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Accord Phoenix, De Matteis: “Fallimento non dell’azienda, ma dell’impostazione del centrosinistra”

L'AQUILA - Il capogruppo FI Giorgio De Matteis analizza la sentenza della Corte dei Conti che condanna la Accord Phoenix a restituire 5 milioni di euro a Invitalia: "Non è il fallimento di un'azienda, ma di un'impostazione data dal centrosinistra.

L’AQUILA – Il capogruppo FI Giorgio De Matteis analizza la sentenza della Corte dei Conti che condanna la Accord Phoenix a restituire 5 milioni di euro a Invitalia: “Non è il fallimento di un’azienda, ma di un’impostazione data dal centrosinistra.

“La vicenda Accord Phoenix rappresenta il parametro attraverso cui si manifesta il fallimento totale della politica industriale e di sviluppo dell’amministrazione Cialente, insieme a Lolli e Stefania Pezzopane, di cui conservo ancora le dichiarazioni trionfalistiche”. Così il capogruppo FI in Consiglio comunale, Giorgio De Matteis commenta la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato l’azienda alla restituzione di 5 milioni di euro a Invitalia. “Era nata – ricorda De Matteis – come un’operazione che si delineava in modo poco chiaro nel piano industriale, ci furono polemiche anche con il Governo, con Invitalia che chiedeva informazioni che arrivavano poco e male; insomma, quello che doveva essere il gioiello della ripartenza dal punto di vista industriale partiva malissimo. Oggi ci troviamo di fronte a una sentenza che lascia poco spazio ad interpretazioni“.
D’altra parte la Corte dei Conti ha parlato di “una iniziativa imprenditoriale progettata e avviata all’insegna dell’improvvisazione, della inadeguatezza, della disorganizzazione, della violazione di basilari norme di sicurezza, della scarsa trasparenza, della prioritaria attenzione ai ritorni finanziari immediati dei soci e dei soggetti a loro collegati piuttosto che alla solidità del progetto industriale”. Per la stessa Corte, quindi, si rileva “un atteggiamento più da speculazione finanziaria che volto all’iniziativa imprenditoriale: avviare l’attività, incassare prima possibile i contributi pubblici, realizzare il margine desiderato e nulla più. Tutti gli attori di questa vicenda sono stati ispirati da una logica di mero affare più personale che imprenditoriale, amministrando secondo criteri tutt’altro che economici dell’impresa”.

Da parte sua, De Matteis ricorda anche le reazioni ai dubbi sollevati allora: “In conferenza stampa in cui lamentavo scarsa chiarezza sulle modalità in cui si doveva insediare questa azienda, come doveva operare, su assunzioni e risorse, fui assaltato da alcuni soggetti che si definivano sindacalisti, ma chiaramente era un’operazione condotta politicamente dagli stessi personaggi. Morale della favola, questo non è un fallimento di Accord Phoenix, come investimento, ma è il fallimento di una idea, di una impostazione, e rappresenta l’incapacità comprendere quali potevano e dovevano essere le modalità di investimento.  Ma è solo una delle tante perle che si possono citare. Ci sarebbe molto da dire anche sull’aeroporto, affidato a chi avrebbe dovuto garantire voli da L’Aquila a Milano, mentre si è capito che dietro quell’intervento c’era il nulla; potremmo parlare delle scuole, ferme al palo di una ricostruzione che non partiva, o dei lavori pubblici, con le risorse finanziarie ferme trovate al nostro subentro. Sara una interessante campagna elettorale, il centrosinistra dovrà spiegare l’incapacità di allora e la presunzione di voler ancora guidare la città”.

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