Dal mais nero ricava polenta, farina, pasta, biscotti e prossimamente anche birra. Torniamo da Luca Tarquini per una novità tutta a km0, all’insegna di una filiera corta tutta nell’Aquilano
(pubbliredazionale) Luca Tarquini, proprietario dell’azienda agricola “Dietro il monte” a Bazzano, in provincia dell’Aquila, ha investito da circa 20 anni la maggior produzione sul mais nero e grazie alla lavorazione per conto terzi di aziende locali, riesce a fare rete e ad ottenere farina, polenta, pane, biscotti, pasta e prossimamente birra.
Il tutto, rigorosamente a km0 e grazie alla collaborazione con altre imprese locali. La polenta semiraffinata viene portata al mulino ad acqua di Tempera, per poi arrivare al forno di San Gregorio per ottenere pane e biscotti. Per la pasta Luca si appoggia al pastificio Rossi di Moscufo, mentre per la birra Luca porta il mais intero o spezzettato al birrificio agricolo di Sara Lalli a Collebrincioni. Insomma, quella di Luca Tarquini è una filiera corta tutta all’insegna dell’“aquilanità”.
Spiega Luca Tarquini al Capoluogo: “L’importanza di lavorare il nostro mais nero in un mulino ad acqua sta nel non alterarne le proprietà; lavora molto lentamente, circa 30kg all’ora. Un mulino elettrico andrebbe a surriscaldare la farina rischiando di comprometterne le caratteristiche organolettiche.”
Dal mais nero alla birra: “Ho sempre avuto il sogno di fare la birra con il mio mais nero, finora però mi è stato difficile trovare un birrificio che mi appoggiasse. Capisco i costi e i rischi: è comunque un esperimento, quello di fare una birra con questo tipo di cereale. Poi, il destino ha voluto che la mia strada si incrociasse con quella del birrificio agricolo di Sara Lalli che auto-produce tutto quello che ‘birrifica’. Inoltre, ha tutti i macchinari necessari. Quindi, io le porto il mais nero di mia produzione e, da lì, nasce una birra rossa, non troppo alcolica e abbastanza ‘beverina’ (scorrevole in bocca).”
L’anno nuovo quindi porterà pasta e birra nel catalogo di prodotti di Dietro il monte. Ma l’offerta per un ottimo cesto natalizio a km0 è ampia: polente e farine di mais nero, ma anche di farro e di solina e biscotti. Questi ultimi, in particolare, sono senza glutine e ne esistono due formati: “Uno a mo’ di krumiri e gli altri seguono le forme dei semi delle carte da poker. Un prodotto tutto naturale, senza uso di conservanti, quasi a km0, ma sicuramente tutto aquilano e dalle materie prime controllate e salutari”.
