Grandangolo

Carta degli Aiuti, Febbo e Lolli a Grandangolo: modifiche possibili entro giugno 2023

Carta degli Aiuti o Carta della discordia, fa ancora discutere l'esclusione dei Comuni del Cratere. A Grandangolo il confronto tra l'onorevole Lolli e il consigliere regionale Febbo. Il 17 un Consiglio regionale sull'argomento

Carta degli Aiuti o Carta della discordia, continua a far discutere l’esclusione dei Comuni del Cratere dai sostegni di stato. A Grandangolo il confronto tra l’onorevole Giovanni Lolli e il consigliere regionale Mauro Febbo. Il 17 maggio un Consiglio regionale per un confronto sulle scelte fatte ed esaminare possibili modifiche.

Polemiche, scioperi della fame e presto (martedì 17 maggio ndr) un Consiglio regionale per affrontare la discussa Carta degli Aiuti. Dibattuta, per essere precisi, è in particolare l’esclusione dei Comuni del Cratere dalle risorse previste dallo Stato per sostenere lo sviluppo economico di determinate aree. La Giunta regionale d’Abruzzo, infatti, ha stabilito di tenere fuori dai sostegni l’area in cui sono compresi i Comuni del Cratere. Da qui le numerose e accese discussioni in merito. Ma c’è tempo per modificarla? Sì, fino a giugno 2023.
L’intervista. 
“Le disposizioni in atto hanno previsto un allargamento della popolazione per cui sono previste queste risorse, come conseguenza dell’uscita dall’UE della Gran Bretagna. La nostra analisi iniziale, per stabilire la ripartizione delle risorse, è partita dall’inclusione del territorio della Zes, ritenuta centrale nelle strategie di sviluppo regionali. Nel conteggio, inoltre, abbiamo compreso anche il Cratere 2009 e quello 2016/2017, come aree di crisi complessa, ma abbiamo anche tenuto conto delle zone ad alta vocazione industriale. Chiaramente, quindi, abbiamo anche ragionato in termini di corridoio territoriale come da richieste dell’Europa.
La nostra previsione si avvicinava molto alla proiezione massima di 764mila abitanti che, invece, poi è stata rivista con un taglio notevole. Alla fine, grazie all’ottima trattativa condotta dal Presidente Marsilio, si è potuti arrivare ad una popolazione interessata dagli Aiuti di stato pari a 720.464 abitanti, che inevitabilmente ci ha visto costretti a lasciare scoperto qualcosa rispetto all’analisi iniziale. Si tratta, comunque, di un numero di abitanti enorme rispetto a quello del precedente Governo regionale”. 

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“Abbiamo escluso – continua Mauro Febbo ai microfoni del Capoluogouna parte del Cratere 2016/2017. C’è da dire, però, che a fronte di questa esclusione, abbiamo ricompreso le quattro città capoluogo. Pescara e Teramo non erano comprese nella precedente Carta, nonostante una buona parte della provincia di Teramo sia altamente industrializzata. Inoltre non c’era la Marsica…Sicuramente la precedente amministrazione regionale aveva la coperta più corta, mentre noi la avevamo più lunga, ma è inevitabile che qualche area resti fuori. Abbiamo fatto un lavoro completo, analizzando previsioni, contesti. Abbiamo lavorato sugli indicatori Istat e sulle presenze dell’attuale settore industriale. Le nostre sono state scelte ragionate e accurate, ma ovviamente come tutte le cose anche questa può essere considerata perfettibile”. 

Carta degli Aiuti Grandangolo Febbo Lolli

Questo l’intervento di Giovanni Lolli ai microfoni del direttore David Filieri: “Ritengo che le scelte alla base della Carta degli Aiuti siano errate principalmente per tre motivi. L’Europa è estremamente rigida nel concedere agli stati aiuti da destinare alle imprese, ma ci sono territori in cui sono previste maggiori concessioni che comportano importanti vantaggi e che, appunto, bisognerebbe sfruttare.
Inoltre,
nei due crateri sismici abbiamo risorse per effetto del PNRR e, in particolare, dal Fondo Complementare, pari a 2 miliardi di euro, di cui 800 milioni per le imprese delle Regioni interessate dai sismi. Non ci sono mai state tante risorse a disposizione. In questo caso, tre delle regioni interessate hanno pensato di includere la quasi totalità dei Comuni colpiti dai terremoti. Basti citare la regione Marche, che ha incluso 80 degli 82 Comuni nella Carta degli Aiuti. In Abruzzo, invece, la Regione ha inserito il Comune dell’Aquila, quello di Teramo, ma nessun altro comune terremotato dell’area teramana; mentre nell’aquilano alcuni Comuni sì, altri no. Il paradosso, quindi, è che in questo modo si viene a creare una concorrenza tra Comuni limitrofi. Ad esempio, se devo fare un investimento, tra il Comune di Amatrice e quello di Montereale, avendo incentivi investendo ad Amatrice non sceglierò di farlo a Montereale. 
Il terzo problema, infine, è quello relativo al Credito d’Imposta, una forma di sgravio fiscale. Un incentivo concesso solo a quei Comuni che rientrano nello strumento agevolativo: in questo caso, i Comuni esclusi dalla Carta non potranno usufruire del Credito d’Imposta. 
Ritengo, per queste ragioni, sia necessario rivedere le scelte fatte, alla luce delle ingenti risorse su cui la Regione potrà contare, sperando che si facciano ulteriori valutazioni politiche ma anche tecniche in proposito. Riconosciuto il problema, servirà risolverlo, consapevoli che non si potranno fare aggiunte senza escludere altre aree“. 

“Per fortuna – ha aggiunto in risposta Mauro Febbo – c’è la possibilità di modificare la carta, pur non essendo possibili modifiche strutturali. Martedì ci sarà un incontro in Consiglio regionale, alla presenza anche del Commissario Legnini, e cercheremo di studiare una modifica piccola, parziale, frutto di un confronto serio poiché ovviamente tutti i Comuni non potranno essere compresi”. 

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