L’AQUILA – Si chiude il processo per l’appalto dei sottoservizi, arrivano le assoluzioni “perché il fatto non sussiste”.
Si chiude dopo sette anni e con una serie di assoluzioni il processo per l’appalto dei Sottoservizi a L’Aquila. Nel 2013 la GSA, Gran Sasso Acqua, su delega del Comune, aveva affidato i lavori per i Sottoservizi al raggruppamento temporaneo di imprese costituito dall’ACMAR spa, con sede a Ravenna, che era capofila, e dalle ditte aquilane Taddei spa ed Edilfrair. A seguito di indagini condotte dalla Guardia di Finanza su richiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila erano poi stati rinviati a giudizio l’imprenditore Danilo Taddei e i componenti della Commissione aggiudicatrice, dal presidente Aurelio Melaragni, allora direttore tecnico GSA, ai componenti, gli ingegneri Pieralberto Properzi e Flavio Lombardi. L’accusa, infatti, era di turbativa d’asta, ex art. 353.
In sede processuale, la difesa ha dimostrato l’insussistenza delle accuse, per cui tutti e quattro gli imputati sono stati assolti con formula piena, in quanto “il fatto non sussiste” dal giudice Tommaso Pistone. Per la Procura il pm era il dottor Stefano Gallo.