Giulio Votta, l’eclettico artista aquilano continua il suo viaggio verso Santiago da una prospettiva diversa: percorrerà infatti gli ultimi 200 km del cammino sui suoi amati trampoli. Votta ha voluto condividere con i lettori del Capoluogo le emozioni di questa esperienza, le motivazioni che l’hanno spinto a partire.
Giulio Votta, il cammino di Santiago sui trampoli: “Un viaggio tra arte e fede”
Prima del viaggio, nell’intervista rilasciata al Capoluogo, Giulio Votta aveva già spiegato il perchè di questa decisione; adesso, che si trova lì e sta vivendo direttamente le emozioni di questo cammino intenso, anche faticoso e animato da tanta fede e speranza, è assolutamente certo: “È il viaggio della vita che tutti dovrebbero provare ad affrontare. La Galizia è bellissima, ho visto di persona in questi luoghi solitari ed isolati come il rapporto con la natura e gli animali è ancora molto forte e intenso”, dice rintracciato telefonicamente dal Capoluogo durante l’ultima tappa.
Votta è arrivato in Galizia il 15 giugno, dopo 27 ore di viaggio con diversi mezzi, ha iniziato il suo cammino in solitaria sui trampoli dalla tappa di O Cebreiro, un villaggio di origine preistorica situato a 1300 m di altitudine. Ci sono ancora delle case celtiche, prima dell’arrivo dei romani, dove animali e persone vivevano insieme per tenersi caldi in una zona molto montuosa. C’è anche un ospedale per i pellegrini risalente al IX secolo che durante il medioevo era rifugio dalla neve e dai lupi. Adesso è ripartito per arrivare ad Alto de Poyo dopo Hospital de Condesa. “È stato difficile per via del dislivello, ma non mollo. Domani arrivo a Triacastela. Ci sentiamo presto!”.
Il Capoluogo continuerà questo viaggio insieme a Giulio: restate connessi, ci vediamo a Santiago!