire  il massimo isolamento, con i boss che naturalmente saranno impossibilitati a incontrarsi.

Dopo l’arresto e il trasferimento a L’Aquila, comunque, proseguono le indagini. Perquisizioni sono in corso da ore nel trapanese: Castelvetrano e Campobello di Mazara vengono setacciate palmo a palmo. Proprio a Campobello è stata rinvenuta l’abitazione ritenuta il covo dell’ex latitante negli ultimi mesi. Questo nascondiglio potrebbe custodire i segreti dell’ex primula rossa di Cosa nostra che, dicono i pentiti, avrebbe conservato il contenuto della cassaforte di Totò Riina portata via dalla casa di via Bernini, mai perquisita. Decine le dichiarazioni di politici di tutti gli schieramenti dopo l’arresto. “Oggi (ieri ndr) è una giornata storica  – ha detto il procuratore de Lucia – che dedichiamo a tutte le vittime della mafia”. Parole simili a quelle pronunciate dalla premier che ha aggiunto: “mi piace immaginare che il 16 gennaio possa essere il giorno nel quale viene celebrato il lavoro degli uomini e delle donne che hanno portato avanti la guerra contro la mafia. Ed è una proposta che farò”. 

matteo messina denaro carabinieri

L’arresto.

Il boss mafioso Matteo Messina Denaro è stato arrestato ieri dai carabinieri del Ros, dopo 30 anni di latitanza. L’inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano (Tp) è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. Il boss trapanese sarebbe stato arrestato all’interno di una clinica privata di Palermo, dove si trovava per sottoporsi a terapie oncologiche. Arrestato anche l’autista. Ora è caccia agli altri fiancheggiatori.

Con l’arresto di Matteo Messina Denaro si assottiglia l’elenco dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del gruppo Interforze.
Si tratta di Attilio Cubeddu (Cosa Nostra), nato il 2 marzo 1947 a Arzana (Nuoro) e ricercato dal 1997 per non aver fatto rientro, al termine di un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (Nuoro), ove era ristretto, per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Il 18 marzo 1998 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Giovanni Motisi (Anonima Sequestri), nato il primo gennaio 1959 a Palermo, ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro; deve scontare la pena dell’ergastolo; il 10 dicembre 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Renato Cinquegranella (Camorra), nato il 15 maggio 1949 a Napoli, ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro; il 7 dicembre 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Infine Pasquale Bonavota (‘ndrangheta), nato il 10 gennaio 1974 a Vibo Valentia, ricercato dal 2018 per “associazione di tipo mafioso” e “omicidio aggravato in concorso”.

Il carcere dell’Aquila dov’è detenuto Matteo Messina Denaro.

È il carcere d’Italia con il più alto numero di detenuti al 41 bis, le Costarelle sono il centro del carcere duro. Il penitenziario dove è stato assegnato Matteo Messina Denaro a Preturo è di fatto in mezzo al nulla, è una isola detentiva lontano dal resto della città dell’Aquila. Ciò ha favorito la sua costruzione e destinazione sin da subito a carcere di massima sicurezza. La struttura è stata ultimata nel 1986 ed è entrata in funzione nel 1993: già dal 1996 fu adibita quasi interamente alla custodia di detenuti sottoposti a particolari regimi di alta sicurezza che alloggiano in celle singole. Da una capienza iniziale di 150 detenuti si è poi passati ad un massimo di 300, compresi i carcerati comuni. All’inizio l’apertura di questo istituto con le finalità descritte non fu vista con grande favore dalla comunità aquilana. È considerata una delle opere del ‘Pentapartito’: alla fine degli anni ’80 la città con il contributo del sottosegretario alle Finanze Domenico Susi (Psi), al Governo per 9 anni consecutivi con 3 esecutivi diversi, si dotò di nuove strutture come la scuola della Guardia di Finanza e appunto il carcere. Significativo che entrambe le strutture non solo hanno resistito al sisma del 2009, ma sono anche diventate proverbiali per la loro sicurezza. Fu insomma subito concepito per favorire il passaggio dall’art. 90 degli anni ’70 -che riguardava la sicurezza in carcere- alla evoluzione nell’attuale 41 bis.
Ora ospita dodici donne -essendo l’unico penitenziario con la sezione femminile per il regime 41bis – e circa 160 maschi e prevede anche aree riservate. Non ha mai dato vita a particolari episodi, proprio per la sua rigida e ferrea gestione. All’inizio degli anni duemila furono gli stessi agenti penitenziari a scioperare per la difficile vita interna e per l’adeguamento degli organici, anche perché la struttura in quegli anni si gonfiò di detenuti pericolosi dopo la chiusura di Pianosa e Asinara.
Qui fu trasferita e sta tuttora Nadia Desdemona Lioce, l’irriducibile delle nuove Br condannata all’ergastolo per gli omicidi D’Antona e Biagi. Nel super carcere de L’Aquila sono stati ospitati detenuti eccellenti come il boss mafioso Leoluca Bagarella – che sconta l’ergastolo per strage -, Raffaele Cutolo della Nuova camorra organizzata, l’esponente dei casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan, l’esponente della Mala del Brenta Felice Maniero. Qui fu detenuto anche Totò Riina.

leggi anche
matteo messina denaro arresto
Cronaca
Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto il carcere: ipotesi L’Aquila
matteo messina denaro carabinieri
Cronaca
Matteo Messina Denaro arrestato dopo 30 anni di latitanza
tribunale l'aquila aula a omicidio barisciano
Cronaca
Nadia Lioce al 41bis, udienza per i 31 attivisti che protestavano
carcere costarelle preturo l'aquila 41 bis
Cronaca
Camorra, 41 bis a L’Aquila per Maria Licciardi: è considerata al vertice dell’Alleanza di Secondigliano
volpi centro storico gabbia trappola
Attualita'
L’Aquila, volpi in centro storico: posizionata una gabbia trappola
matteo messina denaro carcere l'aquila
Cronaca
Matteo Messina Denaro, dall’Aquila parole da boss: “Ero incensurato, poi non so cos’è successo”
matteo messina denaro carabinieri
Cronaca
Matteo Messina Denaro, dal carcere dell’Aquila in videoconferenza per il processo stragi Capaci e via D’Amelio
carcere costarelle preturo l'aquila 41 bis
Attualita'
Carcere L’Aquila, da quasi 30 anni roccaforte del 41 bis
premio paolo borsellino l'aquila
Eventi
Premio Paolo Borsellino a L’Aquila, invitato il procuratore che ha arrestato Matteo Messina Denaro
carcere costarelle preturo l'aquila 41 bis
Attualita'
41 bis, le regole del carcere duro
opera street art carcere l'aquila matteo Messina denaro
Attualita'
Matteo Messina Denaro, opera di street art vicino al carcere dell’Aquila “La mafia fa schifo”
Rubino Tomassetti matteo messina denaro
Cronaca
Matteo Messina Denaro scovato dai ROS, la firma abruzzese sull’arresto
matteo messina denaro
Il boss a l'aquila
Matteo Messina Denaro, “Sono informato sulle cure, chiedo di ricevere le terapie migliori”
matteo messina denaro
Cronaca
Matteo Messina Denaro di nuovo assente al processo, l’avvocato d’ufficio rinuncia al mandato
lavori ingresso reparto detenuti san salvatore
Sanita'
Ospedale San Salvatore, lavori in corso all’ingresso del Reparto detenuti
Alessandro cerella
Attualita'
Matteo Messina Denaro, l’avvocato di Vasto Alessandro Cerella co-difensore del boss