Cultura

Tutti i Santi giorni, 24 aprile: San Fedele

Per la rubrica "Tutti i Santi giorni" del 24 aprile San Fedele da Sigmaringen, "l'avvocato dei poveri".

Per la rubrica “Tutti i Santi giorni” del 24 aprile San Fedele da Sigmaringen, “l’avvocato dei poveri”.

Il 24 aprile si commemora San Fedele da Sigmaringen. San Fedele da Sigmaringen, al secolo Markus Roy, nacque a Sigmaringen il 1° ottobre del 1577 da una famiglia di origine fiamminga. Dopo aver studiato filosofia presso il collegio gesuita di Friburgo, conseguì il dottorato in diritto civile e diritto canonico e iniziò a praticare l’attività forense, guadagnandosi ben presto il nome di “avvocato dei poveri” per l’abitudine di difendere gratuitamente i bisognosi affinché vedessero riconosciuti i propri diritti. Tuttavia, deluso dalla professione, decise di entrare insieme al fratello tra i Cappuccini del convento di Friburgo, dove venne ordinato sacerdote. La sua fama è legata a una serie di libelli anti-calvinisti e anti-zwingliani, divenuti a tal punto famosi che il vescovo di Coira, nel 1614, gli chiese di formare un gruppo di frati missionari per cercare di arginare il dilagare delle idee protestanti nella diocesi. San Fedele accolse la richiesta solo diversi anni dopo e nel 1622 la pontificia Congregazione de Propaganda Fide lo nominò Superiore delle missioni nei Grigioni: il Santo percorse tutta la regione operando numerose conversioni, grazie alla sua predicazione, contraddistinta da una retorica semplice, incisiva e convincente. In quegli anni la Svizzera era dilaniata dalle lotte tra cattolici e calvinisti, che ben presto sfociarono nella lotta politica contro gli Asburgo: la dottrina riformata, infatti, aveva preso piede tra il popolo soprattutto in funzione antiasburgica e autonomista, mentre l’Impero sosteneva il cattolicesimo con il fine di tutelare l’integrità territoriale e il potere del casato austriaco. Il 24 aprile del 1622, uscito dalla chiesa in cui aveva appena celebrato messa nella città di Seewis, San Fedele fu aggredito dalla folla insieme a un gruppo di soldati austriaci e ucciso sul sagrato. Fu proclamato beato da Papa Benedetto XIII il 24 marzo 1729, diventando il primo martire cappuccino; il 29 giugno 1746 è stato canonizzato da Benedetto XIV.

Le immagini che raffigurano San Fedele lo rappresentano con il saio marrone dei Frati cappuccini e nella scena del suo martirio. Come si legge nella Vita di San Fedele da Sigmaringa, scritta da Padre Massimiliano da Vanghena nel 1746, il Santo fu accompagnato fuori dalla chiesa da un capitano austriaco, Gioacchino Colonna, ma subito si trovò accerchiato da venticinque uomini, armati di mazze ferrate, di forche, di spade. Padre Fedele, preso a pugni, calci e percosse, fu invitato invano ad apostatare dalla fede cattolica perché gli venga risparmiata la vita. Uno dei rivoltosi calvinisti allora sguainò la spada e lo colpì sul capo: il frate cadde in ginocchio e chiese perdono per i propri assalitori, mentre il suo corpo veniva straziato da colpi di scure e di spade, e una picca gli trapassò il petto, lasciandolo esanime sul sagrato.

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