Il nodo

Treno a idrogeno L’Aquila Sulmona Rieti, RFI si sfila: dubbi sul progetto

Treno a idrogeno L'Aquila - Sulmona, RFI si sfila. Legnini spiega: "RFI ha sottolineato incertezze legate ai siti di produzione, ma incontreremo il Governo per trovare una soluzione"

Treno a idrogeno L’Aquila – Sulmona, RFI si sfila. Il progetto rallenta, Legnini spiega: “RFI ha sottolineato incertezze legate ai siti di produzione. Ma ci incontreremo con il nuovo Governo per trovare una soluzione”.

Nel corso dell’evento “Idrogeno per lo sviluppo sostenibile del territorio”, convegno promosso da Univaq, Festival dello sviluppo sostenibile 2022, Agenzia italiana sviluppo sostenibile e Rete Università italiane per lo sviluppo sostenibile si è parlato anche del progetto del treno a idrogeno sulla tratta Sulmona-L’Aquila-Rieti. Tra gli interventi, quello di Domenico Greco, presidente e amministratore delegato della Società di chimica di Bussi, il quale aveva illustrato HydroRec, spiegando che l’idrogeno viene recuperato e valorizzato come materia prima e come vettore energetico per veicoli a impatto ambientale quasi nullo. Sottolineando come l’idrogeno di Bussi sia “verde” in quanto prodotto grazie all’energia della centrale idroelettrica a monte dell’abitato. Quindi, come riporta Il Centro, l’intervento di Giovanni Legnini, Commissario per la ricostruzione 2016. Proprio Legnini si è soffermato sul progetto del treno a idrogeno sulla linea ferroviaria Sulmona-L’Aquila-Terni, spiegando: “Il progetto era arrivato in Cabina di coordinamento e avevamo emesso le necessarie ordinanze per l’attuazione. Ma a giugno scorso Rfi ha mostrato perplessità legate a ragioni di sicurezza sui siti di produzione e si è sfilata dal progetto di realizzazione degli impianti di stoccaggio.
Noi
– ha continuato Legnini – in quanto Cabina di Coordinamento della Ricostruzione del Centro Italia, avevamo indicato Sulmona, L’Aquila e Terni come siti, ma Rfi ha deciso di togliere L’Aquila. In questo modo Sulmona e Terni, non rientrando nel territorio del cratere sismico, non ci permettono più di intervenire con la nostra quota di finanziamento, equivalente a 50 milioni da investire sia nell’acquisto di treni sia nella creazione di siti. Comunque – ha concluso Legnini – ora c’è un nuovo Governo: vedremo se sarà possibile trovare una soluzione“. 

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