Crisi del gas

Caro prezzi, verso il lockdown energetico

Lockdown energetico come soluzione al caro prezzi. Nel 2023 crescita della spesa per le bollette del +300% rispetto al 2020. Domani la conferenza stampa nazionale.

La parola lockdown è associata da oltre due anni all’emergenza sanitaria. Adesso, con il caro prezzi galoppante, con tutti i problemi legati all’energia e al conflitto in Ucraina in corso da mesi, c’è lo spettro, sempre più concreto, di un lockdown energetico.

L’estate è agli sgoccioli e in autunno inizieranno a farsi sentire concretamente le conseguenze della guerra in Ucraina e dello stop alle forniture russe di gas. L’allarme, fra i tanti, è stato lanciato anche da Confcommercio, che ha stimato che i prezzi delle bollette in Italia sono destinati a raddoppiare a ottobre, facendo rischiare la chiusura a 120 mila aziende in Italia e compromettendo oltre 370 mila posti di lavoro. Stime confermate anche da Arera. Per scongiurare un lockdown che avrebbe conseguenze disastrose soprattutto dal punto di vista economico, i Paesi dell’Unione Europea si stanno già preparando ad attivare un piano di misure come il razionamento del gas e quindi un vero e proprio lockdown energetico.

lockdown energetico

Tra le iniziative al vaglio dei governi europei per fronteggiare quella che sta diventando una vera e propria emergenza ci sono lo spegnimento delle vetrine degli esercizi commerciali e la riduzione dell’illuinazione urbana e delle strade. Non solo, si procederà alla riduzione delle temperature nelle case – presumibilmente di 2 gradi – e dello spostamento in avanti dell’accensione dei riscaldamenti condominiali. Anche l’uso dell’acqua calda potrebbe essere precluso in alcune ore del giorno.

Lockdown energetico: cosa succede in Italia

Mentre la Commissione europea convoca entro metà settembre un Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia per affrontare l’emergenza, in Italia il governo Draghi starebbe valutando ulteriori interventi a sostegno di imprese e famiglie per arginare il caro-bollette. I costi dell’energia stanno provocando effetti ancora maggiori per le imprese delle chiusure subite durante la pandemia, tanto che il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha avvertito che molti imprenditori hanno già dichiarato di spegnere le macchine per colpa dei livelli insostenibili raggiunti dalle bollette, portando a un vero e proprio “lockdown energetico”. Il governo dimissionario è ancora in carica per gli affari correnti ed eviterebbe di intervenire con dei nuovi provvedimenti, ma nel caso i rialzi continuassero a farsi sentire un decreto per fronteggiare il caro-bollette sarebbe inevitabile

Il problema, in autunno si pone sue dovesse scattare il terzo livello di emergenza –  circostanza esclusa per adesso dal governo, – in quel caso si potrebbe dover ricorrere alla soluzione limite del razionamento: la temperatura dei termosifoni nelle abitazioni dovrebbe essere ridotta di due gradi con un orario ridotto di accensione (qui abbiamo parlato degli aumenti del costo del riscaldamento dal pellet al gas) e i comuni dovrebbero ridurre l’illuminazione pubblica fino al 40% dei consumi totali.

L’ultima spiaggia sarebbe persino la chiusura anticipata degli uffici pubblici e dei negozi, con orario limite di apertura per i locali pubblici potrebbe esserci un orario limite di chiusura fissato alle 23.

 

Caro energia: gli aumenti per le famiglie

Attualmente, in media, le famiglie italiane 1.231 euro in più rispetto al 2020 solo per le bollette di luce e gas, con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 complessivamente del +92,7%. Questi dati arrivano da Assoutenti, che ha realizzato uno studio sull’impatto ‘shoppingmode’ dell’incremento delle tariffe energetiche per le tasche dei consumatori. Nel 2020 una famiglia media ha speso 785 per il gas, 542 euro per la luce, per un totale di 1.327 euro, secondo i calcoli dell’associazione. E le previsioni per il 2023 sono tutt’altro che ottimistiche: gli analisti annunciano tensioni sulle quotazioni dell’energia che proseguiranno anche nel corso del nuovo anno, in assenza di un blocco nazionale o europeo delle tariffe e di interventi efficaci di contrasto, nel 2023 il conto per le forniture energetiche potrebbe raggiungere i 5.266 euro a famiglia. 3.052 euro per la bolletta del gas, 2.214 euro per quella della luce, con una crescita della spesa energetica del +300% rispetto al 2020.

“Non togliete energia allo sviluppo del Paese! L’impennata dei costi dell’energia continua senza sosta: da settembre 2021 ad oggi, le mpmi italiane hanno pagato 21,1 mld € in più rispetto all’anno precedente. Il dato, considerando solo le province di #Chieti e L’Aquila, si traduce in centinaia di milioni di euro. E se la tendenza non dovesse fermarsi, a fine anno il conto arriverà a 42,2 mld € di aumenti nelle bollette delle imprese con consumi fino a 2000 MWh”. La denuncia del Presidente di Confartigianato Chieti L’Aquila, Camillo Saraullo: La situazione è insostenibile. Tra le nostre aziende si moltiplicano i casi di lockdown energetico e molti imprenditori rischiano la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.

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Crisi energetica: conferenza stampa nazionale. Concomitante spegnimento delle luci delle attività per 15 minuti

Si svolgerà domani, mercoledì 31 agosto, presso la sede nazionale Confcommercio a Roma, la conferenza stampa indetta dai rappresentanti delle imprese del terziario per fare il punto sulla crescita inarrestabile del costo dell’energia che si sta abbattendo sulle imprese del terziario di mercato, dei servizi e della distribuzione con aumenti delle bollette e dei costi di gestione non più sostenibili.
Confcommercio ha elaborato stime aggiornate nell’ambito dell’Osservatorio Energia in base alle quali sono ben 120mila, all’incirca, le imprese del Terziario a rischio chiusura da qui ai primi sei mesi del 2023, con relativi 370mila posti di lavoro in bilico.

La conferenza stampa in programma domani è una iniziativa congiunta alla quale parteciperanno, Lino Stoppani – Vice presidente vicario di Confcommercio e Presidente Fipe-Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Donatella Prampolini-Presidente di Fida-Confcommercio (Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione), oltre ai rappresentanti ANCD-Conad, ANCC-Coop e Federdistribuzione. Sarà l’occasione per sottoporre alla politica ed alle istituzioni richieste e proposte finalizzate a contenere una crisi senza precedenti che sta coinvolgendo pesantemente non solo il commercio al dettaglio (in particolare la media e grande distribuzione alimentare che a luglio ha visto quintuplicare le bollette di luce e gas), la ristorazione e gli alberghi che hanno avuto aumenti tripli rispetto a luglio 2021, i trasporti che oltre al caro carburanti (+30-35% da inizio pandemia ad oggi) si trovano ora a dover fermare i mezzi a gas metano per i rincari della materia prima, ma anche i liberi professionisti, le agenzie di viaggio, i servizi di supporto alle imprese e il comparto dell’abbigliamento. Allo scopo di rafforzare i contenuti e la portata dell’evento, si invitano tutte le aziende del Terziario di Mercato della Provincia dell’Aquila ad aderire alla iniziativa pubblica e diffusa di spegnimento delle luci delle relative attività, per 15 minuti, dalle ore 12 alle 12:15 di domani 31 agosto.

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