Grandangolo

Pierluigi Biondi e la legge elettorale ideale: “Un sindaco d’Italia come presidente del Consiglio”

Pierluigi Biondi, sindaco dell'Aquila e coordinatore provinciale di FdI, ospite della rubrica Grandangolo. L'intervista.

Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila e coordinatore provinciale di FdI, ospite della rubrica Grandangolo. L’intervista.

Risultato delle elezioni politiche del 25 settembre, commento al voto, ripercussioni sulla Regione Abruzzo e considerazioni sulla legge elettorale, tanti gli argomenti trattati nell’intervista al sindaco Pierluigi Biondi, coordinatore provinciale di FdI, ospite della rubrica Grandangolo. “La coalizione di centrodestra – ha sottolineato Biondi – gode di ottima salute; è vero che ognuno aderisce e milita in un partito, ma i partiti da soli non servono, se non sono sorretti dagli alleati. Devo dire che la nostra coalizione ha risposto bene in Abruzzo, che rappresenta la 4ª regione italiana come risultato complessivo”. Naturalmente soddisfazione per il risultato di FdI che in Abruzzo e soprattutto a L’Aquila raggiunge il risultato migliore di tutta la circoscrizione Sud.

Biondi ha poi risposto agli attacchi del centrosinistra relativi ai “rischi” del post voto, relativamente alla probabile elezione di Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio: “Quando si insiste nel cercare di sottolineare inesistenti inadeguatezze nel gestire un contesto complicato come effettivamente è quello attuale, non si fa un buon servizio alla propria nazione; credo che ci siano Colonne d’Ercole che non andrebbero valicate. Giorgia Meloni è una leader indiscussa che fa politica da 30 anni, ha avuto ruoli di governo, con un partito ben strutturato e rappresentanti e dirigenti di sicuro valore, quindi credo si faccia pessimo servizio alla nazione se si continua così. La motivazione di questo comportamento è da rinvenire nel fatto che il PD si era disabituato a non governare. Negli ultimi undici anni, pur non vincendo le elezioni, è sempre stato nelle varie maggioranze governative e questo ha creato un attaccamento al potere importante. Vederselo tolto dal voto popolare determina reazioni che io definisco scomposte”.

Per quanto riguarda il risultato del M5S, prosegue Biondi, restituisce il tema della questione meridionale, ancora inevasa. Ci sono regioni in cui i percettori del reddito di cittadinanza raggiungono le centinaia e le migliaia. Io credo che sia una forma di sussidio per sbagliata: dando a molti, toglie a chi ha davvero bisogno. Oggi siamo nel paradosso per cui un giovane che può lavorare prende di più di un disabile o un pensionato. È una misura costosa che genera consenso, però credo che una nazione seria, in una fase difficile come quella che viviamo, deve prendere atto che le risorse vanno messe prioritariamente dove servono”.

Quindi il passaggio sul sistema elettorale: “Non ne esiste uno perfetto, il mio ideale è quello del sindaco d’Italia, ovvero un Presidente del Consiglio eletto direttamente da popolo, con una maggioranza chiara e un premio di coalizione; in questo modo si garantisce all’elettore che le sue scelte non vengono poi cambiate in aula e conferisce il mandato per una intera legislatura, d’altra parte oggi a livello internazionale viene richiesta una stabilità che l’Italia non riesce ancora a garantire”.

Per quanto riguarda la Regione, “Marsilio ha fatto un sacrificio importante, non impuntandosi a Roma per non perdere non solo Liris e Tesata, ma anche Sigismondi, suo prezioso capo segreteria, a dimostrazione che la classe dirigente locale c’è e cresce. Come ha già detto il Presidente ci saranno aggiustamenti fisiologici, ma anche la Regione ha bisogno di stabilità, altrimenti si continua a parlare di equilibri interni e non grandi risultati che la sua Giunta raggiunge”.

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