Grandangolo

Gaetano Quagliariello, soluzione al caro bollette: “Chiedere all’UE di convertire fondi strutturali”

Il senatore Gaetano Quagliariello ospite della rubrica Grandangolo: "Chiediamo all'Europa di consentire la conversione dei fondi strutturali 2021-2026 in aiuti per il caro bollette".

Il senatore Gaetano Quagliariello ospite della rubrica Grandangolo: “Chiediamo all’Europa di consentire la conversione dei fondi strutturali 2021-2026 in aiuti per il caro bollette”.

“Ci troviamo in uno stato di emergenza che non potevano immaginare e che arriva dopo un’altra emergenza. A volte la storia propone salti nel buio, ma difficilmente due volte consecutivamente. Questo dovrebbe portare a una grande prudenza e a puntare sulla competenza”. Così il senatore Gaetano Quagliariello ospite della rubrica Grandangolo. “L’aumento dei costi – ha sottolineato il senatore – mette a repentaglio molte delle cose decise precedentemente, come ad esempio quanto stabilito per il PNRR. E questo è un primo motivo per chiedere all’Europa di rivederlo”.
Per quanto riguarda poi la soluzione al caro bollette, il senatore Gaetano Quagliariello sottolinea: “La soluzione che più ci convince e quindi perseguiamo è quella di prendere i fondi strutturali europei 2021-2026, già assegnati alle Regioni, e chiedere all’Europa di consentire la conversione di parte di quei fondi in aiuti per pagare bollette, consentendo alle aziende di sopravvivere. Il vantaggio è che i fondi già ci sono e non bisogna fare altro debito”. A causare la situazione di emergenza, naturalmente, la guerra in Ucraina: “Dalla fine della Guerra Fredda – ha sottolineato Quagliariello – non si è più raggiunta una stabilizzazione altrettanto forte. Adesso c’è questa guerra che si è rivelata lunga e difficile, perché il presidente russo non aveva immaginato la reazione né dell’Ucraina, né dell’Europa. Questo ha portato a una serie di conseguenze che hanno messo sotto stress le connessioni in ambito strategico ed economico. Nella sua risposta all’invasione russa l’Unione europea almeno all’inizio ha dato l’impressione di agire come entità autonoma, ora serve trovare una risposta economica all’altezza di quella unità mostrata a livello strategico”.

In riferimento alle elezioni politiche e alla sua mancata ricandidatura, Quagliariello ha ricordato: “Come leader nazionale avrei potuto avere un seggio blindato, come quello che mi avevano proposto in Campania, visto che in Abruzzo non ci spettava, ma ho deciso di continuare a fare politica in modo sereno fuori dal Parlamento, lasciando spazio a chi in quei territori ha lavorato. Poi c’è anche una ragione di tipo sentimentale: quando mi sono candidato qui, ho fato una dichiarazione d’amore a L’Aquila e non mi piace l’idea di farla anche da un’altra parte”.
Per quanto riguarda l’esito elettorale, Quagliariello sottolinea: “Penso che vincerà il centrodestra, per mancanza di avversari, visto che da una parte c’è una coalizione e dell’altra un insieme di liste. Il problema sarà se questo centrodestra sarà all’altezza, a livello di divisioni interne e di preparazione. Il nostro ruolo sarà quello di fare in modo che le differenze non diventino divisioni, di essere custodi dei conti e garanti della crescita, facendo in modo che non ci siano mai più dei ‘no’ immotivati”.

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