“Qui a L’Aquila c’è un’anima da amare e sostenere. Questa sera siamo tutti molto emozionati”. La voce graffiante, calda e inconfondibile è quella di Mario Biondi che non ha bisogno di presentazioni. Il suo è stato un concerto straordinario, un sold out prevedibile che ha commosso e fatto cantare il pubblico di Piazza Duomo.
Il concerto di Mario Biondi rientra nella rassegna”All’ombra della musica italiana”, organizzata dalla società aquilana di concerti “Barattelli” e inserita quest’anno ne “I Cantieri dell’Immaginario”. Il cantante, originario di Catania e conosciuto in tutto il mondo per via del suo marchio inconfondibile, ha saputo mescolare durante le due ore del concerto tutti i ‘suoi’ stili: dal pop al soul, passando per il jazz e il funky. Una lunga carriera alle spalle, iniziata in Sicilia nei cori gregoriani che lo ha portato in giro per il mondo grazie alla sua voce graffiante, calda ed elegante. Una bella intervista, quella rilasciata al Capoluogo, poco prima di salire sul palco che lo ha osannato, durante la quale c’è stato modo di parlare anche del suo ultimo lavoro, “Romantic”, un’inno all’amore e ai buoni sentimenti.
L’intervista integrale del Capoluogo a Mario Biondi
“Sono felice di essere qui – ha detto Mario Biondi al Capoluogo – rivedere L’Aquila così bella e con questa voglia di rinascita fa bene al cuore. (Il cantante era stato in città nel 2010 per l’evento ‘Il Jazz per le terre del sisma’n.d.r.). Adoro l’Abruzzo e gli abruzzesi, qui ho lavorato anche molto e bene con importanti e bellissime esperienze professionali. Quando si sta bene bisogna dirlo: non bisogna aver paura di mostrare i propri sentimenti, soprattutto quando sono buoni e spontanei. ‘Romantic’ ha proprio questo scopo: con una manciata di canzoni vuole ripercorrere quella visione etica del romanticismo, l’utopia del sogno della persona che crede ancora nei buoni sentimenti come l’amicizia e la fratellanza. Sentimenti spontanei, ma veri, non come si fa oggi in cui si usano le parole a caso e un ‘ciao bro’ diventa slang invece che un saluto. Io vorrei che si utilizzassero meno parole, ma in modo migliore, dandogli peso e soprattutto valore. ‘Romantic’ non è solo un album, ma un progetto che vede un mondo senza guerre come se fosse quel tema delle elementari che non siamo riusciti a portare a termine”.
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Per il cantante, “La riscoperta di questi valori è fondamentale, oggi come non mai. Siamo in un contesto di anni difficili, per tutti, per noi italiani forse ancor di più. Abbiamo bisogno di tutto: di buona politica, di sociale, di società, di cura per le cose importanti e non solo per le cose semplici o leggere”. E la cura potrebbe arrivare anche dalla musica, la buona musica. “Malgrado la velocità e l’avvento del web siamo ancora in tempo. Ovviamente il commercio della musica ha comportato delle scelte, ma ricordiamoci che la musica è come un mondo immaginario da arredare e ognuno di noi può arredarlo come vuole”.
