Turismo

L’Aquila pullula di turisti per la Perdonanza del Papa, ma ora servono gli hotel

L'Aquila, la Perdonanza sarà storica e il turismo non sarà da meno. L'evento fa da traino anche per il circondario. Ma la carenza di hotel si fa sentire

L’AQUILA – Se la Perdonanza, con la visita di Papa Francesco, sarà storica, il turismo non sarà da meno nell’aquilano. Folla di turisti in centro e passeggiata “a rilento” anche nei giorni feriali. Hotel pieni nel capoluogo, nonostante in tantissimi siano tornati a viaggiare scegliendo l’estero. L’Aquila fa da traino anche per il circondario: boom per le Grotte di Stiffe. Ma la carenza di hotel nel territorio si sente.

I nomi che si sono alternati e che si alterneranno sui palchi allestiti a L’Aquila (da I Cantieri dell’Immaginario, fino alla Perdonanza alle porte) sono stati un richiamo. La più grande rockstar della 728esima Perdonanza Celestiniana – riconosciuta ufficialmente Patrimonio Unesco – sarà ovviamente Papa Francesco, primo pontefice nella storia ad aprire la Porta Santa.
In attesa del 28 agosto, la data in cui il Santo padre giungerà in città, qual è la salute del turismo nel territorio?
Il turismo sta bene, ma in ottica futura i servizi presenti potrebbero non bastare, considerando che anche nei giorni feriali il centro storico è affollato di turisti.
È il riassunto che emerge guardando L’Aquila nell’estate della Perdonanza del Papa, con le strutture ricettive che fanno registrate ottimi numeri, nonostante un calo – definito fisiologico dagli stessi albergatori – relativo al mese di luglio 2022, rispetto al luglio di un anno fa. Fisiologico perché le frontiere, chiuse per mesi e mesi causa Covid, si sono riaperte e, con loro, è tornata la voglia di volare verso le più gettonate mete all’estero: perché no, anche dall’altra parte del mondo.
Eppure l’Abruzzo mantiene quel ruolo di meta turistica di riferimento anche nella prima vera estate post Covid. Merito anche dell’Aquila: basta fare una passeggiata in centro per notare i numerosi turisti in giro. I dati che arrivano, poi, dalle strutture ricettive e dagli Info Point cittadini completano il quadro.

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Stefano Filauro, operatore esperto di marketing turistico, del Touring Club L’Aquila e presidente dell’Azienda speciale Territorio e Cultura che gestisce le Grotte di Stiffe, ha descritto alla nostra redazione un quadro completo sull’andamento turistico nel territorio aquilano. “Per quanto riguarda le Grotte – spiega – stiamo registrando anche più del tutto esaurito. Basti pensare che ieri mattina a mezzogiorno avevamo già finito i biglietti per l’intera giornata e avevamo già venduto molti biglietti per la giornata di oggi. Le Grotte di Stiffe, inoltre, non sono una destinazione da prenotazioni particolarmente anticipate…quindi posso affermare che stiamo registrando ottimi numeri. Logicamente risulta difficile fare paragoni e confronti con le stagioni passate, soprattutto per via del cambio di gestione del sito e per gli anni caratterizzati dalla pandemia. Ciò che è certo è che stiamo vivendo un’ottima estate”.

Turisti L'Aquila centro perdonanza 2020

E non poteva che essere ottima l’estate aquilana, ricca di eventi, su tutti la Perdonanza Celestiniana che sta per aprire i battenti. Tra i grandi nomi di questa edizione Claudio Baglioni, Roberto Vecchioni, Diodato, Gaia e non solo. Con la giornata più importante sul calendario, quella che vedrà Papa Francesco arrivare a L’Aquila, celebrare l’Angelus a Collemaggio e aprire la Porta Santa. Un evento storico che vede L’Aquila pronta ad ospitare fino a 12mila pellegrini, dato ricavabile dalla effettiva capienza degli spazi che ospiteranno il Pontefice e che vede moltissime prenotazioni nelle strutture ricettive cittadine.
Se Ferragosto è stata la festa dei boom turistici in diverse località della provincia – come Aielli e Celano nella Marsica, o ancora la gettonatissima Rocca Calascio, senza dimenticare l’arte del MUNDA, punto di riferimento culturale nella città capoluogo – il centro storico aquilano è quotidianamente pieno di turisti, molti dei quali stranieri. Resta tuttavia difficile, proporre un’analisi precisa sui dati del turismo aquilano. Continua Filauro: “Noi facciamo incoming su tutta la regione: sono molti i gruppi che ci chiedono pacchetti o proposte per visitare i borghi dell’Abruzzo interno. Un’area che, ad oggi, possiamo definire una vera e propria destinazione turistica. Ora sarà importante mantenere questo trend anche nei prossimi anni. Ma, affinché si riesca a promuovere uno sviluppo a 360 gradi, non bisogna fermarsi qui, bisognerebbe invece anticipare i tempi e, di conseguenza, le esigenze”. 

 l'aquila dimore storiche

Tra le esigenze, sottolinea Filauro, c’è quella di ulteriori strutture ricettive, soprattutto in una città – qual è L’Aquila – in crescita e destinata ad ospitare importanti Centri di formazione, oltre all’Università, al GSSI e al Conservatorio che ospita già da anni.
“Lavorando nel campo del turismo ‘di gruppo’ riscontro più di qualche difficoltà a trovare spesso strutture che abbiano spazi a sufficienza ad ospitare numerosi gruppi di turisti. Pochi hotel in posizione centrale e un numero di camere limitato, che nei periodi dei grandi eventi culturali e artistici rischiano di essere insufficienti rispetto alla domanda di ospitalità”.
“Ci sono
tanti B&B, ma si tratta di strutture adatte ai turisti individuali, non per gruppi di 50/60 persone, che arrivano più spesso di quanto non si creda: ad esempio per i convegni organizzati dall’Università. Una volta avevamo tanti hotel ma non eravamo una destinazione turistica rilevante; ora che siamo una destinazione sicuramente in crescita ci ritroviamo senza posti letto. Ed è un peccato, sia in prospettiva di un crescente sviluppo turistico futuro, sia in relazione all’economia lavorativa che ruota intorno agli hotel. Questa è, a mio parere, una criticità che ha L’Aquila e che spero possa subire un’inversione di tendenza nei prossimi anni. Chissà che grazie al PNRR non si riesca a sbloccare qualcosa”.

L’importanza dei dati. “Una Cabina di regia potrebbe essere un inizio, per avviare un lavoro di strategia a medio e lungo termine che coinvolga il Comune, gli albergatori, gli enti – quali l’Università e il GSSI – le agenzie turistiche. Ovviamente ci vorrebbe tempo, ma sarebbe bello cominciare a fare valutazioni che partano dai dati delle effettive presenze turistiche. Dati che, purtroppo, non abbiamo, almeno non in forma veritiera. Pur riuscendo, ad esempio, a conteggiare gli accessi negli Info Point, non possiamo sapere se quelle 100 presenze giornaliere che oggi registriamo, siano realmente turisti. Magari si tratta semplicemente di visitatori che arrivano da località abruzzesi vicine, arrivati in città per visitare Collemaggio, o il Gran Sasso e così via. Visitatori che, tuttavia, non soggiorneranno a L’Aquila neanche per una notte. Sarebbero utili strumenti più precisi, per poter partire dai dati e, da lì, studiare e mettere in atto strategie ben precise per raggiungere uno sviluppo sempre maggiore dell’intero comprensorio”. 

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