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Frutta e verdura mai così care: una stangata per famiglie e commercianti

Volano i prezzi alimentari: frutta e verdura mai state così care. Un chilo di zucchine ci costa il 32% in più rispetto al 2021.

“Siamo costretti a svendere frutta e verdura praticamente ogni giorno: i prezzi aumentano, le materie prime stanno raggiungendo costi altissimi e noi arranchiamo”. Questo, lo sfogo di un ambulante aquilano alle prese con il problema dei rincari nel settore frutta e verdura.

Aumenti che riguardano non solo frutta e verdura, ma tutto il settore alimentare; una bottiglia di olio di semi, al supermercato, è arrivata a costare anche 3,50 euro. Sono tutti rincari che vedono la loro matrice nella guerra in Ucraina con conseguenti quotazioni delle materie prime alimentari che hanno raggiunto il massimo dal 2011. Il rincaro dei prezzi dell’energia ha comportato ulteriori aumenti nei costi di produzione. Il risultato è un aumento dei prezzi alimentari a livello globale di ingente portata. Il Capoluogo ha fatto un giro tra i vari ambulanti della città, raccogliendo non solo le loro parole, ma anche quelle dei clienti, alle prese con un “caro vita” che comincia a fare un po’ paura.

frutta e verdura mercato

“Noi – spiega al Capoluogo un ambulante – paghiamo all’ingrosso le ciliegie 4 euro al kg di questi tempi. Se non le vendiamo nel giro di mezza giornata, il pomeriggio o il giorno dopo, siamo costretti ad abbassare di parecchio il prezzo, andando praticamente a lavorare in perdita. Le spese anche per noi ambulanti sono costanti e praticamente quotidiane: a questo mettici l’affitto di casa, la spesa, le utenze… ci sono stati mesi e settimane durante il Covid in cui non abbiamo lavorato e ancora non vediamo la luce in fondo al tunnel. I clienti poi stanno molto più attenti, si comprano quelle cose più semplici, economiche come le patate o le verze”. “Non sai se comprare il pane o prendere la carne: ormai costa tutto troppo”, è il pensiero di una signora incontrata dal Capoluogo durante un giro al mercato di Piazza Duomo. “Se ci sono bambini piccoli in famiglia non puoi non comprare determinate cose, ma le spese sono sempre tante e si fatica a fare i conti per arrivare a fine mese”.

FRUTTA  e verdura mercato

L’Istat ha certificato per il mese di marzo 2022 un aumento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo dell’1,2% rispetto allo scorso mese e del 6,7% rispetto al 2021 (a febbraio la percentuale era al 5,7%). Un dato così alto non si registrava da luglio 1991. Anche questo mese sono i prezzi dei Beni energetici non regolamentati a sostenere l’ulteriore ascesa, ma tensioni inflazionistiche continuano a diffondersi con la crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” che accelera di quasi un punto percentuale, portandosi a +5%. Per il Codacons, l’associazione dei consumatori, il rialzo al 6,7% a marzo rappresenta una “tragedia” e rischia di avere effetti pesanti sui consumi degli italiani. Ha infatti stimato una maggiore spesa fino a +2.674 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi. Ma intanto gli agricoltori continuano a lavorare in perdita e rischiano di chiudere l’attività, a causa dell’elevato costo delle materie prime.