Elezioni L’Aquila, Grandangolo ospita Simona Volpe, candidata alla carica di sindaco per le prossime amministrative del 12 giugno.
Simona Volpe si presenta ai microfoni del direttore David Filieri. La candidata sindaco alle elezioni L’Aquila 2022 è nata e cresciuta a L’Aquila, dove ha svolto studi classici: è avvocato e ha svolto, negli anni, la sua carriera nell’ambito delle Risorse umane in diversi settori e ruoli. E’ attualmente Responsabile delle Risorse Umane nel settore di Logistica e Trasporti di Cibo congelato.
“Il mio lavoro mi ha sempre proiettato in avanti rispetto alla piccola città in cui sono cresciuta anche se, nel frattempo, è cresciuta in primis la mia città”.
Per Simona Volpe non è la prima candidatura in politica, anche se si tratta della prima in assoluto come sindaco.
“Mi sono candidata nel 2007 con i DS, con la prima amministrazione di Massimo Cialente, prima del sisma”, ricorda.
Da cosa nasce la volontà di scendere in campo come candidato sindaco dell’Aquila?
“Credo che la società vada sempre spinta ad un cambiamento e a un miglioramento continui. Al di là di questo assunto, sono la portavoce di un gruppo che vuole agire per spezzare equilibri stantii di un territorio che oggi chiede altro rispetto a ciò che gli viene dato. Noi, come cittadini, siamo profondamente delusi dall’approccio amministrativo degli ultimi anni. Sicuramente il terremoto negli anni non ha aiutato. Infatti non ci poniamo accusando qualcuno, ma proponendoci come alternativa e proponendo altre soluzioni. Partiamo dal nostro nome, Liber Aquila: liberi di scegliere. Si parla di autodeterminazione, di diritti costituzionali, negati negati negli ultimi anni, tra sospensioni dal lavoro, guerra dei tamponi, portando ad un ingessamento delle imprese che le aziende non meritavano e che, oggi, continuano a pagare.
“Liber Aquila – aggiunge Simona Volpe – nasce dalla necessità di esprimere bisogni diversi. Abbiamo vissuto anni di ricostruzione e di battaglie per la ricostruzione ed è giusto. Ma bisogna ricostruire anche i cittadini, il tessuto culturale della città.
Ci vogliono energie sul settore Cultura, a partire dalla scuola. Come utente e come mamma vivo quotidianamente il disagio di scuole non ricostruite e di un’organizzazione che non è efficiente, dai trasporti, ai problemi della mensa scolastica…
E poi, soprattutto, manca tutto il contorno che va ad arricchire il contesto culturale di una città. Non ci sono poli di aggregazione, nonostante ci siano molti edifici abbandonati che si presterebbero benissimo alla filosofia della intergenerazionalità. Bisogna sempre avere un posto dove poter andare, quando c’è il sole o quando piove, quando fa freddo”.
“Ci siamo proposti come lista civica per dimostrare che esiste un’altra comunicazione. Io credo che oggi le persone non si informino adeguatamente. La nostra vita scorre veloce, abbiamo dimenticato il ritmo lento di una volta. La nostra lista, al di là della nostalgia, parte dalle necessità di ritrovare i ritmi di una volta. Informarsi solo dai titoli Fb e dai Tweet a cosa ci porterà? Ecco perché ci facciamo portatori di istanze diverse: di necessità di cambiamento. Per questo noi vogliamo analizzare i problemi della città e trovare le giuste soluzioni. C’è bisogno di un’organizzazione efficiente, di servizi. Le famiglie possono essere aiutate maggiormente, in modo tale che su di loro ricada uno stress minore, in questa vita frenetica. Inoltre, perché alcune attività sono precluse ai bambini? Soprattutto a chi vive nei Comuni più isolati? Uno dei settori cruciali sui quali bisognerebbe intervenire è quello dei trasporti, soprattutto in aree complesse come le nostre”.
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