Il consiglio rgionale

Carta degli aiuti, se ne riparla a giugno 2023

A giugno 2023 si riapre la finestra temporale sulla Carta degli aiuti. Intanto la IV commissione monitorerà l'efficacia dell'attuale documento, prevendendo eventualmente alcune modifiche.

A giugno 2023 si riapre la finestra temporale sulla Carta degli aiuti. Intanto la IV commissione monitorerà l’efficacia dell’attuale documento, prevendendo eventualmente alcune modifiche.

È approdata in Consiglio regionale la questione relativa alla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027, che attualmente esclude gran parte dei comuni di crateri 2009 e 2016/17. Presentati due documenti, uno da parte dell’opposizione, a prima firma di Pierpaolo Pietrucci e uno della maggioranza. Il documento presentato da Pietrucci impegnava la giunta a rivedere la Carta, inserendo i comuni dei due crateri, ma è stato bocciato. Approvato invece quello della maggioranza presentato in Aula da Mauro Febbo, che dà mandato alla IV Commissione di monitorare l’efficacia della Carta degli aiuti, in funzione di eventuali modifiche da apportare a giugno 2023, quando si riaprirà la finestra temporale per apportare eventuali variazioni. Dalla maggioranza però ammoniscono: “Il plafond è quello, ci dicano chi vogliono escludere”.

Momenti di tensione si sono registrati in Aula nel momento dell’intervento del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che ha parlato di “violenza morale”, relativamente allo sciopero della fame promosso da Pietrucci per portare in discussione la questione in Consiglio. Da quel momento gli animi si sono accesi, fino al momento della votazione finale, che ha visto prevalere il documento della maggioranza, con l’astensione del M5S ad entrambe le ipotesi sul tavolo.

consiglio regionale carta aiuti

“Al termine del confronto sulla Carta degli Aiuti 2022-2027 e della puntuale relazione del presidente della Giunta Marsilio, – ha commentato il capogruppo di FI, Mauro Febbo, che ha illustrato in Aula la proposta – il Consiglio regionale ha approvato il documento da me presentato come primo firmatario e condiviso dall’intera maggioranza. È bene sottolineare che il Movimento 5 stelle si è astenuto in sede di votazione mentre solo il centrosinistra si è espresso con voto contrario. Nel documento emergono il lavoro e le motivazioni che hanno portato alla elaborazione di una “carta” equilibrata e rispettosa di tutti i territori e soprattutto delle esigenze vere del mondo economico e produttivo. Abbiamo ricompreso, a differenza della Carta 2014-2020 elaborata dal precedente Governo regionale, i quattro Comuni capoluogo di Provincia, la Marsica, tutti i territori ricompresi nella Zes e quelli dell’area di crisi complessa. Chiaramente tutto è perfettibile e quindi può essere oggetto di apposita modifica e integrazioni, per cui il documento dà mandato alla Commissione consiliare Politiche europee di monitorare l’andamento e l’efficacia dello strumento “Carta degli aiuti di Stato” nella sua attuale perimetrazione. Ricordo che il bacino di popolazione previsto dalla Carta degli Aiuti prevede 720.424 cittadini e invito a questo punto i colleghi del centrosinistra, che demagogicamente e pretestuosamente hanno contestato la nostra proposta, di indicarci quali sono i Comuni che andrebbero depennati al posto degli ingressi che loro invocano con forza visto che il valore della popolazione massima da rispettare è sempre di 720.424”.

Di diverso avviso l’opposizione, che con il capogruppo PD, Silvio Paolucci, ha rimarcato quanto accaduto in Aula: “Un affronto di una violenza inaudita quello del presidente della Regione Marco Marsilio, oggi in aula, sulla protesta che è stata necessaria a riportare in Consiglio l’esclusione dei Comuni del cratere dalla Carta degli aiuti ad opera del Governo regionale. Una protesta necessaria, lo sciopero della fame del consigliere Pierpaolo Pietrucci, a fare includere nella Carta degli aiuti i comuni teramani, aquilani e pescaresi, perché l’esecutivo li aveva ignorati e non per altro come Marsilio oggi ha insinuato, durante un intervento carico di astio, ma di poche buone intenzioni per la comunità. Un fatto gravissimo, non solo sul fronte della dialettica politica, ma nei confronti dei Comuni che dal 2009 e dal 2016 hanno vissuto la realtà dolorosa e svantaggiata del terremoto e della tempesta perfetta”, dura la reazione dei gruppi consiliari di centrosinistra sulla discussione relativa alla Carta degli aiuti. Marsilio non si è limitato ad attaccare con foga chi ha legittimamente focalizzato l’attenzione su una esclusione grave e penalizzante per il futuro di quei Comuni – così i consiglieri dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto – ma ha offeso i territori con una serie di insinuazioni, prendendoli in giro e sminuendo l’importanza che venissero ricompresi nel documento varato dalla Regione, come hanno invece fatto i suoi colleghi nel Lazio, in Umbria e nelle Marche altri presidenti, comprendendo appieno quanto fosse importante coniugare le risorse del Pnrr dedicate alle aree sisma con le misure previste dall’articolo 107.3c del Trattato sul Funzionamento dell’Unione, nonché il pieno e migliore funzionamento dei benefici economici a vantaggio delle imprese presenti nelle aree speciali a cui i provvedimenti sono destinati. Una violenza scomposta, che ben poco si addice a un presidente e che nulla ha di costruttivo, rispetto a un argomento che invece doveva essere affrontato al meglio, perché ai territori arrivassero vantaggi e attenzione. Ma questa è una Regione che non programma, come conferma la paralisi della sanità, quella su lavoro e imprese e non ama il confronto. E questo in aula oggi è affiorato in modo forte e chiaro in tutta la sua virulenza”.

 

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