Cronaca

Sparatoria Pescara, niente funerali per l’architetto ucciso

Rito a porte chiese e niente esequie per l'architetto ucciso durante la sparatoria a Pescara: l'amico ferito resta piantonato in ospedale.

Walter Albi, l’architetto 66enne di Francavilla al Mare ucciso lo scorso 1° agosto durante la sparatoria avvenuta in centro a pescara da quattro colpi di pistola da un misterioso killer, dovrà essere tumulato nel cimitero di Contrada Piane, a Francavilla al Mare, senza funerali. La procura della Repubblica di Pescara, infatti, ha posto il veto sullo svolgimento delle esequie dell’uomo, “a tutela dell’incolumità pubblica” dei suoi familiari.

Per l’architetto quindi prima della sepoltura ci sarà un breve rito dentro l’obitorio dell’ospedale di Pescara. Intanto Luca Cavallito, l’ex calciatore ferito in modo grave durante la sparatoria al ‘Bar del Parco’ di Pescara resta piantonato in ospedale, dove è ricoverato ormai da dieci giorni, dopo diversi interventi chirurgici per estrarre le pallottole.

Per quanto riguarda le indagini si prosegue a ritmo serrato per dare un volto e un nome al killer. Ieri è stato conferito l’incarico al consulente tecnico della Procura di Pescara nominato con l’obiettivo di eseguire accertamenti sui cellulari trovati nell’ambito delle perquisizioni. Un cellulare è stato portato via dal killer – come si vede anche dalle immagini della videosorveglianza – mentre due telefoni sono rimasti a terra. Gli accertamenti tecnici sono non ripetibili: in particolare riguardano 15 dispositivi riconducibili a Cavallito. Il consulente tecnico incaricato dal pm Andrea Di Giovanni, titolare del fascicolo contro ignoti, dovrà occuparsi di estrarre copia forense del contenuto degli smartphone. Considerata la complessità del caso, l’attività odierna è finalizzata a ricostruire gli affari e le relazioni tra i due e, più in generale, il contesto in cui è maturato il delitto. Gli inquirenti, peraltro, hanno in mano anche due smartphone trovati sul luogo dell’agguato: uno recuperato a terra, presumibilmente di Albi, e l’altro recuperato nello zaino di Cavallito. Il killer è invece riuscito a portare via il telefono che il 49enne aveva in mano prima di essere colpito. Al vaglio degli investigatori anche computer e tablet trovati durante le perquisizioni.

Sparatoria Pescara, si segue una pista

Stando alle primi indagini i due uomini il giorno della sparatoria stavano aspettando qualcuno: guardando le immagini della telecamera si vede che i due erano seduti allo stesso lato e avessero ordinato diverse pizzette, proprio come se qualcuno stesse per arrivare. Dagli accertamenti è emerso che, prima del fatto, i due erano insieme da un paio di ore. I due sono stati colpiti da un uomo che è arrivato in moto coperto con un casco integrale, indossava una giacca nera e ha prima sparato dei colpi dall’esterno e poi li ha raggiunti, colpendo al volto l’architetto, uccidendolo sul colpo.Venerdì l’autopsia eseguita sul corpo di Albi ha confermato i quattro colpi, di cui due letali a cranio e torace. 

In queste ore verranno ascoltati anche familiari e amici di Cavallito per avere ulteriori informazioni. L’uomo, in un primo momento gravissimo adesso è stabile. Il reparto dove si trova è stato blindato, dopo che la scorda settimana di è presentato un uomo che ha chiesto con insistenza informazioni sul suo stato di salute.

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