Santa Teresa di Calcutta per la rubrica “Tutti i Santi Giorni” del 5 settembre.
Il 5 settembre si ricorda Santa Teresa di Calcutta. Santa Teresa di Calcutta, al secolo Anjeza Gonxhe Bojaxhiu, nacque a Skopje in Macedonia il 26 agosto del 1910, in una famiglia benestante cattolica albanese. Perso il padre, cominciarono anni di difficoltà finanziarie che la portarono a frequentare, dall’età di quattordici anni, gruppi di carità organizzati dalla sua parrocchia; nel 1928 decise di prendere i voti entrando come aspirante tra le Dame Inglesi. Fu inviata nel 1929 in Irlanda a svolgere la prima parte del suo noviziato e nel 1931, dopo aver preso i voti e assunto il nome di Maria Teresa – ispirandosi a Santa Teresa di Lisieux – partì per l’India per completare i suoi studi. Qui divenne insegnante presso il collegio cattolico di Saint Mary’s High School di Entally, sobborgo di Calcutta, frequentato soprattutto dalle figlie dei coloni inglesi e nel 1944 fu nominata direttrice dell’istituto. L’incontro con la povertà della periferia di Calcutta spinse però la giovane donna a un cambiamento di vita: nel 1948 ebbe l’autorizzazione dal Vaticano per trasferirsi nei sobborghi della metropoli, a condizione che continuasse la vita religiosa. Nel 1950, fondò la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era quella di prendersi cura dei “più poveri dei poveri” e “di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non curate dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono rifuggite da tutti”. Stabilì come divisa un semplice sari bianco a strisce azzurre, che la tradizione vuole essere stato scelto perché il più economico fra quelli in vendita in un piccolo negozio locale. Nel 1952 Madre Teresa si trasferì in un tempio indù abbandonato donatole dall’arcidiocesi di Calcutta che convertì nella Casa Kalighat per i morenti, dove chi vi veniva assistito aveva il conforto dei riti della fede di appartenenza: ai musulmani si leggeva il Corano, agli indù si dava acqua dal Gange e i cattolici ricevevano l’Unzione dei Malati. In seguito, aprì diversi lebbrosari in tutta Calcutta e poi un orfanotrofio. Nel febbraio 1965, papa Paolo VI concesse alle Missionarie della Carità il titolo di “congregazione di diritto pontificio” e la possibilità di espandersi anche fuori dall’India; così furono aperte case in Venezuela, Africa, Asia, Europa e Stati Uniti. La fama internazionale della monaca crebbe enormemente dopo un servizio della BBC del 1969 realizzato dal giornalista Malcolm Muggeridge in cui si documentava il lavoro delle suore fra i poveri di Calcutta. Infine, l’11 dicembre 1979, ottenne il riconoscimento più prestigioso: il Premio Nobel per la Pace “Per il lavoro compiuto nella lotta per vincere la povertà e la miseria, che costituiscono anche una minaccia per la pace”. Santa Teresa rifiutò il banchetto cerimoniale per i vincitori e chiese che i 6000 dollari di fondi fossero destinati ai poveri di Calcutta, che avrebbero potuto essere sfamati per un anno intero. Nel corso degli anni Ottanta nacque l’amicizia fra papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa, grazie alla quale furono aperte tre case a Roma e una mensa nella Città del Vaticano dedicata a Santa Marta, patrona dell’ospitalità. Intanto però le sue condizioni di salute peggiorarono: nel 1989 in seguito a un infarto le fu applicato un pacemaker; nel 1991 si ammalò di polmonite e nel 1992 ebbe nuovamente problemi cardiaci. Il 5 settembre del 1997 si spense a Calcutta dove riposa la sede delle Missionarie della carità. A soli due anni dalla sua morte, Giovanni Paolo II fece aprire con una deroga speciale il processo di beatificazione che si concluse nell’estate del 2003; Madre Teresa fu beatificata il 19 ottobre e proclamata santa il 4 settembre 2016 da papa Francesco.
La figura minuta di Madre Teresa, il suo fragile fisico piegato dalla fatica, il volto solcato da innumerevoli rughe sono ormai conosciuti in tutto il mondo. Spesso ritratta sorridente, numerose testimonianze di chi ha avuto l’onore di incontrarla affermano che in quel sorriso era tutta la sua amorevole carità e che essere guardati dai suoi occhi profondi dava la sensazione di essere guardati dagli occhi stessi di Dio.
