Cronaca giudiziaria

Appalti truccati al Comune di Cerchio, 20 indagati

Appalti comunali in cambio di favori al Comune di Cerchio, chiuse le indagini: 20 gli indagati tra amministratori, imprenditori e tecnici comunali.

Appalti comunali in cambio di favori al Comune di Cerchio, si chiudono le indagini: 20 persone indagate tra amministratori, imprenditori e tecnici comunali. I reati vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione.

Il procuratore Maurizio Maria Cerrato ha firmato la conclusione delle indagini preliminari per gli appalti truccati al comune di Cerchio: i presunti reati contestati ai 20 indagati riguardano il periodo tra il 2015 e il 2016. Secondo l’accusa il sindaco Gianfranco Tedeschi “dettava le direttive sulle condotte criminose da seguirsi da parte dei propri compartecipati nei reati”. Indagati, tra gli altri, anche l’allora vice sindaco Mario Mancini, il dipendente comunale Luigino Ciofani e il segretario comunale Cesidio Falcone.
Tra i capi d’accusa e rientrano anche: assunzione fittizia in uno studio legale di Avezzano, intermediazione nel procacciare commesse presso enti pubblici, pagamenti illeciti relativi a pratiche regionali, autorizzazioni allo svolgimento del servizio di noleggio.

L’indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile dell’Aquila e coordinata proprio dal dottor Cerrato. Coinvolti anche numerosi imprenditori che, secondo l’accusa, agivano in alcuni casi di concerto con tecnici e amministratori, alterando l’esito delle gare comunali. Questi gli altri 16 indagati: Antonietta Montone, Angelo D’Amore, Carmine Meogrossi, Dimitri Continenza, la moglie del sindaco, Fulvia Cipriani, e il figlio Andrea Tedeschi, Giovanni Conte, Giuseppe Tucceri, Piero Mascitti, Paolo Polimeno, Renzo Del Turco, Roberto Rosati, Santa Aratari e l’ex parlamentare Vincenzo Angeloni, ex presidente della Valle del Giovenco Calcio. Risultano sotto accusa anche l’avvocato Franco Paolini, in veste di amministratore comunale, e l’ex sindaco di Lecce nei Marsi, Gianluca De Angelis.
Stando a quanto riportato dal Messaggero, sono tre i filoni battuti dalla Procura: le procedure legate alla gestione degli appalti pubblici al Comune di Cerchio, la mediazione per avere il finanziamento dalla Regione dopo la costruzione di un capannone agricolo e, infine, i pagamenti a favore della società Innovazione e Sviluppo srl.
Il collegio difensivo è composto da: Domenicantonio Angeloni, Federico Maria Scaglia di Milano, Antonio Milo, Vittoriano Frigioni, Valeria Parisse, Massimo Giardullo di Roma, Felice Iacoboni e Giovanni Fracassi.

Tedeschi: “Fiducia totale nella magistratura, sono certo che nessun reato è stato commesso”.

“Questa mattina, di nuovo dal giornale – scrive Gianfranco Tedeschi – apprendo dalla stampa locale che dopo sette anni viene chiesta la conclusione dell’indagine su presunti e insussistenti fatti di reato, riferiti all’indagine di cui al procedimento nr. 2237/2015 RGNR. Ho verificato di cosa si tratta, ed è l’indagine aperta a Marzo 2015, a cui fece seguito una perquisizione presso la mia abitazione ed il Comune di Cerchio il 24 Ottobre 2016. Venni messo, come ormai prassi consolidata – insieme anche ad altri amministratori – sulla prima pagine dei giornali per molti giorni (appalti, impianti sciistici, ecc. ecc.), nonostante ero certo che nulla era stato commesso di illecito e in molti casi nemmeno conoscevo l’argomento delle notizie che venivamo date dai giornali. Credo sia doveroso precisare che nel merito della chiusura delle indagini, oggi pubblicate sul giornale, i fatti che sono – peraltro risalenti – non hanno nulla di illecito -, tanto meno penale, ma piuttosto fanno parte di una regolare attività amministrativa, come avrà modo di accertare la Magistratura. Ad  Ottobre 2016 per molti giorni l’attività posta in essere dalla Procura fu argomento costante dei giornali. Sono passati sette anni, e oggi arriva la chiusura delle indagini, su ipotesi di reato che credo siano oggettivamente inesistenti e tra l’altro già chiuse.  Quindi, fiducia totale nella magistratura. Purtroppo, quello che continua a far male “è l’elemento mediatico” che anche in questo caso coinvolge persone che di fatto nulla hanno commesso di illecito”.