Cultura

Tutti i Santi giorni, 15 luglio: San Bonaventura

San Bonaventura da Bagnoregio per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 15 luglio.

San Bonaventura da Bagnoregio per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 15 luglio.

Il 15 luglio si ricorda San Bonaventura da Bagnoregio. San Bonaventura, al secolo Giovanni Fidanza, nacque a Civita di Bagnoregio in una data incerta tra il 1217 e il 1221, figlio di Giovanni Fidanza, medico, e di Maria di Ritello. La tradizione agiografica narra che da bambino era spesso malta, tanto che i suoi genitori si rivolsero a San Francesco per benedirlo e ridargli la salute. Appena terminate le preghiere, il Santo di Assisi disse in latino bona ventura per confermarne la guarigione: il fanciullo guarì e, da quel giorno, gli abitanti di Bagnoregio presero a chiamare Giovanni Bonaventura. Dopo aver studiato a Parigi nella facoltà delle Arti, si accostò alla teologia entrando a far parte dell’Ordine dei Frati Minori. Nel 1257 Bonaventura venne riconosciuto magister e nello stesso anno fu eletto Ministro generale dell’Ordine francescano; da questa data, abbandonò l’insegnamento per compiere vari viaggi per l’Europa. Il suo obiettivo principale fu conservare l’unità dei Minori, prendendo posizione sia contro la corrente spirituale – influenzata dalle idee di Gioacchino da Fiore e incline ad accentuare la povertà del francescanesimo primitivo -, sia contro le tendenze mondane sorte negli ultimi anni. Fondamentale fu il suo apporto nel Capitolo generale di Narbona del 1260, in cui vennero stilate le Costituzioni Narbonesi, un insieme di regole volte a guidare la vita dei membri dell’Ordine. In questa circostanza venne affidato a San Bonaventura il compito di redigere una nuova biografia di San Francesco d’Assisi che, intitolata Legenda Maior, divenne la biografia ufficiale. Infatti, il Capitolo del 1266, riunito a Parigi, decretò la distruzione di tutte le biografie precedenti a quest’ultima stesura in modo da proporre all’Ordine una immagine univoca del fondatore. Nel maggio del 1273, già Vescovo di Albano, venne nominato Cardinale e l’anno successivo partecipò al Concilio di Lione, in cui fu promotore di un riavvicinamento fra la Chiesa latina e quella greca. Nel corso dei lavori conciliari, tuttavia, San Bonaventura morì, forse a causa di un avvelenamento, stando alle affermazioni del suo segretario, Pellegrino da Bologna. Le esequie furono celebrate da Pierre de Tarentasie, il futuro papa Innocenzo V e le sue spoglie vennero inumate nella chiesa francescana di Lione. Nel 1434 la salma venne traslata in una nuova chiesa, dedicata a San Francesco d’Assisi; durante la ricognizione cadaverica, la sua testa venne trovata in perfetto stato di conservazione, cosa che facilitò l’iter di canonizzazione, avvenuta ad opera del papa francescano Sisto IV il 14 aprile 1482. Papa Sisto V invece lo nominò Dottore della Chiesa il 14 maggio 1588. L’unica reliquia del Santo si trova nella Concattedrale di San Nicola, proprio a Bagnoregio: si tratta del “Santo braccio”, l’arto destro di Bonaventura, recuperato il 14 marzo del 1490.

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Per quanto riguarda l’iconografia, San Bonaventura viene raffigurato come un frate di mezza età, tonsurato, glabro o con una corta barba; tra gli attributi ricorrono il libro, come tutti i Dottori della Chiesa e il galero cardinalizio sul capo o in terra, in segno di umiltà; talvolta è accompagnato dalla mitra vescovile a ricordo del vescovato di Albano, il pastorale o la croce o il piviale; costante è la presenza dell’abito francescano, di colore grigio, con il cordiglio bianco. Infatti, i frati minori di tutte le famiglie, fino al 1700 inoltrato, vestivano tutti di color cinerino, proprio come aveva codificato San Bonaventura nelle Costituzioni Narbonesi dell’Ordine. La raffigurazione dell’immagine del Santo é limitata nel corso del Trecento quasi unicamente alle rappresentazioni pittoriche connesse al suo trattato Lignum vitae, di cui un primo esempio si ha nella tavoletta realizzata da Pacino di Bonaguida all’inizio del secolo e proveniente dal convento delle Clarisse di Monticelli, oggi nelle Gallerie dell’Accademia a Firenze. Nel dipinto, Bonaventura è stato identificato con la figura di francescano che, munita di cartiglio, emerge a mezzo busto dalla grotta scavata nel Calvario, là dove l’albero della vita affonda le sue radici.

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