L’Infiorata di Corpus domini, un’esplosione di colori nei borghi aquilani

Il rito dell’Infiorata di Corpus Domini che si rinnova nell’Aquilano dopo 2 anni di stop causati dalla pandemia.
Dopo due anni di stop causati dalla pandemia, si è rinnovato il rito dell’Infiorata di Corpus domini in tanti borghi dell’Aquilano, tra cui Alfedena, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Un rito, che è legato a una delle principali solennità dell’anno liturgico cattolico. L’infiorata di Corpus domini si è svolta domenica 19 giugno.



In questa occasione in moltissimi luoghi, soprattutto nei piccoli paesi dell’Abruzzo rurale si porta in processione, da che c’è memoria, l’ostia consacrata che viene racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino ed esposta alla pubblica adorazione dei fedeli. L’infiorata, per Alfedena e per i tanti borghi dell’Aquilano quest’anno ha avuto un simbolismo in più, rappresentando dopo 2 anni di isolamento e chiusure anche un momento di aggregazione per adulti e bambini. L’infiorata è il risultato di giorni di preparazione: durante la scorsa settimana sono state preparate le basi dove realizzare delle vere e proprie opere d’arte con i petali dei fiori; dopo una notte di lavoro certosino, le strade chiuse al traffico si sono riempite di mille colori e hanno accolto domenica la tradizionale processione che ha preceduto la messa solenne.




Al lavoro notturno hanno partecipato donne, bambini e anche gli uomini, riuniti e chini sui petali hanno realizzato delle vere e proprie opere d’arte, in segno di devozione e con la voglia di stare insieme.


Due foto dall’infiorata di Pescasseroli

