Cronaca

Violenza sessuale L’Aquila, assolto l’imputato per insufficienza di prove

Il Tribunale dell'Aquila ha assolto un giovane accusato di violenza sessuale dopo un processo durato 4 anni. La vittima non ricordava i fatti.

Il Tribunale dell’Aquila, riunito in sede collegiale, ha assolto un giovane 29enne di nazionalità romena e residente in città, dalla pesante accusa di violenza sessuale nei confronti di una donna per insufficienza di prova.

Il giovane, assistito dall’avvocato Gian Luca Totani, del foto dell’Aquila, era stato accusato di aver minacciato la parte offesa di avere un rapporto sessuale con una terza persona. In fase di interrogatorio il giovane aveva dichiarato di aver avuto un rapporto sessuale consenziente. I fatti risalgono all’estate del 2018. La donna aveva denunciato di essere stata minacciata dal giovane con un coltello e di aver subito oltre alla violenza sessuale, anche il furto del telefono cellulare. L’imputato aveva invece dichiarato che il rapporto era stato consenziente e che il telefono, rotto, gli era stato donato dalla ragazza.  Nel corso dell’istruttoria, a seguito di una perizia psichiatrica richiesta dal Tribunale nei confronti della presunta vittima, non sono emersi nè la prova del rapporto consumato, nè del tentativo.

La donna è stata ascoltata in Tribunale dopo vari tentativi andati a vuoto. Come testimone chiave ha dichiarato di non ricordare i fatti a causa – come è emerso dalla perizia psichiatrica – di alcune patologie di cui è affetta da tempo. Allo stesso modo, non è stato escluso che durante il periodo della vicenda non fosse in perfetta salute.  Nel frattempo la stessa Cassazione si era pronunciata per la scarcerazione dell’indagato; alla fine non essendo stata raggiunta la prova, il Tribunale ha posto la parola fine assolvendo l’imputato da ogni accusa.