Ricostruzione e problemi

Edilizia e rincari, il Cratere 2009 chiede decreto sblocca ricostruzione

Edilizia, i costi lievitano e la ricostruzione rischia di bloccarsi. Il coordinamento delle aree omogenee al lavoro per scongiurare il blocco del mercato: la bozza di decreto congiunto di USRC e USRA

Edilizia, i costi lievitano e la ricostruzione rischia di bloccarsi, soprattutto nei Comuni fuori Cratere e nelle periferie. Il coordinamento delle aree omogenee al lavoro per scongiurare il blocco del mercato.

L’incremento dei costi dell’edilizia, conseguente all’emergenza pandemica ed alla scarsa disponibilità di materie prime, è stato oggetto di ampia discussione nell’ambito della seduta del Tavolo di Coordinamento delle aree omogenee del 22/06, convocato dal Coordinatore Gianni Anastasio, alla presenza dei Sindaci, Massimiliano Giorgi, Paolo Federico, Domenico Nardis, Mauro Di Ciccio, Emanuele Tiberii, Lanfranco Chiola e Rodolfo Marganelli.
Lo straordinario ed imprevedibile aumento dei prezzi delle materie prime e di alcuni dei principali materiali da costruzione sta infatti determinando una grave alterazione delle previsioni contrattuali e delle valutazioni estimative dei computi metrici originari di progetto, tali da provocare una rilevante stasi del mercato e anche il blocco delle procedure e delle attività di cantiere da parte delle imprese affidatarie degli interventi di ricostruzione post sisma 2009.
Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i termini di una bozza di decreto congiunto USRC-USRA, che consentirà di adeguare il contributo per la ricostruzione post sisma 2009 agli attuali valori del mercato edilizio, in linea con quanto già accaduto per il cratere 2016, sia per le pratiche in corso di istruttoria che per quelle già ammesse a contributo con lavori in corso.

Tuttavia, a fronte di una potenziale immediata applicabilità dello stesso decreto nell’ambito dei centri storici dei comuni del cratere, si sta riscontrando una situazione di stallo in relazione alla possibilità di applicare i medesimi incrementi anche alle periferie e ai comuni fuori cratere, nei cui ambiti trovano ancora applicazione le OPCM emanate nell’immediata emergenza e non il modello parametrico introdotto nel 2013.
In ragione di ciò ed al fine di garantire equità di condizioni economiche nei vari ambiti, è stato richiesto alla Struttura di Missione post sisma 2009, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, una modifica normativa che consenta ai Titolari degli Uffici Speciali di normare e adottare provvedimenti di indicizzazione dei costi, volti ad adeguare i contributi anche al di fuori dei centri storici e nei comuni fuori cratere.

Al fine di scongiurare un definitivo arresto della ricostruzione privata su tutti i casi che, altrimenti, risulterebbero esclusi, con il mancato rientro delle persone coinvolte nelle proprie abitazioni, risulta quanto mai necessario nella situazione economica dell’attuale momento storico, l’emanazione di un provvedimento governativo che possa consentire una applicazione della misura di adeguamento dei costi in modo equo ed uniforme su tutto il territorio interessato dagli eventi sismici del 6 aprile 2009.
I Sindaci rappresentanti del tavolo di coordinamento delle aree omogenee hanno concordato un nuovo incontro entro una settimana, al fine di monitorare gli sviluppi circa l’emanazione da parte del governo dell’auspicato provvedimento.

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