Abruzzesi nel mondo

La neuroscienziata Antonella Santuccione: da Cepagatti a Basilea, via Erasmus

Antonella Santuccione Chadha, patologa e neuroscienziata di Cepagatti, è stata nominata dalla rivista "Women in Business" donna dell'anno 2019 in Svizzera per le sue ricerche contro l'Alzheimer.

La Dott.ssa Antonella Santuccione è una eccellenza abruzzese nel campo delle neuroscienze, partita giovane dalla sua Cepagatti, in provincia di Pescara, per affermarsi nella Confederazione Elvetica. Nata nel 1974, ha studiato medicina all’Università degli Studi “G.D’Annunzio” di Ch-Pe, laureandosi a pieni voti e subito partita per il Belgio, attraverso il programma europeo Erasmus (che ha formato un’intera generazione di studenti del continente). Dopo questa prima esperienza la ricercatrice, colse la sua occasione in Svizzera, a Zurigo, in un laboratorio come neuropatologa, con il Prof A.Aguzzi.

A seguire la Dott.ssa Santuccione arrivò nella Città tedesca di Amburgo, immergendosi nel lavoro incessante del laboratorio, con altri ricercatori. Dopo un breve rientro in Italia, il ritorno definitivo in Svizzera, a Zurigo, con la Prof.ssa Marino, con cui si occupò dello studio dei tumori celebrali infantili e poi a Basilea. Da qui si rafforzò la sua vocazione su questo ambito clinico, che da professionale diventò anche di vita. Infatti nel 2016 ha fondato l’associazione no-profit, “Women’s Brain Project”, con il tedesco insieme all’inglese, diventate le sue nuove lingue d’adozione. Con questa onlus, la ricercatrice abruzzese, insieme ad altri studiosi, si occupa delle malattie del cervello, in particolare orientate alla cura dell’Alzheimer, divenuta nel mondo una vera e propria emergenza. Si stima che a livello mondiale ci siano oltre 50 milioni di soggetti affetti da una forma di demenza (con 7 milioni in Europa e 1 milione circa in Italia). I relativi costi sociali di questa malattia sono impressionanti, valutati in oltre 1000 miliardi di dollari, che incidono per la metà su Paesi in via di sviluppo, con sistemi sanitari dotati di scarse risorse. La perdita della memoria, con le sue conseguenze, specie per le persone anziane, pesano così sui costi delle famiglie, prima ancora che sul sistema socio-sanitario pubblico. In particolare la Dott.ssa A.Santuccione ha evidenziato, in diverse interviste, le peculiarità di genere nell’incidenza della malattia degenerativa del cervello. La nuova frontiera della ricerca – ha sottolineato- è rappresentata dalla “medicina di precisione”, per capire meglio le diverse patologie, in anticipo e così poterle bloccare e/o rallentare. Infatti ad oggi, l’Alzheimer sembrerebbe prevalere nelle donne, rispetto al morbo di Parkinson, più diffuso tra gli uomini. Un impegno costante e determinato della scienziata abruzzese (“Anche in famiglia sono sempre stata educata al sacrificio ed alla volontà d’impegno e questo grazie soprattutto a ruoli di donne molto forti…con una solida etica del lavoro e della perseveranza”). Tutto questo non le ha impedito di costruirsi una sua famiglia, con figli, insieme al suo compagno indiano, Chadha. Quasi un vero e proprio “Melting Pot”, in terra svizzera, come “crogiolo” di culture, religioni e lingue diverse, costruendo così un’identità nuova, come nella società americana. Un impegno, che ha già ricevuto diversi riconoscimenti, come quello di “Donna dello Anno 2019”, avuto dalla rivista svizzera “Woman In Business”. L’anno successivo si è aggiunto il “World Sustainability Award”, sempre per questi studi sulla medicina contro le degenerazioni celebrali, specie legate al sesso ed al genere. Nel 2021 è uscito anche un suo libro (scritto con la collega ricercatrice M.T.Ferretti), dal titolo: “Una Bambina senza Testa”(ed. Mondo Nuovo). Nel testo scrivono: “Abbiamo cercato di spiegare come le malattie del cervello e della mente, sono come tutte le altre malattie, dove qualcosa si rompe e smette di funzionare e che meritano perciò attenzione e cura e non stigma o assenza di speranza”. Una grande “sfida intellettuale”, contro un nemico da combattere, nonché “una ragione per esplorare il mondo”. Quasi la metafora non più di “cervelli in fuga”, ma con studiosi che vi sono letteralmente entrati dentro, per scoprirne i misteri, ma anche le sue tante potenzialità inespresse. Un viaggio affascinante, quello della scienziata Santuccione, accanto anche ad altre esperienze creative, come quella di “CuriosaMente”, il Festival “Cervello&Cinema”, organizzato ogni anno a Milano, dove si proiettano i “Film Cult” sul tema, commentati poi da studiosi, tra cui psicanalisti e psicologi.

Così come nel film-“Ragazze Interrotte”, di J.Mangold (con la star Angelina Jolie), che narra la vita di alcune ragazze, con disturbi di personalità, ma anche con le nostre tipiche fobie quotidiane, di ” chi controlla cento volte che le porte siano chiuse o chi scende dal letto, sempre con lo stesso piede”. La stessa tradizione greca narra della figura femminile di Mnemosine e della sorella gemella Lete: la prima rappresenta la sensibilità che ci trattiene il ricordo, mentre la seconda è l’oblio.

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