Cronaca

Gianluca Gasbarri, chi era l’escursionista esperto morto sul Corno Piccolo

Gianluca Gasbarri l'escursionista esperto morto sul Corno Piccolo era un fotoreporter che cercava di regalare "vita" ai suoi scatti.

Era esperto o comunque non era alle prime armi Gianluca Gasbarri, l’escursionista romano di 31 anni morto lo scorso week end sul Corno Piccolo, dopo un volo di 50 metri.

Gianluca Gasbarri era uscito con un amico, che è riuscito a salvarsi e ha assistito alla tragedia: i due erano insieme quando all’improvviso ha perso l’equilibrio precipitando nel vuoto. “Ha cercato un appiglio – ha raccontato l’altro escursionista – purtroppo non ha trovato nulla”.

Corno Piccolo, muore escursionista dopo volo di 50 metri

Il compagno, primo di cordata, proprio perché era slegato non è finito giù ed è rimasto illeso. I soccorsi sono stati tempestivi, ma purtroppo per Gianluca Gasbarri non c’è stato nulla da fare. Sul posto è arrivato il Soccorso Alpino e Speleologico ed è decollato da L’Aquila l’elisoccorso, con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino e i sanitari, che purtroppo non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’escursionista romano. Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri, per sentire il giovane superstite e cercare di ricostruire l’incidente. Il pm di turno Stefano Giovagnoni, ha fatto trasportare la salma all’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo e dopo l’ispezione cadaverica ha firmato l’autorizzazione per la restituzione della salma alla famiglia per la sepoltura.

Gianluca gasbarri

I due amici erano entrambi esperti scalatori che coltivavano questa passione da anni. Daniele Perilli, il presidente del soccorso alpino e speleologico Abruzzo, che si è occupato del recupero della salma al riguardo delle polemiche perché era slegato e non in cordata con l’amico ha detto: “La cresta nord est del Corno Piccolo è una via considerata classica dell’alpinismo e non particolarmente complicata. Premetto che non conoscevo il 31enne e quindi non posso sapere il suo grado di preparazione, ma dall’attrezzatura che i due amici portavano, posso dedurre che erano abbastanza esperti e quindi il fatto di non essere legati e arrampicare liberi è normale”.

Gasbarri non aveva solo la passione per l’alpinismo, era un noto fotoreporter. Nato a Castel San Pietro, vicino Roma, si era trasferito nella capitale. Amava la fotografia, per cui era molto apprezzato, poi le scalate. A Roma aveva scelto il Pigneto come quartiere in cui vivere, una zona della città che è quella “degli artisti e della creatività”, come lo stesso l’aveva definita. Tante le collaborazioni, tra cui quella con i ragazzi del Cinema America. “Io credo che una foto sia bella quando è in grado di parlare da sola, senza alcuna spiegazione”, diceva. In una recente intervista aveva confidato di essere appassionato di fotogiornalismo e che, prima del lockdown, aveva iniziato un corso apposito. Sua mamma, Maria Rosicarelli, è assessore alla cultura a Castel San Pietro. Il papà Vincenzo è un insegnante.

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