Un anno senza Antonietta Centofanti.
Il mese di aprile del 2021 ha portato via con sé Antonietta Centofanti, forte e coraggiosa guerriera del post sisma, venuta a mancare qualche settimana dopo il triste anniversario del terremoto del 6 aprile 2009: in un anno in cui il Covid aveva cancellato, per la seconda volta, quei momenti di condivisione e ricordo che L’Aquila aveva sempre custodito a memoria delle sue vittime.
Quella di Antonietta Centofanti è stata una scomparsa improvvisa, che ha sconvolto una comunità intera: rimasta orfana di una donna determinata, autentico simbolo della lotta post sisma.
Dodici mesi dalla sua dipartita, già tanti ricordi. E non poteva essere altrimenti. Anime come quella di Antonietta Centofanti non vanno mai via veramente, anche per questo il suo ricordo continua ad essere una presenza costante, in quei luoghi simbolo dell’Aquila e in ogni occasione importante, che fa riaffiorare le ferite e, al tempo stesso, la lunga rinascita della città.
Emozionante il suo ricordo nel giorno dell’inaugurazione del Parco della Memoria: un evento che era stato posticipato proprio per sua stessa volontà, affinché più familiari potessero prendere parte all’appuntamento. Non solo.
Perché Antonietta Centofanti è stata ricordata anche recentemente, nel corso della presentazione del simbolo scelto (il fiore dello zafferano ndr) per il tredicesimo anniversario del terremoto dell’Aquila. Era il primo aprile, giornata in cui Antonietta Centofanti avrebbe compiuto gli anni “ed è a lei che dedichiamo questa iniziativa e un pensiero commosso, essendo stata l’anima di battaglie e iniziative per mantenere vivo il ricordo del nostro dramma”, aveva detto il primo cittadino Pierluigi Biondi.
Antonietta Centofanti è stata tante cose. È stata la voce di molti, quando parlare era ancora difficile; è stata la tenacia riversata nel portare avanti le battaglie – sue e della sua gente – quando il dolore rendeva faticoso combattere; è stata il pilastro di ferro che non ha vacillato, ma che è andata avanti, sempre, per la sua strada: la strada della giustizia. Lei che era, soprattutto, la zia di Davide, uno dei ragazzi ospitati nella Casa dello Studente. Una delle vittime scomparse in quella maledetta notte.
Per 12 lunghissimi anni si è battuta affinché quelle vittime avessero giustizia, al punto tale da diventare punto di riferimento dei familiari dei ragazzi scomparsi nel crollo della Casa dello Studente e di tanti altri parenti delle 309 vittime del terremoto, come portavoce del Comitato dei Familiari.
Donna di profonda cultura, sapeva non essere mai banale, attiva e da sempre impegnata nel sociale. Non poteva non essere lei, allora, la protagonista delle manifestazioni, delle fiaccolate, dei processi: lei che ha sempre avuto il coraggio di chiedere giustizia per tutti.
Di pretendere giustizia. Lei che ha lasciato l’ultimo fiore, il 6 aprile 2021, su ciò che restava della Casa dello Studente, di fronte al telo con i nomi delle 309 vittime del sisma. Senza sapere che quello sarebbe stato il suo ultimo 6 aprile.
L’ultimo saluto ad Antonietta Centofanti c’è stato il 2 maggio, con una cerimonia laica a Piazzale Paoli: luogo simbolo delle sue lotte per la verità e la giustizia. In tantissimi sono arrivati per offrire il proprio saluto ad Antonietta, molte le testimonianze che gli aquilani e i familiari delle vittime hanno voluto lasciare, nel giorno dell’addio.
Lei, che non è riuscita ad assistere all’inaugurazione ufficiale del Parco della Memoria divenuto finalmente realtà, nato proprio nel ‘suo’ Piazzale Paoli – c’era però al posizionamento dell‘obelisco il 21 marzo. È lì , a piazzale Paoli, che risiede anche il suo ricordo, custodito e vivo, oggi più che mai. Perché quel Parco è un’altra battaglia vinta, anche grazie a lei.
Ciao Antonietta
