Cultura

Tutti i Santi giorni, 1° luglio: Santa Ester

Santa Ester per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 1° luglio.

Santa Ester per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 1° luglio.

Il 1° luglio si ricorda Santa Ester. Ester è un personaggio della Bibbia ebraica, che la celebra nella festa di Purim, e dell’Antico Testamento cristiano, raccontato nel libro che porta il suo nome. Secondo questa fonte, la fanciulla ebrea si chiamava Adassa (Hadasah, che vuol dire mirto), e ricevette il nome Ester quando entrò nell’harem del re. L’eroina giudaica, “di belle forme e di aspetto avvenente”, alla morte dei genitori fu adottata dal cugino Mardocheo (Esth. 2, 7). Esistono due versioni del racconto di Ester, una custodita in ebraico dai Masoreti e un’altra in greco, contenuta nella Septuaginta: pur raccontando la stessa storia, differiscono per nomi, date e luoghi. Inoltre, il testo greco amplifica il contenuto dell’originale ebraico – aggiungendo il Sogno di Mardocheo, l’editto di morte contro i Giudei, la preghiera di Mardocheo e quella di Ester, Ester davanti al re, la riabilitazione dei Giudei e l’interpretazione del sogno di Mardocheo – e rendendo più esplicito il ruolo divino. La Santa è la figlia di Abicàil della tribù di Beniamino, una delle due tribù che costituivano il Regno di Giuda prima della sua distruzione da parte dei babilonesi e la deportazione, nel 597. Nel testo si legge che il re Assuero, identificato con il persiano Serse, ripudiò la regina Vasti per essersi rifiutata di mostrare la sua bellezza davanti agli ospiti delle celebrazioni per il terzo anno di regno e si mise in cerca di una nuova moglie. Le più belle fanciulle si riunirono all’harem nella città di Susa sotto l’autorità dell’eunuco Hegai e tra queste venne condotta anche Ester, che tuttavia, su consiglio del cugino, nascose le sue origini ebraiche. Il re si innamorò di lei e ne fece la sua favorita. Quando Aman, il potente ministro di Assuero, ottenne il decreto per l’uccisione dei Giudei, Mardocheo la esortò a presentarsi al re e a intercedere in favore dei suoi connazionali. Per scegliere il giorno del genocidio, Aman lanciò a sorte (Purim) e vide che il tredicesimo giorno del mese di Adar era un giorno fortunato per iniziare lo sterminio. Ester, sebbene fosse proibito, pena la morte, di accedere al sovrano senza essere convocati, si presentò a porgergli la sua supplica, dopo aver pregato e digiunato per tre giorni, invitandolo a un banchetto. Accolta benevolmente, fu esaudita e salvò così il suo popolo. Mardocheo, nel frattempo divenuto consigliere del re, a ricordo del lieto evento istituì la festa dei Purim, celebrata proprio il 14 e 15 del mese di Adar.

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L’iconografia rappresenta Santa Ester sia da sola, con gli attributi della sua condizione regale – veste, corona e scettro – sia in cicli iconografici più complessi, il più antico dei quali è un affresco del III secolo della Sinagoga di Dura Europos. Tuttavia, sono soprattutto i singoli episodi più significativi del racconto biblico a essere raffigurati dagli artisti di ogni epoca, in particolare il Banchetto per le nozze e l’incoronazione di Ester, lo Svenimento di Ester, l’Intercessione per il suo popolo e il Banchetto imbandito per ad Assuero con la presenza di Aman. Fra i cicli narrativi bisogna ricordare il cosiddetto Forziere di Ester e Assuero, un insieme di tre pannelli di Jacopo del Sellaio del 1490, probabilmente realizzato per un matrimonio, viste le allusioni al tema della fedeltà. Questa era una produzione tipica nella Firenze dell’epoca e nel XV secolo ha grande diffusione l’immagine di Ester sui cassoni nuziali come esempio di devozione coniugale. A partire dal Medioevo la scena dell’intercessione della Santa presso Assuero e la sua incoronazione diventano i soggetti più comuni: la fanciulla, descritta dalla Bibbia come una giovane di aspetto avvenente, è sempre raffigurata molto bella, con vesti regali, sofisticate pettinature e adorna di gioielli, come si conviene a una regina. La scena dell’incoronazione è spesso legata iconograficamente a quella del convivio di nozze, con i commensali seduti attorno alla tavola, mentre la scena dell’intercessione avviene con la donna in piedi o in ginocchio davanti ad Assuero che, “alzato lo scettro d’oro, lo posò sul collo di lei” in segno di perdono (Est.5,2). Un’altra scena molto rappresentata è quella dello svenimento di Ester quando si presenta non annunciata davanti al re per intercedere per il suo popolo e Assuero “al culmine della collera la guardò. La regina cadde, in un attimo di svenimento, mutò colore e si curvò sulla testa dell’ancella che l’accompagnava. […] (il re) ansioso, balzò dal trono, la prese tra le braccia, fino a quando ella non si fu rialzata” (Est.5,1d-1e).

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