Cultura

Tutti i Santi giorni, 29 giugno: Santi Pietro e Paolo

I Santi Pietro e Paolo per la rubrica "Tutti i Santi Giorni" del 29 giugno.

I Santi Pietro e Paolo per la rubrica “Tutti i Santi Giorni” del 29 giugno.

Il 29 giugno ricorre la solennità dei Santi Pietro e Paolo. Si tratta di una festa liturgica, di antica origine cristiana, in onore del martirio a Roma dei due Apostoli, nel giorno dell’anniversario della loro morte o della traslazione delle loro reliquie. In Italia, fino al 1976, era giorno festivo concordatario, ma la festività venne abrogata nel marzo 1977, rimanendo festa patronale per la città di Roma. La sera del 28 giugno si ha la benedizione dei palli da parte del pontefice; il mattino seguente, al cancello centrale della basilica Vaticana viene appesa la “nassa del pescatore”, a ricordo dell’umile mestiere di Pietro; contemporaneamente nella basilica Lateranense si assiste all’ostensione dei reliquiari contenenti le teste dei Santi Pietro e Paolo. Invece, nella chiesa di San Pietro in Carcere, terminata la celebrazione, è possibile visitare la prigione dove l’Apostolo venne rinchiuso dopo l’arresto.
I Santi Pietro e Paolo, sebbene molto diversi, furono fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo e costituiscono le basi della fede cristiana. Pietro, il cui vero nome era Simone, nacque a Betsaida in Galilea e fu pescatore a Cafarnao; figlio di Giona e fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù che lo chiamò a sé come Pietro sulle sponde del lago di Galilea, dopo che assisté alla pesca miracolosa. Fu tra i discepoli più vicini a Gesù e, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», lo seguì presso la casa del sommo sacerdote Caifa, costretto poi alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il Maestro, come questi gli aveva già predetto. Nonostante questo, fu scelto da Cristo a fondamento dell’edificio ecclesiale (Mt 16,18: E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa), clavigero del regno dei cieli (Mt 16,13-19), pastore del gregge santo (Gv 21,15-17), confermatore dei fratelli (Lc 22,32), nella sua persona e nei suoi successori il segno visibile dell’unità e della comunione nella fede. Secondo la tradizione cristiana, trasmessa da Girolamo, Tertulliano, Eusebio e Origene, Pietro finì i suoi giorni a Roma, tra il 64 e il 67 sotto Nerone, crocifisso a testa in giù per sua stessa richiesta, sebbene l’autenticità di tale evento sia ancora oggi fonte di dibattito fra gli studiosi. Unico documento che riferisce circa gli avvenimenti succedutisi dall’arrivo di Pietro nella Città Eterna fino al suo martirio sono dei testi apocrifi, denominati “Atti di Pietro”, di contenuto abbastanza fantasioso, ma dimostrazione di una devozione molto antica per il Santo, primo evangelizzatore di Roma. Dal punto di vista archeologico, la più antica testimonianza riferita all’Apostolo è la frammentaria iscrizione in greco “Pietro (è) qui” (πετρος ενι) ritrovata sul cosiddetto “muro rosso” presso l’antica Tomba di Pietro, sotto l’attuale Basilica di San Pietro a Roma e datata attorno al 160. Nelle rappresentazioni artistiche, San Pietro viene raffigurato con una folta barba bianca; spesso appare accanto a Cristo o a San Paolo, oppure con le chiavi del Paradiso in mano; a volte viene rappresentato come un papa. Nei cicli, noti come Storie della Vista di San Pietro, è raffigurato tra i personaggi degli episodi biblici che lo riguardano, dalla Pesca Miracolosa, al Tributo della Moneta o durante la prigionia nel Carcere Mamertino; in altre iconografie è crocifisso a testa in giù.

santi pietro e paolo tutti i santi giorni

San Paolo, nominato le prime volte come Saulo, era originario di Tarso. Secondo i testi biblici, era un ebreo ellenista che godeva della cittadinanza romana; prima persecutore dei cristiani, è definito anche l’«apostolo dei Gentili», poiché fu il principale predicatore del Vangelo tra i greci e romani. Gli Atti degli Apostoli, tradizionalmente attribuiti all’evangelista Luca e composti in greco attorno agli anni 80, sono la fonte documentaria su San Paolo. Nella seconda parte dello scritto (At 9;11;13-28), è descritto il suo ministero itinerante, a partire dalla sua chiamata sulla “via di Damasco”, allorquando fu accecato da una luce fino all’incontro con il giudeo-cristiano Anania e il battesimo ricevuto dalle sue mani; il testo prosegue con all’arrivo a Roma e la messa agli arresti domiciliari. Venne decapitato probabilmente attorno al 64-67, durante la persecuzione di Nerone. La sua influenza nell’elaborazione della teologia cristiana fu enorme: se i Vangeli riportano le parole e le opere di Gesù, sono le Lettere di San Paolo a definire i fondamenti dottrinali del valore salvifico della Sua incarnazione, passione, morte e risurrezione, tanto che alcuni studiosi identificano proprio Paolo come il vero fondatore del Cristianesimo.
Non esistono riferimenti archeologici diretti o testimonianze di autori extra-cristiani che si riferiscano direttamente alla vita e all’operato di Paolo. Non è noto neppure il suo aspetto esteriore: il nome Paolo (“piccolo”) sembrerebbe non derivare dalla statura, come inteso dall’iconografia successiva, ma verosimilmente dall’assonanza con il vero nome “Saulo”. La più antica descrizione fisica a lui riferita è contenuta nell’apocrifo Atti di Paolo e Tecla, della seconda metà del II secolo, nel quale si legge che “era un uomo di bassa statura, la testa calva, le gambe arcuate, il corpo vigoroso, le sopracciglia congiunte, il naso alquanto sporgente”. Tuttavia, data la datazione tardiva del testo, è difficile attribuirgli un effettivo valore storico. Dal punto di vista iconografico, spesso gli artisti non hanno tenuto conto della descrizione qui riportata e hanno fatto di San Paolo un gigante maestoso, riconoscibile per la fisionomia orientale, con il naso camuso e il volto ovale dalla carnagione olivastra; è ritratto con una lunga barba castana a punta e l’alta fronte calva, vestito con la toga di foggia classica, sotto il tradizionale pallio. Tra gli attributi che aiutano a definire la figura di Paolo il più ricorrente è il libro, nella forma di rotulo o codice, in riferimento alle epistole scritte alle prime comunità cristiane. Più tardi si aggiungono altri attributi come la fune, riferita alla sua attività di tessitore, il canestro, di cui si servii per fuggire da Damasco e soprattutto la spada, che appare nell’iconografia solo verso il XIII secolo, considerata sia emblema della parola di Dio sia strumento del suo martirio. In quanto martire, in molti monumenti paleocristiani, bizantini e medioevali, tiene con le mani velate la corona triumphalis; viene inserito nelle raffigurazioni del gruppo dei Dodici, in particolare di fianco a Pietro; spesso le immagini dei due Santi sono in antitesi, poiché quest’ultimo è di aspetto forte e piuttosto rude. Per quanto riguarda l’episodio della Conversione di San Paolo, la tradizione artistica ha immaginato la caduta a terra come una caduta da cavallo ma il particolare è assente da tutti le fonti scritte, sebbene non sia da escludere poiché l’evento si verificò durante il viaggio da Gerusalemme a Damasco.

leggi anche
san cirillo d'alessandria tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 27 giugno: San Cirillo di Alessandria
san vigilio tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 26 giugno: San Vigilio
san guglielmo da vercelli tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 25 giugno: San Guglielmo da Vercelli
natività san giovanni battista tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 24 giugno: Natività di San Giovanni Battista
san lanfranco tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 23 giugno: San Lanfranco
santi aquila e priscilla tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 8 luglio: i Santi Aquila e Priscilla
san benedetto da norcia tutti i santi giorni
Cultura
Tutti i Santi giorni, 11 luglio: San Benedetto da Norcia